Il talent di Sky Sport ha analizzato la crisi aperta dalla mancata qualificazione dell'Italia al Mondiale: "I giocatori azzurri hanno poca esperienza ad alti livelli, la Serie A è un campionato poco allenante". E sul futuro: "Abbiamo gli strumenti per ripartire: dobbiamo preparare la nuova generazione di talenti"
Dai giocatori ai dirigenti, dopo la mancata qualificazione al Mondiale tutto il sistema calcistico italiano è finito sotto accusa. Alessandro Costacurta, ospite su Sky Sport 24, cerca di analizzare la crisi che si è aperta dopo la debacle con la Svezia: “Credo che ci sia un’ondata di giovani che sono stati inseriti nel nostro campionato e hanno risposto bene, ma il percorso di crescita è ancora breve e non ha portato i risultati sperati”.
"Italia non pronta mentalmente, Serie A poco allenante"
Per il talent di Sky Sport le difficoltà non sono solo tecniche: “In questa occasione c’è stata poca qualità mentale. Una squadra che fa quel tipo di prestazione a Madrid contro la Spagna non è pronta mentalmente” – spiega Costacurta-. La Serie A secondo l’ex difensore del Milan non ha aiutato la Nazionale a prepararsi a questo spareggio mondiale: “Il nostro campionato è poco allenante e la qualità dei giocatori non è alta”.
"Giocatori poco abitutati a partite di grande livello"
Per Costacurta , però, c’è un altro fattore da tenere in considerazione nell’analisi di questa crisi: “Io e Albertini avevamo giocato già 2 finali di Coppa dei Campioni prima di arrivare in Nazionale. Eravamo abituati a giocare certi tipi di partite e di affrontare le sconfitte: questo ci ha fatto crescere molto”. Nella rosa a disposizione di Ventura in pochi avevano esperienza ad alti livelli: “Giocavamo in partite importanti in squadre di altissimo livello. In questa Nazionale a parte i senatori e i giocatori della Juventus, gli altri non sono abituati a sentire quel tipo di pressione”.
"Possiamo ripartire e preparare la nuova generazione"
Costacurta si concentra poi sulle scelte di Ventura: “Alcune non le ho condivise, ma avevano un senso. Purtroppo però è andata male ed ha fallito. Alcuni calciatori non sono abituati a queste partite: credo ci sia grande differenza tra il campionato e la Champions League a sia sotto il profilo dell’intensità che del ritmo”. Il talent di Sky Sport non perde però la fiducia in vista di una ricostruzione: “Sono positivo sui giocatori, ci sono gli strumenti per preparare la nuova generazione”.