Dopo l'esultanza ritenuta irrispettosa dalle inglesi, Alex Morgan si difende: "Vediamo uomini esultare nei grandi tornei mostrando gli attributi, se penso al mio sorso di thè rimango sorpresa e mi viene da ridere per le critiche"
Continua a far discutere quella che ormai è diventata famosa come "l'esultanza del thè", ideata dall'americana Alex Morgan dopo la rete realizzata nella semifinale del Mondiale femminile contro l'Inghilterra. Gesto che ovviamente non è piaciuto alle inglesi, scattate subito in difesa del loro rito centenario, a loro detta "deriso" dalla trovata irrispettosa di Alex Morgan.
Ora, dopo una lunga polemica, è finalmente la stessa americana a difendersi, dicendosi sorpresa e provando a spiegarsi. "Due cose" - ha detto nella conferenza stampa di vigilia della finale, che gli Stati Uniti giocheranno contro l'Olanda - "Uno, la mia esultanza era una sorta di 'questo è il thè', un modo di dire che significa 'raccontare qualcosa', 'diffondere notizie'. Sophie Turner fa la stessa cosa abbastanza spesso ed è la mia attrice preferita, quindi non era assolutamente un insulto all'Inghilterra". Per poi affondare la stoccata finale, diretta al mondo del calcio maschile. "Seconda cosa: credo che ci siano due pesi e due misure con le donne nello sport, nel senso che ci si aspetta che siamo umili nei nostri successi e che festeggiamo ma non troppo; che lo facciamo, ma con moderazione. Invece vediamo uomini esultare ovunque nei grandi tornei, mostrando che hanno gli attributi e cose così, e quando penso al mio sorso di thè rimango un po' sorpresa, viene da ridere per le critiche".
Un riferimento nemmeno troppo velato alle celebrazioni di Diego Simeone e Cristiano Ronaldo, botta e risposta a colpi di attributi "mostrati" al pubblico in modo inequivocabile nel corso dell'ultima Champions League, quando i loro gesti fecero discutere e vennero da più parti condannati.