L'innovativo metodo è stato introdotto in Argentina dall'allenatore del Justo José de Urquiza: mentre i giocatori stanno svolgendo un esercizio fisico, vengono "interrogati" con calcoli matematici che impegnano anche la mente. E chi sbaglia la risposta ricomincia il percorso
Chi pensa che il calcio sia tutta una questione di matematica ha finalmente trovato il suo allenamento ideale: è la nuova preparazione atletica ideata dallo staff del Justo José de Urquiza, piccolo club di Buenos Aires, che gioca nella terza divisione del campionato argentino. I giocatori, uno alla volta, iniziano un percorso atletico in cui sono richieste concentrazione e coordinazione: piedi che si muovono rapidi, passi corti e veloci a evitare gli ostacoli posizionati per terra. Come se non bastasse però, durante l'esercizio, l'allenatore pone un quesito di matematica al povero atleta, che si ritrova così costretto a dover usare anche la testa.
"13 x 2 - 3", oppure: "22 x 3 +5". Chi risponde bene, si "salva"; chi sbaglia è costretto a un nuovo giro e, di conseguenza, a una nuova interrogazione. Un metodo che costringe la mente a uno sforzo superiore di concentrazione, dovendo badare a risolvere due problemi contemporaneamente. Ne consegue però che i più scarsi in matematica, alla fine, saranno per forza i più allenati, mentre i cervelloni se la caveranno sempre con una breve sessione. Avrà pensato anche a questo il prof allenatore?