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Ronaldinho, debiti col Brasile: passaporto ritirato e 57 proprietà bloccate

Calcio

Nuovi problemi per l'ex fuoriclasse brasiliano come riporta il quotidiano Folha de Sao Paulo: a causa di una multa non pagata per abuso edilizio di circa 2 milioni di euro, Ronaldinho è stato privato del passaporto per evitare che lasci il Paese. E non è tutto: 57 i beni a lui bloccati, guai col fisco da risolvere al più presto

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Esaltante in campo per qualità e spettacolo, numeri e dribbling decisamente lontani dalle ultime vicende che lo coinvolgono. Si parla di Ronaldinho, ex fuoriclasse classe 1980, una delle figure più iconiche nel calcio moderno dalle stagioni al Barcellona e al Milan fino ai successi con la Seleçao (Mondiale del 2002) e al Pallone d’Oro conquistato nel 2005. Ritiratosi quattro anni fa e recentemente al centro delle cronache rosa, Dinho è finito nel mirino del fisco brasiliano per abuso edilizio e una multa non pagata: come riporta il quotidiano Folha de Sao Paulo, l’ex calciatore sta affrontando un procedimento giudiziario per un debito di circa 2 milioni di euro (9,5 milioni di reais) derivante dal mancato pagamento di sanzioni per danni ambientali.

Guai per Ronaldinho: via il passaporto e proprietà bloccate

Come scrive Folha de Sao Paulo, lo Stato ha deciso di agire nei confronti del brasiliano bloccando 57 delle sue proprietà a causa di una multa ambientale non saldata che è richiesta dal 2012. Allo stesso tempo, la giustizia ha deciso di ritirare a Ronaldinho i passaporti brasiliano e spagnolo: l’obiettivo è quello di limitarne la capacità di muoversi impedendogli di lasciare il Paese. Ciò nonostante, Dinho ha fatto appello per recuperare il documento spagnolo definendo l’azione come "illegale". A scatenare la vicenda del suo debito verso lo Stato vanno indicate una serie di costruzioni abusive, realizzate in una delle sue proprietà all’interno di un’area protetta di Porto Alegre (nel sud del Brasile) dalla "Reno Construções e Incorporações", detenuta da lui e dal fratello Roberto de Assis Moreira. In particolare l’irregolarità risale al 2009 con la costruzione di un ponte rustico di 142 metri senza licenza ambientale. Secondo quanto affermato dall’avvocato dell’ex Barça e Milan, Ronaldinho avrebbe già stipulato un accordo per pagare la somma a rate: le ultime indiscrezioni indicano tuttavia che i debiti sarebbero ancora presenti sul sistema ufficiale.