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I gol più belli visti su Sky Sport nel weekend

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Daniele Manusia

©IPA/Fotogramma

Un bolide di Bruno Fernandes, un controllo di Brandt prima del gol e altre imperdibili prelibatezze dell'ultimo weekend

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Stiamo rispettando più del solito la pausa per le Nazionali e la sua importanza, dopotutto quella italiana ci ha regalato un’estate che ricorderemo a lungo, eppure c’è sempre un po’ di sollievo quando torna il calcio per club dopo il primo assaggio di inizio stagione. Tornano i migliori campionati con le loro unicità, le squadre iniziano a prendere la forma che li accompagnerà lungo tutta la stagione. Ma soprattutto tornano i gol, tanti gol, bei gol. In questa rubrica, arrivata alla seconda puntata, raccoglieremo i migliori gol dei campionati trasmessi su Sky, insomma: Serie B, Bundesliga, Premier League e Ligue1. Eccoli.

 

Il controllo di Brandt, Bayer-Borussia Dortmund

A un primo sguardo è difficile capire cosa renda davvero eccezionale questo gol di Brandt, con cui il Borussia Dortmund ha temporaneamente pareggiato una partita vinta solo al 76esimo e per 3 a 4. In mezzo alla follia di questo inizio di stagione della squadra di Marco Rose, che aveva già vinto all’ultimo momento nella giornata precedente contro l’Hoffenheim, bisogna un attimo rallentare per mettere a fuoco la maestria tecnica di Brandt, il grado di coordinazione cervello-piede che forse gli permetterebbe di controllare un pallone in corsa anche con i lacci delle scarpe annodati tra di loro.

 

Il triangolo chiuso da Haaland appena fuori dall’area di rigore infatti è troppo stretto, troppo arretrato rispetto alla corsa di Brandt, che per riportare il pallone sulla propria traiettoria di corsa è costretto a controllarlo con il tacco - anzi, nemmeno con il tacco, più con i tacchetti sotto il tallone - che, nel completamento della falcata, stava quasi lì per caso. Brandt, però, perde solo un briciolo della sua fluidità di corsa, deve fare un saltello con il piede d’appoggio e poi toccare di nuovo il pallone con il sinistro, per evitare che gli rimanga troppo sotto e il diretto marcatore ne possa approfittare. Quello che ne esce è un’opera d’arte in movimento, una statua di Boccioni in carne ed ossa se Boccioni fosse stato appassionato di Bundesliga, perché Brandt, con quel doppio tocco assurdo, controintuitivo eppure necessario arriva a tu per tu con il portiere, e da posizione defilata spara forte sotto la traversa a completare un gol assurdo nella sua bellezza. Certo, i tifosi del Borussia Dortmund devono sperare di non aver bisogno ad ogni partita di gol così difficili, anche se, da qui, non possiamo far altro che sperarci. 

 

Dembelé come in spiaggia, Lione-Strasburgo

Quanto possono cambiare le cose in pochi mesi. Lo scorso gennaio Dembelé era finito in prestito all’Atletico Madrid, stanco di fare la panchina a Memphis Depay. In Spagna ha fatto 7 presenze, solo 5 in campionato di cui quella più lunga di 29 minuti, si è rotto il braccio ed è svenuto durante un allenamento. Quando è tornato in Francia, però, il Lione aveva cambiato allenatore e Peter Bosz, subentrato a Rudi Garcia, non gli ha solo fatto sapere che contava su di lui, ma fin dalle amichevoli estive gli ha dato la fascia da capitano, in assenza di Dubois (infortunato). E l’attaccante francese (formato dal PSG) lo ha ripagato con 4 gol nelle ultime 3 partite. Questo contro Strasburgo è particolarmente significativo non solo delle sue qualità, ma anche del momenti di grande fiducia che sta vivendo. Perché la corsa in profondità e il controllo di petto sono da vero attaccante, d’accordo, ma colpire al volo di sinistro, con le spalle alla porta, lanciandosi in una specie di mezza rovesciata, e incrociare il tiro sul palo più lontano scavalcando il portiere non è solo “difficile” tecnicamente ma ci vuole anche un coraggio notevole. Così, a sorpresa, il Lione di Bosz ha trovato un centravanti funzionale al suo calcio intenso e offensivo e un nuovo leader carismatico.

 

Kasper Dolberg di petto, Nantes-Nizza

Il re del gol di petto, per lo meno in Francia, è Zlatan Ibrahimovic, che nelle sue quattro stagioni in Ligue 1 ne ha segnati addirittura quattro. Kasper Dolberg in qualche modo ci si sta avvicinando: già con il Marsiglia aveva segnato di petto (in una partita però poi sospesa) e ieri ha schiacciato in rete da pochi passi un cross di Melvin Bard. sempre con il petto. Quello di Dolberg, per quanto stiloso, è un colpo necessario, il miglior gesto tecnico possibile per mandare la palla in porta dopo aver anticipato il movimento davanti al difensore e aver visto arrivare la palla forte e tesa di Bard. Fedele, quindi, a quella regola per cui tutti i grandi calciatori, dopo una giocata particolarmente audace, rispondono che «era l’unico modo per fare gol».

 

Certo avrebbe potuto colpirla di piatto, forse, o di coscia, mentre nel suo tuffo c’è qualcosa di affettato, di troppo ricercato per essere solo necessario. D’altra parte Dolberg è un talento di questo tipo, in bilico tra l’onnipotenza prepotente e la semplice faccia da schiaffi di un bambino antipatico. Con questo gol rifilato al Nantes, però, dopo la doppietta segnata contro il Lille, è già a 3 gol in 3 partite, di cui una sola, questa, giocata per intero. Che sia la stagione della sua definitiva maturità? A 23 anni, non sarebbe comunque troppo presto, ma neanche troppo tardi.

 

Bruno Fernandes spacca la porta, Manchester United-Newcastle

Manchester United - Newcastle era soprattutto la partita del ritorno di Cristiano Ronaldo in Premier League, certo, ma sotterrati dai cumuli di narrazione e content sputati negli ultimi giorni dagli account social dei “Red Devils” forse ci eravamo dimenticati di quanto quella di Solksjaer fosse già una squadra piena zeppa di giocatori eccezionali. Il più pazzo e per certi versi simile a CR7 tra questi forse è proprio Bruno Fernandes, almeno per l’ambizione con cui tenta a segnare quasi ad ogni singolo possesso, e per la forza che riesce ad imprimere al pallone quando calcia da fuori. In questo caso il tiro non è nemmeno così angolato, ma arriva ad una velocità tale che il portiere avversario è in ritardo di diverse frazioni di secondo e il suo tuffo sembra semplicemente l’espletamento di una noiosa consuetudine più che un reale tentativo di toccare il pallone con le mani. In ogni caso, quello di Bruno Fernandes è di sicuro l’omaggio più riuscito in partita al suo mentore, che durante la sua prima esperienza al Manchester United di gol così ne faceva a decine, ridefinendo il concetto di forza impressa a un pallone.



Carlos Augusto in tuffo di testa, SPAL-Monza

Forse sono io, ma a me piacciono tutti i gol di testa. In uno sport che si gioca coi piedi, pensate che soddisfazione risolvere la questione con la testa. Questo gol di Carlos Augusto è proprio uno di quei colpi di testa belli pieni, che impatti con la fronte come se fosse il collo del piede. Guardate come parte la palla: sembra una di quelle cannonate che si tirano da 30 metri. Carlos Augusto ci arriva con la foga di un uomo in missione, che ha già capito che deve arrivare all’appuntamento. Parte da lontanissimo - lo si può vedere sulla sinistra mentre Mazzitelli stoppa il pallone - ma non si fa scoraggiare. Recupera lo svantaggio su Dickmann e riesce a sovrastarlo, non tanto anticiparlo perché la palla stava sfilando, ma dimostrare più ambizione e volontà dell’avversario, arrivando a impattare la palla al volo e spedendola in rete.