Quando gli Oasis 'battezzarono' il Triplete dell'Inter di Mourinho

"And so, Sally can wait...". Nessuno odia Don't look back in anger più di Mourinho. Lo vediamo già, come un qualsiasi fan dei Blur, ridacchiare alla notizia della reunion e pensare: sarà l'ennesima screwball comedy dei brothers perennemente in arms. Per di più, anche agli interisti la canzone degli Oasis evoca un brutto ricordo, carico di rimpianti. Ma forse qualcosa s'è salvato, forse davvero non è stato poi tutto sbagliato, forse era giusto così? Che poi "odiare" è una parola grossa: lo mandò in bestia perché i giocatori del City l'avevano sparata a palla nella dress room dell'Old Trafford dopo un derby perso nel 2017 da boss dello United, così infuriato da presentarsi alla porta al grido di "Respect, respect, respect!", il suo cavallo di battaglia dell'epoca . Chissà, magari sfoderando anche le tre dita in segno dei trofei conquistati con i Red Devils nella stagione precedente ; di sicuro non il "3" di Triplete, quello no: era lo spogliatoio sbagliato . In ogni caso, José sarà felicissimo di sapere che gli Oasis si sciolsero proprio alla vigilia della serata in cui avrebbe concepito la sua creatura e che, quindi, il divorzio dei 'bro' di Champagne Supernova gli portò fortuna: era sabato 29 agosto 2009, la notte di Milan-Inter 0-4, nove mesi esatti dal parto - sorry, dalla finale - del Santiago Bernabeu con il Bayern. Un 4 a 0 in omaggio a tutti i bauscia che avevano comprato il biglietto del concerto per il day-after, sedotti e bidonati. Come quale concerto? Il 30 agosto di 15 anni fa la band di Manchester avrebbe dovuto esibirsi a Milano per l'ultima data del tour Dig Out Your Soul, ma a Parigi i due fratelli Gallagher pensarono bene di prendersi a chitarrate in testa: Noel - quello più paffutello, soprannominato 'Potato' dall'amatissimo fratello - racconterà che Liam - quello sempre in castigo, che canta con le mani nascoste dietro alla schiena - entrò nel suo camerino "agitando la chitarra come se fosse un'ascia e mi ha quasi spaccato la faccia". Poesia! L'ultima di una raccolta inaugurata nel 1994 - al loro primo live in America, nel leggendario Whisky A Go Go di West Hollywood - quando avevano optato per il tamburello , che al confronto le tre dita di Mou ci sembreranno un saluto da lupetti dei boy scout. Insomma, al portoghese non restò che far cantar lui i suoi tifosi in quella sera di fine estate, 'suonandole' di santa ragione ai cugini. Una scarica di decibel da far tremare San Siro che nemmeno i Deep Purple : il mitologico "rrrumore dei nemici". Già. Alla vigilia di quella Serie A 2009/2010 il tecnico di Setubal non aveva risparmiato nessuno, dal ct azzurro Marcello Lippi al suo futuro erede - al tempo allenatore della Roma - Luciano Spalletti, che avevano risposto per le rime. Un sound reso ancora più heavy dall'1-1 casalingo di Zanetti e compagni al debutto con il Bari di Ventura, Ranocchia e Bonucci; un pari che, sommato alla sconfitta nella Supercoppa con la Lazio, aveva messo seriamente in allarme gli interisti, ormai orfani di Ibrahimovic, volato a Barcellona per giocare con Messi e vincere la Champions... Ibra al Barça e Samuel Eto'o all'Inter, Kakà per una settantina dal Milan al Real. Ma se ai rossoneri di trequartisti ne rimanevano almeno un paio , i nerazzurri devono accontentarsi di uno che vale sì per due - Stankovic - ma pur sempre adattato al ruolo. "Per arrivare alla squadra che abbiamo progettato - borbottò Mourinho - manca ancora un giocatore". Uno a immagine e somiglianza di Wesley Sneijder, piombato al Meazza come Jerry Maguire nel salotto di Renée Zellweger del mi-avevi-già-convinto-al-ciao perché "tu mi completi". Risultato: 3-0 all'intervallo e poker su passante di rovescio da casa sua dello stesso Deki. Già che c'era, il presidente Moratti prende anche Pandev, eroe del derby di ritorno con la punizione del 2-0 e l'assist del vantaggio al Principe, che festeggerà ancora con un 'ciuccio', come all'andata: il 24 marzo nascerà sul serio la sua secondogenita Agustina, un paio di mesi dopo - la notte del 22 maggio, a Madrid - verrà alla luce la gemellina con le orecchie leggermente più grandi... Tredici anni più tardi, la musica cambierà radicalmente: il Manchester City - che nel 2009 galleggiava a metà classifica in Premier e non vinceva un campionato dai tempi dei Beatles - spadroneggia in patria e in Europa, con i suoi tifosi più illustri a infierire nei loro rispettivi concerti milanesi del 2023 sull'altra finalista di Champions: all'Ippodromo La Maura, Liam dedica Wonderwall a Romelu Lukaku ; mentre Noel - che pregava di pescare l'Inter a Istanbul "perché non sono molto bravi" - si presenta al Mediolanum Forum di Assago con un cartonato di Guardiola, sufficiente per essere adottato dai milanisti e fischiato dai cugini che, alla Sally dei Gallagher preferiscono quella di Vasco e se proprio devono rosicare, a Don't look back in anger privilegiano "Nessun rimpianto, nessun rimorso dell'altro interistissimo Max Pezzali. Oltretutto, la dura legge del Gol non perdona e il derby del 22 aprile Noel assiste, sotto un diluvio e da special guest dell'AC Milan, alla materializzazione della seconda stella in black and blue. Senti che fuori piove? Senti che bel rumore.