Quei leoni insaziabili dello Sporting Lisbona che fanno paura all'Europa

Proprio come leoni insaziabili. O Leoes, ovviamente. Perché la squadra con il rendimento migliore d’Europa in questo inizio di stagione arriva dal Portogallo. E non è né il Porto né il Benfica. È la terza grande, ma per storia meno delle altre due. Solo che lo Sporting clube de Portugal, rigorosamente con la 'U', come vuole essere chiamato, da un paio d’anni quella storia la sta riscrivendo. Dopo aver ceduto ai supplementari la supercoppa di inizio stagione, ha messo insieme 8 successi su 8 in campionato e 2 su 3 in Champions League. Il trionfo di Klagenfurt e i 7 punti in classifica proiettano già lo sguardo almeno verso i playoff, con un undici titolare che nei primi due turni è stato il terzo più giovane dell’intera competizione. Se in Europa brilla, in Superliga lo Sporting addirittura abbaglia: 27 gol segnati, 2 soli subìti. Una corsa a tutta velocità che le altre fanno fatica a seguire, anche solo con lo sguardo. L’effetto di una ricerca di talenti e di un lavoro di gruppo che sta producendo risultati clamorosi. Prima di tutto a livello economico: oltre 130 milioni di attivo il bilancio degli ultimi 3 anni di mercato, spargendo in giro per l’Europa gente del valore di Ugarte, Nuno Mendes, Pedro Porro e Palinha. Poi, soprattutto, a livello sportivo: un titolo di campione del Portogallo vinto nel 2021 dopo quasi 20 anni, un altro arrivato l’anno scorso e ora il sogno di un bis che manca da addirittura da 70. Al comando un trio di quarantenni o giù di li che però si sta per dividere: il vertice del triangolo è Federico Varandas, ruolo presidente. Subito sotto Hugo Viana, ex grande promessa del centrocampo, campione di Portogallo con lo Sporting nel 2002, ma che poi, dopo aver tentato di sfondare in Premier col Newcastle, si è un po’ perso: ruolo di oggi direttore sportivo, che presto però saluterà per tornare in Inghilterra dalla porta principale. Anzi, dal portone: sarà lui l’uomo incaricato di raccogliere la pesantissima eredità di Begiristain al Manchester City. “Merita tanto sia dal punto di vista professionale che da quello umano, è un grande orgoglio per noi che abbia questa opportunità”, lo ha salutato il presidente. “Calmo, discreto, implacabile nelle trattative. In una parola, unico”, lo descrive chi ha lavorato con lui. Implacabile, come quando nel 2020 ha voluto fortemente Ruben Amorim. Ha convinto tutti che pagare la clausola da 10 milioni per liberarlo dal Braga fosse la cosa migliore da fare. E Amorim gli ha dato immediatamente ragione. Ecco il terzo uomo che ha creato questa meraviglia di giocattolo. Un altro ex centrocampista, oggi di ruolo allenatore. E’ stato nella lista del Liverpool in estate e dicono sia in quella del City se Guardiola un giorno se ne andrà davvero. Intanto però vince a Lisbona. Con lui tutti sembrano saper cosa fare in campo. Quella che sa fare meglio Vyktor Gyokeres è il gol. Capocannoniere della Superliga l’anno scorso, 6 anni dopo Bas Dost, l’ultimo con la maglia biancoverde. Svedese di origini ungheresi, figlio di un calciatore, Gyokeres venne scoperto da Graham Potter. Si, l’uomo che ha portato in alto il Brighton, ma che prima aveva portato il piccolo Ostersund dalla quarta divisione alla serie A svedese. L’incrocio con Gyokeres in Superettan, la nostra serie B. Ne rimase colpito al punto da volerlo poi proprio al Brighton. Lui sarà il prossimo crack del mercato europeo, ma crack lo è diventato a Lisbona. Il Brighton infatti lo ha mandato al Coventry, in Championship e da lì lo Sporting ha avuto il coraggio di andarlo a prendere e farne il punto fermo dell’attacco. I numeri sono clamorosi: 56 gol e 20 assist in 63 partite in e una valutazione che in 2 anni è già diventata 3 volte più alta dei 20 milioni pagati per prenderlo. Se lui è la stella, la stellina è Geovany Quenda: esterno offensivo di 17 anni, che dall’inizio o a partita in corso gioca praticamente sempre. E che già si è conquistato la nazionale under 21 portoghese. Solo un paio d’anni meno giovane, Conrad Harder, diciannovenne danese preso dal Nordjselland che si sta ambientando, e nel frattempo ha già segnato 3 gol in 6 partite. Nella testa di tutti sarà il dopo Gyokeres. Perché il mercato porterà certamente via qualcuno e questo è il vero pericolo, ma allo Sporting non se ne preoccupano troppo. Il sistema funziona. I Leoni hanno appena cominciato a vincere. Ed hanno ancora tanta, ma tanta fame.