Okaka: "Mi sento ancora un calciatore. Tante offerte, ma..."

Più di cento gol segnati tra i professionisti, dalla Roma ai campionati di mezza Europa. E anche uno in Nazionale maggiore, dopo quelli nelle varie Under. È ricca la carriera di Stefano Okaka, attaccante cresciuto in uno spogliatoio dove c’erano Totti, De Rossi & Co e da lì partito per un tour prima in giro per l’Italia e poi con tante tappe all’estero, tra Inghilterra, Belgio e Turchia. Proprio lì, all’Istanbul Basaksehir, quasi due anni fa, è finita l’ultima esperienza di Okaka da calciatore, anche se a questo non ha mai fatto seguito un annuncio di ritiro. Anzi, questi mesi di stop hanno forse riacceso l’amore per il mondo del calcio, come ci racconta in esclusiva lui stesso. Ciao Stefano, la prima domanda è anche la più banale: come stai? “Ciao, io sto bene grazie. Finalmente è arrivato il caldo!” Da quasi due anni sei fuori dal mondo del calcio. Com’è stata la tua vita in questo periodo? “Il tempo va veloce. Dopo vent’anni per la prima volta mi sono un po’ fermato per godermi la famiglia e il tempo libero. In realtà alla fine passavo tutto il tempo ad allenarmi e guardare partite di calcio in tv in continuazione, il calcio è la mia vita da quando sono nato” Negli ultimi mesi hai rilasciato diverse interviste, anche a Sky Sport, sull’attualità del campionato di Serie A e non solo. Che impressione ti ha fatto il calcio italiano da questo punto di vista più esterno? “Il calcio italiano è sempre stato uno dei migliori al mondo, ma come in tutte le cose ci sono anche momenti più difficili da affrontare. La cosa più importante è capire, in questi momenti, dove si può migliorare. E sono convinto che con i nuovi inserimenti che si stanno facendo sicuramente il calcio italiano tornerà grande come era fino a qualche anno fa. Con Buffon, Gattuso e Perrotta, che è un amico, tutto il sistema tornerà al top. Per loro competenza, passione, orgoglio e cuore sono al centro di tutto. Sono stati grandi campioni e saranno grandi dirigenti. Mi dispiace per Spalletti che mi ha cresciuto, ma rimane un genio del calcio” La tua ultima esperienza in campo è finita ad agosto 2023 col Basaksehir, ma fin qui non hai mai annunciato il ritiro: ti senti ancora calciatore? “La mia ultima avventura è stata a Istanbul per due stagioni. Avevo un altro anno di contratto, ma decisi di interrompere il rapporto. Tramite mio fratello Carlo, che è il mio agente, ho ricevuto tante offerte in questi mesi, ma ho preferito prendermi il mio tempo perché volevo un progetto che mi stimolasse. Ma mi sento sempre un calciatore, certo! Mi alleno e sto bene” Da dove ti piacerebbe ripartire? “Non so sinceramente. Io mi alleno e, ripeto, sto davvero bene. Se c’è qualche progetto che mi stimola, vediamo…” Si è parlato spesso di te anche in ottica Kings League negli ultimi mesi, c’è mai stato qualche contatto? “Sì, è vero. C’è stato qualcosa, ma non è ancora il momento” Dal punto di vista calcistico, che cosa ti hanno insegnato questi due anni? “Questo periodo mi ha insegnato quanto amore devi avere per questo sport per farò per così tanto tempo, perché non puoi vivere di altro. E quando ti fermi a pensare alla strada che hai fatto, sei molto orgoglioso” Hai ancora qualche sogno da realizzare nella tua vita calcistica? “Per me il sogno non è mai la destinazione, ma la strada che fai per arrivare a destinazione. E io di strada sento di averne ancora da fare…”

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