La solitudine dei numeri 9 giallorossi

Ventidue anni da allenatore professionista, dall’esordio in Serie C a Crotone nel 2003 al Gasperini di oggi, alla sua prima stagione sulla panchina della Roma. Di centravanti ne ha allenati tanti, una lista lunghissima, diversi per caratteristiche, età e provenienza. Quasi tutti si sono esaltati grazie al calcio del 'Gasp' e nessuno a fine ottobre aveva segnato soltanto una volta. Quello di Artem Dovbyk, che di questi tempi un anno fa aveva già segnato 5 volte, è un primato e non certo da festeggiare. Unito poi allo zero di Ferguson, sua prima alternativa, fa ancora più rumore. Daniele Vantaggiato, centravanti del Crotone nel 2003 aveva fatto meglio dopo due mesi, per non parlare di Marco Borriello e Diego Milito al Genoa. 'El Principe' riuscì addirittura a segnare due volte nelle sole cinque partite di gestione Gasperini all’Inter. Anche a Palermo durò poco l’avventura dell’allenatore di Grugliasco, ma il 'finto' 9 Miccoli il suo lo faceva quasi sempre. Poi il ritorno al Genoa con Gilardino, Pinilla, Matri e Pavoletti a mantenere alta la media. A Bergamo Petagna, Cornelius, Muriel, Scamacca e per finire Retegui, tutti capaci di fare meglio dei due centravanti della Roma attuale. Un gol in due in 780’ giocati, sommando Dovbyk e Ferguson. L’attaccante irlandese, in prestito dal Brighton, dimostra di pagare e non poco la lunga inattività. Aveva esordito bene contro il Bologna alla prima giornata e nel turno successivo era stato suo l’assist decisivo per il gol di Soulè a Pisa. Era il 30 agosto e da quel momento sono partiti i titoli di coda, pur avendo giocato dal primo minuto anche nel derby e contro il Lille. Dovbyk, invece, era partito dall’inizio per la prima volta un mese fa a Nizza e poi, alla prima da titolare in campionato, contro il Verona aveva sbloccato il risultato con un bel gol di testa. Un segnale forte dopo che Gasperini, al termine della partita persa in casa contro il Torino, aveva detto di lui: “Non ho mai pensato di farlo entrare oggi, neanche quando siamo andati in svantaggio”. Bastone e poi carota nel post Nizza: “La condizione fisica di Artem sta crescendo”. Pochi giorni dopo, la conferma da titolare contro il Verona e il primo gol in campionato. Il metodo Gasp sembrava aver colto nel segno. Era una semplice illusione, certificata dal doppio rigore fallito in Roma-Lille di Europa League. La conferma è arrivata contro il Viktoria Plzen: 74’ di Dovbyk, riassumibili con un solo tiro nello specchio della porta avversaria e quasi tutti i duelli persi con Jemelka, l’uomo che aveva il compito di marcarlo. Al suo posto Ferguson negli ultimi minuti è riuscito a fare anche peggio. C’è una sola eccezione che può far ben sperare i tifosi giallorossi e riguarda un centravanti da 124 gol in Serie A, Duvan Zapata. Nel suo primo anno a Bergamo, stagione 2018-19, il colombiano segnò due volte nei preliminari di Europa League in agosto per poi digiunare in Serie A nelle prime dieci giornate. Il primo gol arrivò il 4 novembre a Bologna, una scintilla decisiva per chiudere poi quell’annata a quota 23 in campionato. Il primo a sperare che questa storia possa ripetersi è proprio Gian Piero Gasperini.

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Riccardo Gentile