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Juve, questo Barça non è invincibile. Ecco perché

Champions League

Stefano De Grandis

L'ANALISI. La remuntada con il Psg è stata fantastica, ma è figlia della disastrosa gara di andata. Allegri, poi, sa come si battono i blaugrana. Il modulo, la partita e l'attacco sono tre chiavi di lettura per provare a superare il turno contro i catalani 

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Ci sono due certezze:

1) Il Barcellona non è imbattibile. E se ci ha entusiasmato la sua remuntada, è in conseguenza della  partita di andata: talmente catastrofica da stimolare un'impresa: il Barcellona a Parigi ne aveva presi 4. E il Psg, a conti fatti, non più forte della Juventus.

2) Allegri sa come si batte il Barcellona. Anche quello in versione de luxe, quando aveva in  gran forma, tra i titolari, anche Xavi e Iniesta. Col Milan, partendo chiaramente da sfavorito, in Champions League vinse 2-0 in casa, prima che il Barcellona ribaltasse in casa.

Questione di scelte - Per cui, metà strada è percorribile: battere il Barcellona in casa. Ora bisogna studiare l’itinerario per scavalcare gli ostacoli anche in trasferta. In generale, contro una squadra che utilizza ancora il tikitaka come filosofia di gioco, sarà importante interrompere la linea dei passaggi. Infoltire il centrocampo, non dare spazio di manovra e andar a chiudere sulle fasce laterali.

Il modulo - Allegri dovrà studiare se confermare il nuovo modulo di gioco (il 4-2-3-1 con quattro giocatori offensivi, più Pjanic) oppure rispolverare la vecchia difesa a tre, con la BBC di livello internazionale. Con loro tre sarebbe più facile sorvegliare la propria area di rigore, con l’aiuto dei laterali (ad esempio Liechtsteiner e Alex Sandro), capaci di allinearsi alla difesa, a seconda del fronte offensivo degli avversari.

La partita perfetta
- Se invece Allegri non vorrà smontare la propria rivoluzione, difendendosi a quattro e mantenendo tutto l’arsenale offensivo, allora dovrà sviluppare la partita perfetta. I terzini dovranno essere bravissimi a marcare Neymar e Messi, ma diventerà decisivo il lavoro di Pjanic e Khedira (o Marchisio soprattutto in trasferta), per chiudere in mezzo al campo o davanti alla difesa.

L'attacco - Il lavoro degli attaccanti, paradossalmente potrebbe diventare il più semplice. Il Barcellona attacca e porta palla: quando la perde può farsi trovare in inferiorità numerica nel capovolgimento di fronte contro i fuoriclasse dell’attacco juventino. Così il Paris Saint Germain ne fece quattro in casa al Barcellona.  Se la Juve riuscirà a procurarsi le stesse opportunità, sarà più difficile che poi la Juve conceda le stesse possibilità di rimonta ai ragazzi di Luis Enrique.