L'allenatore dei Blancos in conferenza: "Siamo pronti, preparati: arrivando in finale abbiamo già raggiunto il nostro obiettivo. La Juventus? Non è solo catenaccio, sono capaci di colpire in ogni modo. Sono d'accordo con Buffon: ora è il momento di dare tutto, ma non si sa come finirà".
Zinedine Zidane vuole la doppietta. Dopo aver portato il Real Madrid a conquistare l'undicesima Champions League della sua storia, l'allenatore ha grande voglia a Cardiff di ripetersi contro la Juventus, una delle squadre del suo cuore: "Siamo pronti, preparati: arrivando in finale abbiamo già raggiunto il nostro obiettivo. Abbiamo lavorato moltissimo per arrivare fin qua e abbiamo anche vinto il campionato spagnolo. Ora disputeremo al massimo questa finale, che abbiamo meritato", ha detto il francese nella conferenza stampa della vigilia. "Non c'è troppa pressione, noi ci conviviamo da sempre. E così io, sia da allenatore che da giocatore. Allegri? Dicono sempre che siamo i favoriti, ma nelle finali può succedere di tutto. La possibilità di vittoria è al 50%: è chiaro che faremo tutto il possibile per vincere nuovamente la Coppa". Sulle sensazioni personale: "È sempre la stessa: se mi avessero detto che avrei vissuto tutte queste esperienze non ci avrei creduto. Ora me la sto godendo e ce la stiamo godendo: dietro di me c'è una squadra. È un'esperienza fantastica, vedremo domani cosa succederà".
"Può succedere di tutto: vogliamo giocare una grande finale"
Sulle parole di Buffon: "Ha ragione: l'importante è dare tutto quello che si ha, poi può sempre succedere di tutto nel calcio. Anche io ho perso tante cose da giocatore: loro faranno il loro e noi sappiamo di dover giocare contro una grande squadra. Quello che vogliamo è giocare una grande finale". Sulle esclusioni: "Ci sono sei giocatori che dovranno restare in tribuna, è una decisione difficile da prendere. Scegliere fa parte del mio lavoro: cercherò di comunicare la mia decisione in base alla mia coscienza. Ronaldo? È soprattutto un bravo ragazzo, dà una mano alla squadra. Quello che importa è però ciò che lui fa a livello professionale: come dicono molti, lui vuole sempre di più. Non si accontenta mai: questo è il suo principale contributo alla squadra ed è ciò che piace a me. È un leader nato. Se avessimo giocato insieme la stella sarebbe stata lui, perchè segna". Sulla gara: "Non credo si chiuderanno, penso che ci sarà una gara aperta. Conosco il loro stile difensivo, ma loro sono molto altro: ci sarà spettacolo. La Juve ha sempre avuto delle grandi squadre e quest'anno ancora di più. Non so se posso dire se sia migliore agli anni passati, ma hanno giocatori molto bravi. Chi giocherà? Sono tutti pronti, mentalmente e fisicamente, ma non dirò come scenderemo in campo". Sulla provocazione di Dani Alves: "Tutti hanno diritto alla loro opinione, può dire ciò che preferisce. Quello a cui penso adesso è solo la gara di domani".