Dopo il caos di ieri sera a Torino in piazza San Carlo gran parte dei pensieri sono rivolti al bimbo di 7 anni travolto dalla folla e attualmente in coma farmacologico all'ospedale Regina Margherita. I genitori in lacrime raccontano quegli attimi di follia: "Lo hanno schiacciato. Ora dorme, speriamo domani stia meglio"
Non ce la fa a trattenere le lacrime. Ci prova il padre del bimbo di 7 anni rimasto schiacciato dalla folla in preda al panico nella maledetta serata di piazza San Carlo e attualmente ricoverato in coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale pediatrico Regina Margherita. La Tac al cranio alla quale è stato sottoposto questa mattina ha dato esito negativo ma le sue condizioni restano gravi, considerato soprattutto il forte trauma da schiacciamento al torace causato dalla ressa scatenatasi ieri al momento del concitato tentativo di fuga dalla piazza dei tantissimi tifosi assiepati davanti ai maxischermi per seguire la finale di Champions.
La commozione del padre
E' lo stesso padre del ragazzo, poco prima di scoppiare in lacrime, a raccontare la dinamica e le condizioni del piccolo: "Il medico ci ha appena detto che ora la testa sta meglio, almeno da questo punto di vista sembra tutto a posto. Lui è un gran tifoso della Juventus ed era andato in piazza insieme con la sorella ma ieri sera c'era troppa gente e dopo quella finta bomba si è scatenato un gran casino. Le persone in preda al panico l'hanno calpestato, gli sono saliti sopra e l'hanno di fatto sepolto..." ed qui che lo sconforto ha il sopravvento e le parole non riescono più a uscire dalla sua bocca. "Tornerà a vedere la Juve?", gli chiede il nostro Riccardo Re, inviato a Torino. "Sì sì, a settembre già avevano deciso di andare a vedere ancora la Juve..."
La mamma: "Avvisati da nostra figlia maggiore"
Il piccolo, nato in Italia ma figlio di una coppa cinese che vive in Italia da 35 anni, era in piazza assieme alla sorella di 20 anni che non è riuscita a proteggerlo al momento del caos. Proprio lei è stata ad avvisare i genitori dell'accaduto e delle condizioni del fratellino, come ci racconta la madre, anche lei comprensibilmente scossa: "E' stata mia figlia più grande a chiamarci al telefono, anche perché noi provavamo a chiamarla ma non riuscivamo a metterci in contatto perché i telefoni funzionavano poco. Ora sta meglio, dorme anche grazie alle medicine che gli ha somministrato il dottore. Possiamo solo sperare che domani stia meglio e che possa essere svegliato dal coma farmacologico"
La sorella in lacrime: "Siamo stati sepolti, un ragazzo ha salvato mio fratello"
La sorella del bambino in coma racconta in lacrime il terrore vissuto nella serata di Piazza San Carlo: "Ce ne stavamo per andare, hanno iniziato tutti a correre e ci siamo messi a correre anche noi. Poi qualcuno è caduto, noi sopra di lui e via via uno sopra l’altro. Siamo stati sepolti. Gridavo aiuto ma nessuno ci sentiva. Vicino a me un ragazzo diceva "non voglio morire". C’era un ragazzo molto muscoloso, di colore. Fortuna c’era lui, appena ha visto che c’era un bambino ha detto “oddio ragazzi c’è un bambino”. Ci ha aiutato, ha preso mio fratello e l’ha portato via. Ha chiamato i rinforzi, c’erano anche i medici là vicino. Abbiamo aspettato 15-20 minuti fuori e poi ci hanno portato al Mauriziano".