Besiktas-Lipsia, troppo rumore allo stadio: Werner chiede il cambio
Champions LeagueL'attaccante tedesco (entrato in campo con i tappi), assordato dal chiasso della Vodafone Arena di Istanbul, è stato sostituito dopo 32'. Il centrocampista Kampl: "Non ho mai giocato in un'atmosfera simile"
Se è vero che giocare contro lo squadre turche non è mai facile, è stato stabilito che può essere persino fastidioso. Chiedere, per informazioni, a Timo Werner, attaccante dell'RB Leipzig, che nella sfida contro il Besiktas ha dovuto addirittura chiedere il cambio per il troppo rumore provocato dai tifosi sugli spalti della Vodafone Arena. La sostituzione al 32' del primo tempo - soprattutto alla luce del fatto che Werner che è una delle stelline della squadra tedesca allenata da Hasenhüttl - aveva in effetti destato qualche perplessità, ma in pochi avrebbero anche solo immaginato un problema all'udito. A svelare quanto accaduto è stato un avversario, Ozyakup, a fine partita: "Credo che i giocatori del Leipzig siano stati disturbati dal rumore così forte del nostro stadio. E credo anche che il loro attaccante abbia chiesto la sostituzione proprio per questo motivo", ha raccontato. I media locali hanno inoltre rivelato che l'attaccante era entrato in campo con i tappi alle orecchie, che - a quanto sembra - a poco sono serviti.
L'assordante Vodafone Arena
Lo stadio del Besiktas è storicamente uno dei più rumorosi di tutta Europa: già nel 2008, nella vecchia struttura di Istanbul, i tifosi arrivarono all'incredibile quota di 128 decibel. A fare fatica è anche chi solitamente ci è abituato: "Abbiamo una grande atmosfera in questo stadio. A volte anche io vengo disturbato dal rumore che fanno i tifosi", ha raccontato Gunes, allenatore bianconero, dopo la sfida di Champions League con i tedeschi, terminata poi 2-0. Kevin Kampl, centrocampista del Lipsia che ha giocato anche per una stagione nel Westfalenstadion di Dortmund, ha ammesso di non avere mai giocato in un'atmosfera simile. Ed ecco, allora, che Werner può essere anche perdonato.