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Chelsea-Roma 9 anni dopo: dove erano Conte e di Francesco

Champions League

L'ultima volta che le due squadre si sono incontrate in gare ufficiali è stata in occasione della fase a gironi dell'edizione 2008/09 della Champions League. I giallorossi vennero sconfitti a Stamford Bridge per 1-0, ma si imposero all'Olimpico con un fantastico 3-1. A quei tempi Di Francesco iniziava la sua carriera in panchina al Lanciano, mentre Conte cercava la promozione in A con il Bari

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Il coast to coast di Vucinic in campo aperto e il suo destro sul primo palo a battere Cech sotto la pioggia dell’Olimpico. Il delirio in campo con tutta la squadra a sommergere il montenegrino e l’esultanza di Spalletti con la corsa verso i suoi giocatori e il salto sopra il mucchio di maglie giallorosse. Immagini indelebili nei ricordi dei tifosi della Roma che adesso, a distanza di 9 anni da quella notte, ritrovano il Chelsea in Champions League. Quella sfida del 4 novembre 2008, nella quarta giornata della fase a gironi, è stata infatti l’ultima in cui le due squadre si sono affrontate in gare ufficiali. Quindici gironi prima la formazione di Spalletti era caduta 1-0 a Stamford Bridge colpita e affondata dal colpo di testa di John Terry a 13 minuti dal termine. Una sconfitta che sembrava aver compromesso la qualificazione agli ottavi, poi raggiunta dalla Roma con 3 vittorie nelle ultime 3 partite che le valsero la testa del girone proprio davanti ai Blues. Ne è passato di tempo da quella notte di novembre: in campo c’erano ancora Totti, Panucci, Perrotta e Taddei, oltre a Daniele De Rossi, che a Stamford Bridge sarà l’unico reduce di quella doppia sfida. Già, l’unico perché molti dei giocatori in campo quella notte si sono ritirati e sulle panchine di Chelsea e Roma non siedono più né Spalletti Scolari. L’allenatore toscano dopo il suo ritorno a Roma ha deciso di sposare il progetto dell’Inter. Scolari dopo il "Mineirazo" del Mondiale 2014, con quel 7-1 incassato dal suo Brasile contro la Germania, è finito ad allenare in Cina, al Guangzhou Evergrande. In quello che è il 18° club diverso nella sua carriera di allenatore. Adesso sulle panchine di Roma e Chelsea siedono Eusebio Di Francesco e Antonio Conte, due che nel 2008 avevano iniziato da poco la loro carriera da allenatore: se qualcuno 9 anni fa gli avesse detto si sarebbero ritrovati uno contro l’altro in una notte di Champions forse non ci avrebbero creduto.

Di Francesco e quell'esonero al Lanciano: la colpa era anche di Sarri

Di Francesco quel Roma-Chelsea del 2008 se lo sarà visto da Lanciano. Aveva da poco iniziato la sua prima avventura da allenatore proprio nella Virtus, ma sulla panchina della società abruzzese ebbe vita breve: venne ingaggiato il 23 giugno e il 27 gennaio 2009 era già stato esonerato. La squadra fu affidata a Dino Pagliari che la condusse alla salvezza passando dai playout. Dopo aver perso la gara di andata per 2-1 in casa contro la Juve Stabia, il Lanciano riuscì a ribaltare tutto nella sfida di ritorno vincendo per 1-0 e garantendosi così la permanenza nella categoria. Il girone B in quella stagione fu vinto dalla squadra allenata da un altro ex romanista: il Gallipoli di Giuseppe Giannini, che ottenne la prima storica promozione in B della sua storia. In quelle 20 partite alla guida del Lanciano Di Francesco affrontò per la prima volta in carriera Maurizio Sarri. L’allenatore toscano era subentrato sulla panchina del Perugia a Giovanni Pagliari, proprio il fratello di Dino che prenderà il posto dell’attuale allenatore della Roma sulla panchina degli abruzzesi. A spuntarla fu il Perugia che vinse 2-0. Tre giornate dopo Di Francesco venne esonerato e la stessa sorte colpirà Sarri poco dopo: decisiva la sconfitta con il Gallipoli. Sia il Lanciano che Di Francesco avranno modo di rifarsi nel corso degli anni: la società abruzzese nella stagione 2011-2012 centrerà la Serie B per la prima volta in 88 anni di storia, l’allenatore conquisterà prima la promozione in B con il Pescara e poi quella in Serie A con il Sassuolo, fino ad arrivare - o meglio a tornare - alla Roma. Dal Guido Biondi di Lanciano a Stamford Bridge: 9 anni fa fu spettatore dell’ultima sfida tra Roma e Chelsea, una delle partite più belle dei giallorossi in Champions League. Adesso spetta a lui replicare quell’impresa, ma stavolta non vorrà aspettare la gara dell’Olimpico: vincere in casa di Conte e dei Blues avrebbe tutto un altro sapore.

La sfida contro il Pisa di Ventura e la promozione in A col Bari

Se Di Francesco nella stagione 2008/09 iniziava la sua carriera in panchina con un esonero, Conte si avviava a conquistare il primo titolo da allenatore. Dopo la travagliata esperienza tra i cadetti con l’Arezzo tra il 2006/07 in cui fu prima esonerato a campionato in corso e poi richiamato alla guida della squadra senza riuscire a salvarla dalla retrocessione – complici i 6 punti di penalizzazione a seguito di Calciopoli – nel dicembre del 2007 viene ingaggiato dal Bari in Serie B. Ottenuta la permanenza in categoria il primo anno, nella stagione successiva l’allenatore salentino diventa l’artefice della promozione in A. Un traguardo ottenuto aritmeticamente l’8 maggio 2009 con 4 giornate di anticipo, proprio nel giorno in cui si festeggia San Nicola, il patrono della città. Lo spregiudicato 4-2-4 di Conte incanta e fa divertire i tifosi, unendo allo spettacolo la concretezza che solo la vittorie possono dare. In quella squadra si mettono in mostra giovani come Andrea Ranocchia, oltre a Stefano Guberti e Davide Lazafame, mortiferi con i loro tagli partendo dalle fasce e il loro lavoro a supporto del tandem di attacco composto da Kutuzov e Barreto. Il brasiliano chiuderà quel campionato secondo nella classifica marcatori a quota 23 gol, a una sola lunghezza da Tavano. Mentre Roma e Chelsea si affrontavano all’Olimpico per l’ultima volta, Conte aveva conquistato 23 punti in 12 giornate alla guida del Bari. Un buon inizio che si tradurrà in un continuo crescendo con la conquista definitiva della vetta della classifica alla 29^ giornata: una leadership che la squadra pugliese non lascerà più fino al termine del campionato. Sarà solo il primo dei 7 titoli vinti finora da Conte nella sua carriera da allenatore, a cui si aggiunge un’altra promozione in A alla guida del Siena nel 2011. Da lì passerà prima alla Juventus, conquistando 3 scudetti consecutivi conditi di svariati record (tra cui quello dei 102 punti in una stagione) e 2 Supercoppe italiane. Numeri che gli varranno prima il ruolo di Ct della Nazionale e poi quello di manager del Chelsea. Dopo il trionfo in Premier League dello scorso anno, l’allenatore italiano sta vivendo un momento non felicissimo alla guida dei Blues: nell'ultimo turno è arrivato anche il clamoroso ko sul campo del Crystal Palace. La vetta della classifica è lontana 9 punti e le due di Manchester sono ancora imbattute: il campionato è ancora lungo, ma non sarà facile rimontare. Dopo aver trionfato in Inghilterra Conte sembra volerci provare in Europa dove non ha mai avuto troppa fortuna ai tempi in cui sedeva sulla panchina della Juventus. La neve di Instanbul e il gol di Sneijder sono ancora un fantasma che l’ex Ct azzurro vuole cancellare. Battere la Roma sarebbe un altro passo in avanti verso questo traguardo perché avvicinerebbe di molto i Blues agli ottavi di finale, ricacciando la seconda del girone a 5 punti di distanza. Niente male per uno che quando le due squadre si sono incontrate per l’ultima volta aveva appena finito di festeggiare il successo del suo Bari in casa contro il Pisa dell’attuale Ct dell’Italia. In nove anni le cose sono cambiate e di molto per Conte, Ventura e Di Francesco. I tifosi della Roma sperano che a essere diverso sia anche il risultato finale della sfida di Stamford Bridge (nel 2008 persero 1-0) per sostituire il coast to coast di Vucinic con una nuova immagine di copertina e aggiornare l’album dei ricordi in Champions League con un’altra grande impresa.

Antonio Conte ai tempi del Bari (Lapresse)