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Juventus, Agnelli: "Ecco la proposta per Infantino: più Champions e meno campionato"

Champions League

Il presidente della Juventus e dell'Eca ha rivelato al quotidiano inglese "Guardian" la sua idea per rivoluzionare il calcio europeo, rivoluzionando il format della Champions League. L'obiettivo è quello di giocare un maggior numero di partite di livello in Europa e aumentare i ricavi dei diritti tv

AGNELLI A BUFFON: "GRAZIE GIGI"

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Giocare un maggior numero di partite di alto livello per guadagnare di più. È l'idea del presidente della Juventus Andrea Agnelli che, in un'intervista al The Guardian, ha spiegato quale sia il suo piano per rivoluzionare il calcio: aumentare le partite di Champions, espandendo il format della competizione attuale, e diminuire quelle dei rispettivi campionati. Il presidente dell'Eca ha raccontato al quotidiano inglese come vorrebbe rimodellare il calcio europeo, svelando la proposta che intende presentare al presidente della Fifa Gianni Infantino: "Vogliamo tutti più gare internazionali – ha detto Agnelli – e meno partite di campionato. Inoltre sarebbe necessaria una una riduzione delle gare perché non si può pensare di superare un certo numero di incontri".

Il "nuovo format"

Il numero uno del club bianconero propone di mantenere le 32 squadre partecipanti alla Champions League e dividerle in quattro gironi da otto squadre, annullando il modello attuale con gli otto gironi. In questo modo, secondo Andrea Agnelli, si avrebbe la garanzia di giocare nella prima fase della competizione 14 sfide di alto livello, otto in più rispetto a quelle previste dal format attuale: "Si potrebbe aggiungere - sostiene Agnelli - la possibilità per le partecipanti alla prossima Champions League di schierare sei Under 21 o sei Under 23 in campionato. Sono solo proposte, però, non c’è ancora un progetto vero in questo senso".

La forza del brand

La proposta di Agnelli a Infantino, che ha di recente approvato la creazione di un nuovo modello di Mondiale per club a 24 squadre, punta a rafforzare gli introiti dei club che potrebbero beneficiare di maggiori ingressi provenienti dai diritti televisivi. L'obiettivo è quello di rafforzare il brande: "Oggi tutto è relativo alla visibilità del brand - ha spiegato il presidente juventino - in particolare quello della Serie ha raggiunto uno dei propri minimi storici. Indipendentemente dal fatto che si parli di una squadra come Manchester United, Real Madrid e Juventus o di una come Legia Varsavia, Sporting Lisbona e Anderlecht, l’obiettivo è sempre quello di avere maggiore esposizione internazionale per sviluppare i nostri brand. Dobbiamo trovare un terreno per dialogare con le federazioni europee, con i campionati europei, con l'Uefa e con tutte le società”.

Percorso a ostacoli

Agnelli si dice certo di trovare lungo il cammino che porta a questa rivoluzione una serie di ostacoli: "Ogni proposta nel calcio - ha detto Agnelli - non troverà mai il 100% del consenso. Il punto è che gli Stakholder devono sedersi per parlarne. Ci sono problemi di bilancio, di polarizzazione: dovremmo discuterne sotto l’egida dell’Uefa in modo da creare meccanismi di solidarietà".