In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Manchester United-Juventus, le chiavi tattiche della sfida

Champions League

Dario Pergolizzi

Mourinho ha diversi problemi con stampa e spogliatoio, ma il Manchester United rimane un ostacolo difficile sulla corsa della Juventus di Allegri verso la qualificazione agli ottavi di finale

MANCHESTER UTD-JUVE LIVE

Condividi:

José Mourinho non sta attraversando il periodo più tranquillo sulla panchina del Manchester United, nonostante i risultati non siano poi così negativi: l’allenatore portoghese finora ha una media punti addirittura superiore a quella di Sir Alex Ferguson e la scorsa stagione ha comunque conquistato tre trofei (tra cui un’Europa League praticamente sul velluto). Ma i problemi del tecnico portoghese non riguardano solo il gioco pragmatico e facilmente decifrabile dei “Red Devils”, ma anche le tensioni per quanto riguarda la gestione dello spogliatoio e della comunicazione. Mourinho è sempre stato all'avanguardia in questo ambito, riuscendo a decomprimere l'ambiente interno, fungendo da parafulmine e scaricando dai suoi giocatori ogni stress esterno, ma ultimamente la situazione sembra essergli un po' sfuggita di mano: non solo per via del rapporto conflittuale con Pogba ma anche per la celebre conferenza stampa dopo la brutta sconfitta contro il Tottenham, durante la quale è sembrato più fragile che mai.

Ma se valutare i problemi dello spogliatoio è per forza un esercizio arbitrario, possiamo invece analizzare con maggiore chiarezza punti di forza e debolezza dello United per capire dove potrebbe intervenire Allegri per portare a casa tre punti che sarebbero fondamentali ai fini della qualificazione agli ottavi di finale.

Come gioca il Manchester United

Dal punto di vista tattico lo United ha un atteggiamento molto chiaro.  L'approccio è prevalentemente conservativo, durante le quali gestisce le fasi di possesso sfruttando la sua grande fisicità, cercando spesso di bypassare il pressing attraverso le palle lunghe, che per forza di cose cercano uno tra Lukaku e Fellaini, a cui è lasciato il compito di riciclare le seconde palle. Senza palla, invece, il Manchester United si preoccupa prevalentemente di coprire il centro nella propria metà campo, attraverso un sistema di marcature che ha come riferimento l'uomo, accettando di alzare la linea difensiva fino alla propria trequarti ma mantenendo una lunghezza media sempre molto corta, per aumentare la densità nell’ultimo quarto di campo.

I sistemi di gioco utilizzati sono stati diversi: spesso Mourinho utilizza il 4-3-3 con due ali ai lati di Lukaku, ma non è inusuale assistere ad un 4-2-3-1 con Lingard subito dietro la prima punta. In questa stagione Mourinho ha inoltre sperimentato un assetto di partenza con un mediano arretrato sulla linea difensiva formata da 5 elementi, per favorire la prima costruzione e consentire l'innalzamento dei terzini che possono così attaccare l’ampiezza. In questa posizione sono stati impiegati Matic, McTominay e addirittura  Pogba (anche se a partita in corso).

In ogni caso, comunque, i principi di gioco rimangono invariati, ed eventuali modifiche sull’assetto tattico sono pensati di partita in partita per adattarsi ad un avversario o ad una fase della partita. Sarà interessante quindi vedere come Mourinho cercherà di arginare la forza offensiva della Juventus.

Lo United con il 4-3-3 costruisce abbassando una delle due mezzali accanto al regista.

La Juventus dovrà dimostrare di saper scardinare una squadra fisica come lo United senza perdere in equilibrio. In questo senso, saranno fondamentali le letture dei giocatori offensivi delle linee di passaggio sulla costruzione avversaria: chi verrà impiegato tra Dybala e Bernardeschi dovrà presumibilmente svolgere una partita di grande quantità e attenzione sull’uomo in questi frangenti. Senza dimenticare ovviamente le peculiari aggressioni verticali di Matuidi, che potranno mettere in crisi la precaria costruzione dal basso della squadra inglese.

Importanti, nello sviluppo della manovra dello United, anche i movimenti a venire incontro delle ali (in questo caso Martial) nei mezzi spazi.

Il Manchester United presumibilmente cercherà soprattutto di attaccare in transizione veloce e per questo motivo i centrocampisti e gli esterni alti della Juventus dovranno essere bravi ad intendersi su eventuali cambi di marcatura per non venire tagliati rapidamente fuori. Nelle fasi più statiche, invece, terzini e difensori dovranno confermare l’attitudine aggressiva di queste prime gare per non dare profondità ai “Red Devils”, data la grande velocità del trio offensivo inglese.

In particolare, Lukaku è molto mobile ed è abile a disorganizzare le difese avversarie con grande dinamismo: sulle ripartenze, ad esempio, tende spesso a decentrarsi sull’esterno, per attaccare lo spazio tra centrale e terzino. A questo proposito, sarà interessante vedere se l’attaccante belga si sposterà a sinistra, per attaccare la zona più fragile della difesa bianconera, tra Cancelo e Bonucci, o se rischierà di perdere questo vantaggio contro la parte più solida formata da Chiellini, Sandro e Matuidi a supporto.

Lukaku punta spesso lo spazio tra terzino e centrale avversario sul lato debole, costringendo la linea a scalate difficile.

Mourinho, come al solito, tende ad affidarsi molto alle doti tecniche e atletiche dei suoi giocatori, e per questo motivo finiranno per essere fondamentali i duelli individuali. Contro Martial, ad esempio, Cancelo affronterà una delle sfide più complicate di quest’anno, e dovrà dare una grande dimostrazione di miglioramento in termini di solidità difensiva. In particolare, il terzino portoghese dovrà dare risposte convincenti sui tempi di intervento e attesa, cercando di non commettere falli in zone arretrate, contro una squadra particolarmente abile sui calci piazzati (già 4 i gol quest’anno, più 2 su rigore).

Le armi di Allegri

L’aspetto di maggiore interesse, in ogni caso, sarà la sfida tra il grande potenziale offensivo della Juventus e la solidità difensiva del Manchester United di Mourinho. Il percorso evolutivo ha reso i bianconeri un collettivo sempre più imprevedibile, con una miglior padronanza del gioco di posizione nelle fasi di attacco prolungato che sarà fondamentale contro un avversario così abile nel togliere profondità alzando la linea difensiva e, contemporaneamente, accorciare le linee annullando lo spazio tra i reparti, dove solitamente banchettano Costa, Dybala e un Bernardeschi in grande forma psicofisica.

Per rompere la resistenza avversaria potranno essere importanti anche le progressioni palla al piede di difensori e centrocampisti per attirare la pressione a uomo e liberare i suddetti spazi tra le linee.

Questa sfida contro lo United, insomma, potrebbe darci indizi forti sul consolidamento della nuova identità propositiva della quinta Juventus di Allegri, che sarà messa alla prova dal più grande ostacolo incontrato finora.