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Villarreal-Juve, le chiavi tattiche degli ottavi di Champions League

Champions League

Daniele Manusia

©Getty

Il primo ostacolo della fase a eliminazione diretta della Juventus in Champions League è una squadra che possiede molte armi e che sa adattarsi all'avversario.

VILLARREAL-JUVENTUS LIVE

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Quando dall’urna di Nyon, al secondo tentativo, accanto al nome della Juventus è stato estratto quello del Villarreal le reazioni erano state ondivaghe. Da una parte la squadra di un sobborgo di Valencia aveva appena eliminato di forza l’Atalanta, vincendo 3-2 a Bergamo nello scontro diretto all’ultima giornata dopo essere stata in vantaggio di tre gol; dall’altra era 13esima in Liga e stava mettendo in mostra grandi difficoltà nel vincere anche contro avversarie inferiori, un problema in qualche modo simile a quello che stava vivendo la Juventus negli stessi giorni. 

 

A distanza di due mesi molto è cambiato, sia per il Villarreal, che ha recuperato il classifica fino al sesto posto, a soli 3 punti dal quarto, ma anche per la Juventus, che oltre a rimontare in campionato nel mercato di gennaio ha cambiato volto con gli acquisti di Zakaria e Vlahovic. Le due squadre arrivano quindi a questo ottavo con uno buono slancio, frenato per la Juventus da un derby giocato in maniera poco brillante, ma anche con tante incognite, dovute a una proposta di gioco mai veramente convincente e alle assenze che incideranno sugli undici titolari.

 

Il Villarreal di Emery

Dopo le parentesi non fortunatissime con PSG e Arsenal, Emery sembra aver trovato in Spagna una rosa più adatta al suo modo di allenare. Il Villarreal è una squadra multiforme, capace di giocare molte partite nella stessa partita, di adeguarsi all’avversario ma anche di attaccarne i difetti in maniera cinica. In una recente intervista, Danjuma ha raccontato che «Unai [...] a ogni partita propone un piano diverso, la strategia migliore con cui possiamo battere l'avversario. Più grandi sono le partite, più dettagli ci fornisce». Grazie alla capacità di palleggio dei suoi calciatori può giocare una partita “alla spagnola” dominando il possesso (4° in Liga per percentuale di possesso palla), ma può anche decidere di lasciare il pallone agli avversari e fare una partita prettamente di difesa posizionale, con un 4-4-2 compatto e dal baricentro basso capace di resistere anche contro squadre attrezzate (nel doppio confronto con il Real Madrid ha subito 0 gol). Una varietà tattica che si esalta negli scontri diretti - dove l’allenatore spagnolo è un maestro - e che l'hanno portata nella scorsa stagione ad alzare con merito l’Europa League. 

 

Ma quale Villarreal scenderà in campo contro la Juventus? È difficile dirlo: la squadra di Emery sta ruotando molto i suoi elementi in questo periodo, un po’ per gli infortuni, un po’ perché l’allenatore non sembra aver trovato una formazione tipo a cui affidarsi. In difesa i punti fermi sono i due centrali Pau Torres e Raul Albiol: non sono due difensori irruenti e portati all’anticipo e sarà interessante vedere come marcheranno Vlahovic, al debutto in Champions League, più a suo agio contro marcature meno asfissianti. A centrocampo tutto ruota intorno al talento di Dani Parejo, uno dei centrocampisti più tecnici della Liga, uno di quei giocatori in grado di definire il respiro di una squadra con la propria tecnica e a suo agio con l’ultimo passaggio (8 assist fin qui). Davanti mancherà Gerard Moreno, il miglior marcatore della storia della squadra, un centravanti efficiente ed essenziale che si è ritagliato un ruolo fondamentale nei successi recenti della squadra, ma ci sarà Danjuma, un esterno offensivo spostato da Emery nelle due punte e che sta avendo un'ottima stagione. Rientrato dopo uno stop di due mesi nell’ultima partita col Granada ha segnato una tripletta. Non ha i trucchi in area di rigore di Moreno, ma è rapido e tecnico, abile nel giocare alle spalle della difesa.

 

Il modulo dovrebbe essere un 4-4-2 più o meno offensivo in base agli interpreti (recentemente si è visto anche un 4-2-3-1, ma con gli stessi principi). Quando parte dal basso, il Villarreal può costruire con un quadrato con i due centrali e i due centrocampisti (con Parejo dovrebbe esserci Capoue, se recupera) e i terzini più alti, oppure alzando solo il terzino sinistro, di solito Pedraza, e stringendo il destro Foyth accanto ai due centrali per organizzare una costruzione con 3 difensori e 2 centrocampisti davanti a loro. Il palleggio è paziente, mai forzato grazie alla capacità dei giocatori coinvolti di manipolare la pressione e trovare l’uomo libero tra le linee. Per avere più fraseggio dietro la prima linea di pressione, Emery sta usando Lo Celso, appena arrivato dal Tottenham, quasi come “falso centravanti” che si abbassa molto e viene a giocare con la squadra per aumentare le linee di passaggio. La capacità di occupare il campo in maniera mai banale nelle fasi di possesso è forse la miglior qualità della squadra di Emery. Una volta stabiliti sulla trequarti avversaria si può cercare l’isolamento dell’esterno destro, il giovanissimo Yeremi Pino o Chukwueze entrambi abili nell’uno contro uno, oppure l’altro esterno che entra molto dentro al campo.  

Sulla carta il 4-4-2 del Villarreal non si accoppia male con il pressing della Juventus, c’è da dire, però, che i bianconeri hanno mostrato più di una difficoltà nel pressare squadre organizzate - e gli spagnoli sono molto organizzati - finendo spesso per rinunciare ad alzare la pressione per difendere con un baricentro basso per poi provare a ripartire. Dopo un inizio tragico, la difesa posizionale della Juventus è tornata su ottimi livelli, ma c'è da dire che il Villarreal, pur non avendo talenti offensivi abbacinati, possiede un gioco offensivo ben codificato ed efficace (seconda in Liga per xG creati) e può mettere in difficoltà il sistema difensivo bianconero, che sarà in emergenza. Inoltre la squadra di Emery è molto pericolosa sui calci piazzati e concedere calci d’angolo e punizioni sulla trequarti potrebbe essere un ulteriore rischio. 

 

Cosa può fare Allegri?

In difesa Allegri dovrà fare a meno di Chiellini e Rugani, con Bonucci che andrà solo in panchina. Al centro sarà schierato probabilmente Danilo, con De Sciglio o Cuadrado a destra. Ma l’assenza più pesante sarà quella di Dybala. Proprio la rinuncia all’argentino dovrebbe spingere Allegri a virare su 4-4-2 speculare a quello avversario, inserendo a sinistra o McKennie, per avere un giocatore abile negli inserimenti senza palla alle spalle della difesa, oppure Cuadrado, più difficile, magari per cercare coi suoi cross la presenza di Vlahovic e Morata in area di rigore, dove però i due centrali del Villarreal sono abilissimi nel gioco aereo.  


In generale in questa stagione la Juventus tende spesso ad adeguarsi al ritmo imposto dagli avversari, soprattutto se nei primi minuti di gioco non riesce a trovare le misure del pressing. Il depotenziamento dei gol in trasferta potrebbe ingolosire i bianconeri, spingerli a fare una partita meramente conservativa per poi puntare sul ritorno in casa. In conferenza stampa Allegri ha parlato di «partita ordinata e di pazienza», sottolineando le difficoltà tattiche che il Villarreal metterà davanti alla sua squadra e anticipando, almeno in maniera implicita, che non vedremo una Juventus arrembante. Per i bianconeri sarà l’ennesimo test della stagione, per capire le ambizioni e anche la capacità di interpretare queste partite di alcuni elementi su cui la società ha puntato molto. In definitiva non sarà una partita facile, ma non si può neanche nascondere che il livello tecnico della rosa della Juventus dovrebbe permetterle di ambire a un risultato positivo in vista del ritorno.