Kulenovic e Baturina: i gioielli di Zagabria che illuminano l'Europa

Due stelline luminose hanno acceso la notte di speranze e di campioni sotto il cielo di Zagabria. Se la Dinamo ha messo una seria ipoteca sul passaggio del turno di qualificazione alla prossima Champions, l’ultimo, quello che immette nel tabellone dei grandi, lo deve anche e soprattutto al suo centravanti e al suo regista: Sandro Kulenovic e Martin Baturina. Due gol il primo, una serie di giocate illuminanti, con tanto di palo e traversa timbrati, il secondo. Risultato? 3-0 al Qarabag e la Super Champions che si avvicina, in attesa di un ritorno in terra azera che si preannuncia quasi una formalità. Ma chi sono Kulenovic e Baturina? Proviamo a conoscerli meglio. Il nome di Sandro Kulenovic, potente attaccante classe 1999, non è nuovo per il calcio italiano. Soprattutto dalle parti di Torino qualcuno potrebbe anche ricordarlo, sebbene il suo nome sia stato sbiadito, forse, da quella che allora era la sua tenera età. Nel 2017, infatti, il croato ha giocato nella Primavera della Juventus sotto l’attenta guida di Alessandro Dal Canto, collezionando nessun gol in campionato ma risultando curiosamente allo stesso tempo il capocannoniere del Torneo di Viareggio 2018, con 6 gol segnati in 6 partite, esattamente uno a gara. Il suo nome, considerato anche la caratura internazionale del torneo, finisce rapidamente sui taccuini dei talent scout del mondo, ma alla fine della stagione, complice forse anche quello zero nella casella delle reti segnate sia in campionato che in Youth League, i bianconeri non lo confermano e al termine del prestito lo rispediscono al Legia Varsavia, prima che la stessa Dinamo, squadra nel cui settore giovanile era cresciuto, lo riacquistasse nel 2019. Altre due esperienze in prestito al Rijeka e alla NK Lokomotiva, poi il definitivo ritorno a Zagabria. Per restare e, finalmente, affermarsi. 11 le reti nella passata stagione, già 3 nelle prime 3 partite di questo campionato più la doppietta al Qarabag. Che, certamente, avrà fatto ritirare fuori agli operatori di mercato quei vecchi taccuini oramai impolverati del Viareggio 2018. Se Kulenovic è stato il braccio che ha consentito alla Dinamo di scansare la resistenza del Qarabag, il cervello che ha costruito la manovra è certamente quello di Martin Baturina. Facendo leva su quell’inevitabile gioco dei confronti che tutti gli appassionati sportivi per forza di cose fanno è già stato definito il nuovo Modric. Etichetta, a pensarci bene, più scomoda che intrigante, complice anche quel suo zompettare in mezzo al campo e l’assonanza nazionalista. Un croato leggero ed elegante che dipinge calcio nel fulcro del gioco a chi vuoi paragonarlo? Similitudini a parte, che ovviamente non possono essere comparate con efficacia in questo momento, ancora agli albori della sua carriera, quello che spicca del classe 2003 è soprattutto la capacità di interpretare un ruolo così centrale nelle dinamiche del gioco a una pur così giovane età. In estate ha partecipato alla spedizione croata in Germania, mentre ieri ha colpito un palo e una traversa, alimentando le voglie già focose del Chelsea di portarlo a Stamford Bridge. Sarebbe pronto per lui un contratto lunghissimo, addirittura fino al 2032, con la dichiarata intenzione di ricostruire la squadra attorno al suo talento. Che, per il momento, resta di proprietà dei tifosi croati e delle loro speranze di sogni e di campioni .