Milan, non tutte le sconfitte sono uguali: l'analisi del ko contro il Bayer Leverkusen

Non tutte le sconfitte sono uguali. Quella contro il Liverpool aveva destabilizzato i tifosi del Milan: squadra spenta, incapace di reagire, involuta. A Leverkusen, dopo un primo tempo troppo timido si è vista la stessa squadra ammirata nel derby: orgogliosa, aggressiva e con la capacità di arrivate spesso al tiro. Non un dato casuale, quello del tiro. Perché in Germania il rimpianto è grande: dal 31 agosto a oggi, i rossoneri non avevano mai tirato così tanto verso la porta. Il numero complessivo è di 17, che però cozza contro un’altra statistica: quella sui tiri subiti. 12 contro il Liverpool, 9 contro il Bayer: in Europa è un Milan che subisce molto di più. Ed è una cosa che deve necessariamente far riflettere. In tutti i casi, numeri o non numeri Fonseca ha esagerato parlando di miglior Milan della stagione. Per 53 minuti i rossoneri si sono consegnati all'avversario. Uno schiaffo alle parole spavalde del loro allenatore, che alla vigilia aveva censurato il calcio italiano "tutto difesa e contropiede'", annunciando un Milan votato all'attacco. Lo stereotipo di quel calcio catenacciaro resiste, come se il Milan di Sacchi non fosse esistito, come se Sarri, De Zerbi, Spalletti, Gasperini allenassero in un altro sport. Ma al di là di quelle parole, la reazione del Milan una volta in svantaggio sembra avallare l'idea di una squadra in crescita. Non è facile mettere sotto il Bayer Leverkusen a casa sua e il Milan lo ha fatto sciupando tante occasioni e recriminando per un fallo sulla linea ai danni di Loftus-Cheek. E più in generale, si può dire che la partita della BayArena abbia fornito molte indicazioni. Sorvolando sul talento eccelso di Maignan, a Leverkusen è emersa la leadership di Fofana, il giocatore che al Milan era mancato dopo la partenza di Kessie. E sempre in tema di leadership, è evidente come ormai sia un elemento fondamentale Morata. Dubbi, invece, sulla "leadership tecnica" di Leao . Il portoghese si applica, prova ad aiutare in copertura ma fa il solletico alla difesa avversaria. E poi c'è un problema terzino destro. Emerson Royal è naufragato un'altra volta. Al Tottenham non aveva convinto ma al Milan è decisamente peggiorato. Al momento resta difficile da comprendere la tenacia con cui il Milan lo ha inseguito nel mercato estivo. Capitolo classifica Champions. Le due sconfitte non pregiudicano assolutamente il cammino del Milan. Nelle prossime sei partite, a parte il Real al Bernabeu, ha solo avversari abbordabili. L'accesso ai playoff non dovrebbe essere un problema. E a dirla tutta, la qualificazione diretta agli ottavi non è del tutto compromessa, anche se sostenerlo dopo due sconfitte su due può sollevare comprensibili perplessità. La sconfitta brucia, ma il Milan del secondo tempo di Leverkusen autorizza un cauto ottimismo. La squadra è in crescita e aver trovato i due leader citati sopra può agevolare il lavoro di Fonseca. Il portoghese ha promesso un gioco offensivo , dominante nei limiti del possibile e il derby sembra aver cambiato la stagione rossonera. Per un salto di qualità, l’allenatore deve far crescere i suoi ulteriormente in personalità, sperare che Leao esca dal suo mondo e diventi finalmente protagonista. Al momento è un progetto di fuoriclasse, ma la strada per diventarlo davvero è lunga. E negli ultimi tempi sembra anzi diventata più complicata da percorrere.

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