Pallone Toro

Per la vittoria finale del Pallone d'Oro 2024, ascoltando le ultime voci e i vari endorsement , Lautaro Martinez non sembra essere il favorito. Il podio, secondo indiscrezioni, sembra viaggiare verso una composizione del genere: Vinicius in vantaggio davanti a Rodri e Bellingham che battagliano per il secondo posto. L’argentino quindi sarebbe subito dietro ma non di molto e comunque atteso nei primi 10, che è sempre un ottimo risultato. Se poi fosse confermato nei migliori 5, ancora meglio. Ovviamente pesa molto la quindicesima Champions del Real Madrid. Certo un po’ di rammarico esiste. Nel 2024 Lautaro ha vinto lo scudetto da capocannoniere con 24 gol e la fascia da capitano. Ha alzato anche la Supercoppa con sigillo decisivo in finale col Napoli ma soprattutto la Copa America con anche lì gol decisivo in finale e scettro del miglior marcatore con 5 reti. Una stagione così è difficile da ripetere ma purtroppo per lui e l’Inter è mancata la Champions League. L’eliminazione agli ottavi con l’Atletico Madrid pesa con quel rigore fallito malamente. Anche Lautaro è umano e ogni tanto vive periodi in cui deve rifiatare, cosa che capita a tutti. In più, va detto, il nostro campionato non è considerato determinante, o quanto meno non è sufficiente, per trionfare nel premio di France Football. Anche per questo tutto il movimento italiano dovrebbe tifare perché i giocatori della Serie A ottengano piazzamenti importanti. Più in alto arriva il capocannoniere dello scudetto più l’intero movimento azzurro ne trae giovamento. Nel frattempo, Lautaro Martinez ha ripreso il filo con il gol. Dopo un avvio di stagione non semplice per via di un’estate faticosa e una preparazione difficoltosa, l’argentino sembrava bloccato. Invece era solo questione di tempo e di condizione. A Udine si è sbloccato con un rimpallo e casualmente ha subito bissato con un bel destro. In Champions con la Stella Rossa ha giocato solo uno spezzone ma appena entrato ha firmato subito la terza rete in pochi giorni. Poi si è guadagnato abilmente un rigore e lo ha gentilmente concesso a Taremi con un gesto da vero capitano. Conoscendolo dunque ora non si fermerà facilmente anche se il calendario gli impone subito un altro viaggio in nazionale. Altri kilometri, altra fatica. Prima però c’è una partita che spesso lo ha visto vittorioso: il Toro contro il Torino. Lo score dice 12 giocate, 9 vittorie, 2 pareggi, 1 sconfitta con 5 gol segnati. Aspettando di aggiornare le statistiche, torniamo alla Champions e a un numero particolare che dà ancora più importanza al rigore regalato a Taremi contro la Stella Rossa, un vero gesto di altruismo. Se lo avesse tirato e realizzato l’argentino sarebbe infatti entrato nella storia. Con 13 gol in Champions League, Lautaro ha raggiunto Julio Cruz tra i cannonieri all time nerazzurri in questa competizione e ora è a un solo gol di distanza da Adriano. L’Imperatore rimane il top scorer nella Champions con 14 ma se ci aggiungiamo anche la vecchia Coppa dei Campioni, il record man del club è Sandro Mazzola con 17. Lautaro quindi è terzo ma in corsia di sorpasso. Rispetto ad Adriano ha realizzato gol più importanti come quello in semifinale di Champions contro il Milan. Al termine di quella stagione, culminata con la finale persa a Istanbul, il capitano nerazzurro si piazzò ventesimo . Adesso lotta per la top 5 e intanto si gode il gol ritrovato, la scalata nella storia dell’Inter con il primato di Adriano a un passo e la voglia di diventare un punto di riferimento per tutti. Ecco perché quel rigore non tirato e ceduto a Taremi assume un significato ancora più importante. Un gesto da Pallone d’Oro anzi Pallone Toro.

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