Sorteggio Champions Inter, ma davvero è "andata bene"?

Considerando come è andato il playoff di Champions per il nostro calcio, sarebbe bene evitare commenti del tipo “è andata bene” dopo il sorteggio degli ottavi . È chiaro che ad Appiano abbiano gradito quanto stabilito dall’urna: l’Inter trova una delle formazioni più abbordabili rimaste in corsa. Una squadra che ha giocato due ottime partite contro il Milan ma che -probabilmente- senza il sesquipedale errore di Theo Hernandez probabilmente avrebbe chiuso a San Siro la sua avventura in questa edizione della Champions. Il sorteggio, qualora l’Inter dovesse andare avanti, consente di evitare fino alla finale Real Madrid e Liverpool, le due grandi favorite per la vittoria finale. Ma non è che dalla parte del tabellone dell’Inter sia una passeggiata. Nei quarti Simone Inzaghi troverebbe Bayern Monaco o Bayer Leverkusen. E in semifinale quasi certamente il Barcellona. Due avversari durissimi ma non imbattibili. Il Bayern ha rischiato contro il Celtic che è decisamente inferiore all’Inter. Il Barcellona, in questa stagione, è capace di tutto, nel bene o nel male. Sarà fondamentale vedere come l’Inter affronterà queste sfide: i playoff hanno insegnato -qualora ce ne fosse stato bisogno- che l’approccio è fondamentale, l’aspetto mentale può fare la differenza. Nelle Coppe non si fanno calcoli, l’intensità deve essere altissima, come la concentrazione. E poi le partite vanno affrontate con coraggio, sapendo che fin quando la partita non finisce può accadere di tutto. L’Inter, nella prima fase della Champions, ha avuto l’approccio giusto. Come se la squadra, anche solo inconsciamente, fosse più focalizzata sulla Champions che sul campionato. In Europa non ha avuto passaggi a vuoto: ha giocato male a Leverkusen ma non ha peccato di sufficienza. Europa League senza derby: meglio? In Europa League è stato evitato il derby romano . Nella capitale in pochi lo avrebbero voluto: perdere un derby a Roma rischia di compromettere una stagione, figuriamoci quello che sarebbe stato il primo derby europeo per la cittù. La Lazio ha pescato il Viktoria Plzen, un anno fa eliminato nei quarti di Conferennce dalla Fiorentina e nel recente passato strapazzato da Inter e Roma. Eventualmente nei quarti Olympiakos o Bodo Glimt. In semifinale una tra Az, Ajax, Tottenham e Eintracht. La squadra di Baroni non parte battuta con nessuna di queste squadre: il Tottenham sta andando malissimo in Premier; l’Eintracht sconta la partenza a gennaio di Marmoush; le olandesi sono forti, ma un gradino sotto i biancocelesti. La Roma ha un avversario insidioso negli ottavi: l’Athletic Bilbao, che è quarto nella Liga. Per come sta andando il ranking, sono altissime le possibilità di centrare un posto in Champions. Teoricamente questo potrebbe condizionare i baschi, magari proiettandoli di più con le scelte sulla Liga. Al San Mamés la Roma troverà un ambiente caldissimo e una squadra ricca di talento: da Unai Simon a Vivian, dal fuoriclasse Nico Williams alla rivelazione Sancet, trequartista di qualità e di eccellente struttura fisica. Se la Roma passa può materializzarsi sullo sfondo la sfida al Fenerbahce di Mourinho. In semifinale eventualmente il Manchester United ma se non ritrova un minimo di equilibrio i Red Devils rischiano di fermarsi prima. Fiorentina: attenzione La Fiorentina ha trovato il Panathinaikos, sulla carta più tosto del Borac . I greci non hanno convinto nel playoff, battuti all’andata in campo neutro dagli islandesi del Vikingur. Hanno poi rimediato al ritorno ad Atene. In campionato sono terzi dietro Olympiakos e Aek. I giocatori più interessanti sono il centravanti Ioannidis, il marocchino Ounahi, rivelazione in Qatar. C’è Djuricic, trequartista che ha giocato in Italia, esaltandosi a Sassuolo e, molto meno, nella Sampdoria. La viola è più forte ma non sarà una passeggiata, soprattutto ad Atene. La buona notizia è aver evitato, almeno fino alla finale, il Chelsea. E magari i blues potrebbero inciampare per strada. Ma è difficile. Molto.

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Maurizio Compagnoni