L'Inter ritrova il suo incanto in Europa: contro il Bayern una prestazione perfetta

Ci sono delle storie che a volte si ripetono e dei momenti che tornano quasi d’incanto. Chi non ha pensato anche solo per un istante che il gol di Frattesi era stato nella stessa porta e incredibilmente allo stesso minuto di quello di Pandev nel 2011? Ah, certo, parliamo sempre di Champions League. E soprattutto sempre di Bayern Monaco. Come su Sky Sport Insider ha raccontato Alessandro Biolchi. Differenze? Minime, quasi impercettibili. Erano gli ottavi di finale, allora, mentre questa volta sono i quarti. E il Bayern veniva da quattro anni di imbattibilità nel proprio stadio: l’ultima volta che però questo era accaduto in Champions era stato proprio contro l’Inter quattordici anni fa. Corsi e ricorsi storici: anche stavolta, per uscirne vincitori, è stata necessaria una prestazione straordinaria in tutti i sensi da parte di un gruppo praticamente perfetto nell’applicazione, nel sacrificio nelle prestazioni individuali. I protagonisti? Tanti. Se non proprio tutti. Bastoni, Carlos Augusto, Barella e gli altri due centrocampisti, Calhanoglu e Mkhitaryan. Per non parlare degli attaccanti, con un’attenzione particolare verso Lautaro Martinez, leader e trascinatore del gruppo, autore di un gol meraviglioso e di una prestazione completa da vero capitano. Nella partita in cui contava di più esserci, ha fatto quello che doveva: trascinare e soprattutto non sbagliare. Ecco, proprio l’argentino sta dimostrando un’ulteriore prova di maturità calcistica che lascia sorridere l’Inter. Contro il Bayern, il Toro ha realizzato la sua settima rete in questa Champions League e si ritrova ora a una sola lunghezza da Eto’o, che nel 2010-2011 fu decisivo. Ne fece 8 il camerunese, ma soprattutto fu autore di numeri pazzeschi esattamente come Lautaro, che sta vivendo un 2025 in cui è una presenza costante per la squadra con il lavoro per i compagni e con i gol nei momenti in cui davvero conta di più segnare. Lautaro ha saputo gestire l’infortunio e il conseguente recupero con grande professionalità e attaccamento alla causa, sperando di accompagnare la squadra in fondo alle competizioni in cui è impegnata a partire proprio dalla Champions, in cui la prossima settimana verrà emesso il pass per le semifinali. Perché quello dell’Allianz è solo un primo passo, e siamo tutti d’accordo: la storia dice che i tedeschi sono un avversario fortissimo, di quelli che proprio non molla mai. E quando sono venuti a San Siro, in anni recenti, sono sempre riusciti a fare risultato, portando a casa la vittoria. E allora la gioia, le facce della serata di Monaco dovranno regalare stimoli nuovi e una immutata attitudine al sacrificio nella squadra per completare l’impresa contro i bavaresi di Kompany. Cosa bisognerà fare? Prima di tutto, resettare la testa: c’è il campionato fra pochi giorni e ci sarà un Cagliari in corsa salvezza tutt’altro che semplice da affrontare. Proprio come il Parma lo scorso fine settimana, quando la paura di perdere punti per la strada dello scudetto è stata tantissima. Poi, si penserà al ritorno: in sette giorni l’Inter vivrà un momento decisivo. L’ennesimo in cui fare i conti ad alti livelli con le ambizioni stagionali.

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L'Inter ritrova il suo incanto in Europa: contro il Bayern una prestazione perfetta

Andrea Paventi