L'Atalanta ha vissuto un'altra notte da Atalanta

Se i tifosi dell’Atalanta potessero allestire il podio virtuale delle grandi imprese europee di questi anni, il successo in rimonta sul Chelsea si collocherebbe subito dietro il trionfo nella finale di Europa League a Dublino e la vittoria per 3-0 sul campo del Liverpool. Magari non è stata la partita perfetta evocata alla vigilia da Palladino, ma Bergamo ha vissuto una notte magica, indimenticabile, l’ennesima, che in tanti racconteranno ai nipotini. Per le emozioni che eventi del genere regalano e il blasone dell’avversario, che non vivrà un momento di grazia ma è pur sempre il club campione del mondo in carica, pieno di talento e in lotta della Premier. Garnacho, che aveva confessato candidamente di non conoscere niente dell’Atalanta, adesso ha capito cos’è. Se l’avesse vista all’opera sabato a Verona sarebbe stato tratto in inganno, visto che tra la squadra surclassata dall’Hellas e quella che ha rimontato il Chelsea c’è un abisso. Come fa una squadra che gioca con questa autorevolezza contro le big europee a galleggiare a 6 punti dalla zona retrocessione? È la domanda, senza risposta, che tutti si fanno. Ed è materia da psicanalisi. D’accordo, la Champions è una vetrina che sprigiona stimoli e motivazioni imparagonabili rispetto al campionato, ma una metamorfosi del genere nel giro di pochi giorni è davvero inspiegabile anche per l’allenatore. Una risposta, dopo quella che Palladino, De Roon e soci hanno dato, è attesa dalla prova del nove contro il Cagliari. OTTAVI A UN PASSO Grazie al 2-1 sul Chelsea l’Atalanta ha aggiunto un altro mattone sul percorso della qualificazione diretta agli ottavi. L’anno scorso Gasperini si fermò a 15 e arrivò nono, scivolando nei playoff rivelatisi poi fatali con il Bruges, incrociato nel peggior momento della stagione. Adesso, con 13 punti e la prospettiva di giocare le ultime due contro Athletic Bilbao in casa e US Gilloise a Bruxelles aleggia a Zingonia un cauto ottimismo. Di certo, prima di rituffarsi in Europa a gennaio, l’Atalanta potrà dedicarsi esclusivamente a sette partite di campionato: dopo il Cagliari, Genoa, Inter, Roma, Bologna, Torino e Pisa. Avendo già sperperato tanti punti nelle prime 14 giornate, Palladino proverà a risalire la corrente in campionato: l’euro-zona éèdistante 8 punti, ma se l’Atalanta si metterà d’impegno, ha i titoli e la qualità per risalire la corrente e rimontare in fretta un po’ di squadre che la precedono in classifica. NOTA STONATA L’imminente partenza di Lookman e Kossounou per la Coppa d’Africa priverà Palladino di due titolari. In questo senso, l’Atalanta sarà la squadra italiana più penalizzata dalla rassegna africana in programma in Marocco dal 21 dicembre al 18 gennaio. Proprio adesso che il nigeriano è tornato a essere pungente come una volta. Non sta segnando con la continuità dell’anno scorso, ma la sua imprevedibilità e l’intesa con Scamacca e De Ketelaere può sempre partorire un pericolo. Poche squadre in Europa vantano un tridente come quello atalantino. Quella col Cagliari sarà la sua ultima partita prima di aggregarsi alla Nigeria, che essendo una delle favorite della competizione ‘rischia’ di arrivare fino in fondo. Facendo due calcoli spiccioli: se la Nigeria non superasse i gironi, Lookman rientrerebbe per Atalanta-Roma del 3 gennaio; se si spingesse in finale, tornerebbe giusto in tempo per il ritorno dell’Europa con l’Athletic Bilbao . Ma il primo pensiero di Palladino, al momento, non è perdere Lookman ma ritrovare l’Atalanta . Quella che in Europa vince, si diverte e fa sognare una città.

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Massimiliano Nebuloni