Perché le squadre inglesi sono sempre favorite in Champions. Senza dimenticare le altre...

Il consiglio migliore lo ha dato il Maestro Sorrentino. “Questo film lo scrivono i fuoriclasse, giocatori che non rispettano la trama. Ci sono troppi colpi di scena. Non c’è copione, non c’è regia, solo grandi notti di calcio. Mi metto comodo e accendo Sky!” La descrizione migliore possibile della Champions League. Il torneo più affascinante e prestigioso del Pianeta. Un’emozione lunga una stagione che si ripete ogni anno e che regala sempre storie diverse. Le favorite però, sulla carta, sono sempre le stesse. Il vantaggio per lo spettacolo è che sono tante. Per bandiera, per forza reale o per blasone. Perché se la tentazione è quella d’indicare le squadre inglesi, in realtà bisogna anche ricordarsi che hanno sollevato la Coppa dalle grandi orecchie solo 3 volte negli ultimi 13 anni. Per potenzialità tecniche, storiche ed economiche Liverpool, Chelsea, Manchester City e Arsenal vanno ovviamente in copertina, ma se le squadre di Sua Maestà hanno vinto relativamente poche volte questo trofeo di recente ci sono due chiare ed evidenti motivazioni. La concorrenza di team altrettanto attrezzati che arrivano da altri campionati e la ‘pesantezza’ fisica e mentale della Premier League che nel finale di stagione, quando si decide anche la Champions, incide in maniera determinante sul rendimento dei singoli. In Premier ogni partita, contro qualsiasi livello di squadre, rappresenta un’insidia maggiore rispetto ad altri campionati e il ritmo agonistico che viene mediamente tenuto in campo è il doppio o il triplo paragonato ad altre realtà. Il Liverpool, che ha anche una tradizione europea importante, ha fatto un mercato sorprendente quest’estate spendendo la cifra record di più di £400 milioni di sterline. Ha ridisegnato sensibilmente l’attacco, ma il rischio è che abbia perso anche parte importante della sua identità. Con la cessione di Alexander Arnold e la scelta di segregare in panchina Robertson, i Reds cambiano entrambi gli uomini di spinta da dietro sulle fasce, che per anni è stata una delle loro fonti di gioco principali. Slot che la scorsa estate aveva cambiato poco e arrivando in punta di piedi all’ombra della Kop, stavolta firma una rivoluzione nei singoli. Vero, Salah, Van Dijk e Allison restano una certezza, Szoboszlai è l’uomo di quantità e qualità ovunque , Wirtz porta talento, ma l’incognita di un cambiamento troppo radicale resta. Il Manchester City arricchito da Reijnders e Donnarumma deve cancellare la peggior stagione dell’era Guardiola, ma è partito ‘lento’ e qualcosa sembra essersi un po' inceppato. L’Arsenal alla stagione della verità per il tecnico Arteta, nonostante un grande mercato, sta dimostrando i soliti difetti e la solita prevedibilità tattica, mentre il Chelsea sembra la più ‘quadrata’ di tutte. Un mercato che ha arricchito , ma non stravolto, un manager bravissimo come Enzo Maresca e due prestigiosissimi trofei messi in bacheca a Stamford Bridge, tra maggio e giugno, che aggiungono convinzione. Quattro squadre comunque fortissime e quattro logiche pretendenti per la Coppa dei Campioni. Il ‘mondo Premier League’ è quello che orienta il pronostico generale e lo indirizza verso questi 4 team, ma ci sono almeno altrettanti club che rappresentano scuole calcistiche europee diverse, che possono vantare le medesime ambizioni. Psg, Bayern, Barça e Real Madrid valgono il poker delle principali squadre inglesi, se non di più. I parigini, campioni in carica, hanno il problema di aver perso uno dei portieri più forti del Mondo, Donnarumma, senza il quale non avrebbero mai vinto la Champions lo scorso anno, ma per il resto hanno cambiato poco altro e le idee geniali di Luis Enrique in panchina fanno la differenza. Giocando malissimo ha aperto la stagione vincendo anche la Supercoppa Europea a Udine e questo aiuta. Il Bayern ha il vantaggio di avere Harry Kane, uno dei bomber più prolifici del calcio mondiale e anche quello di un campionato ‘allenante’ per gli appuntamenti europei. L’infortunio di Musiala e qualche carta d’identità di troppo che sta ingiallendo sono un problema, ma l’acquisto di Luis Diaz è un grande investimento. Le due Regine di Spagna nel pronostico massimo vanno sempre messe e quest’anno ancora di più a ragione. Il Barcellona ha, per una volta, resistito ai fuochi d’artificio sul mercato, ma riparte da un sistema di gioco forte, radicato e spettacolare, illuminato dal geniale Yamal. Le Merengues dopo la fine della straordinaria Era vincente di Carletto Ancelotti si affidano ad uno degli allenatori giovani più bravi al Mondo in Xabi Alonso cui hanno regalato il talento giovane di Huijsen, il dinamismo di Alexander Arnold e soprattutto la permanenza di tutte le stelle più brillanti, a eccezione di Modric, giustamente accontentato nei suoi desideri. Quattro team che puntano legittimamente a sollevare il trofeo a Budapest. Nel pronostico da non escludere totalmente neanche le italiane con Inter, Napoli e Juventus, costruite per stupire e per competere fino in fondo. L’Atalanta ha incantato l’Europa solo due stagioni fa rendendo il nostro calcio orgoglioso e più ricco di un altro trofeo, ma pensare che in questa edizione del post-Gasp possano essere competitivi per la massima ambizione è forse chiedere troppo ad una società nel pieno di un cambiamento complesso. Pronostico allargato e un paradigma di campioni, molti di questi anche giovani, pronti a illuminare le notti europee da qui a giugno. Come ha detto il Maestro Paolo Sorrentino “Mi metto comodo ed accendo Sky…”

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Perché le squadre inglesi sono sempre favorite in Champions. Senza dimenticare le altre...

Massimo Marianella