Quel Pafos un po' italiano che ricorda l'Atalanta: chi è l'avversaria della Fiorentina

Sale l’attesa tra i tifosi del Pafos in vista della trasferta di Firenze in Conference di giovedì 28 novembre, un appuntamento per il quale la tifoseria cipriota si sta preparando con entusiasmo. Andare ad affrontare la squadra due volte finalista nelle ultime edizioni di Conference è per loro motivo di orgoglio, considerato che il club biancoblù è al suo esordio assoluto in Europa. Ed è un esordio che arriva a soli dieci anni dalla fondazione del club, nato nel giugno 2014 dalla fusione tra l’AEK Kouklion e l’AEP Pafos. Nel giro di un decennio la squadra ha saputo conquistare il diritto di partecipare alla serie A cipriota e alle coppe europee. L’anno scorso, la conquista della Coppa di Cipro ha aperto al Pafos la strada verso i preliminari di Europa League. Un gradino però al momento troppo alto da superare per la squadra biancoblù, eliminata nel luglio scorso dagli svedesi dell’Elfsborg vittoriosi 3-0 in Svezia e 5-2 a Cipro nel ritorno. Lo scivolamento nei preliminari di Conference ha permesso tuttavia al Pafos di ritrovarsi in un ambiente più alla sua portata dal lato tecnico. I ciprioti hanno eliminato nei preliminari uno dopo l’altro i lituani dello Zalgiris Vilnius, i bulgari del CSKA Sofia e i rumeni del Cluj approdando così al maxi girone di Conference dove non stanno affatto sfigurando. Con 6 punti dopo le prime 3 giornate, il Pafos si prepara ad affrontare ora la Fiorentina a pari punti, con il sogno di fare lo sgambetto alla squadra di Palladino. I ciprioti hanno già centrato la loro prima storica vittoria esterna europea passando alla grande per 4-1 in casa dei moldavi del Petrocub il 3 ottobre scorso. Anche in occasione della sconfitta per 0-1 contro i tedeschi dell’Heidenheim i ciprioti sono sempre rimasti in partita sfiorando nel finale il gol del pareggio, prima di battere in casa per 1-0 i kazaki dell’Astana nella terza giornata. Ora la trasferta di Firenze che arriva in un momento di grande euforia della tifoseria biancoblù. La squadra è in testa al campionato cipriota con 31 punti dopo 11 giornate grazie a 10 vittorie e 1 pareggio, lasciandosi per adesso alle spalle le due grandi favorite di Nicosia, l’Apoel e l’Omonia. Il percorso del Pafos, una crescita continua e costante negli ultimi anni basata su una serie programmazione e su mirati investimenti societari, ricorda il percorso fatto in Italia dall’Atalanta: anche i biancoblù oggi appaiono maturi al punto da potersi giocare il titolo nazionale con le grandi storiche del calcio cipriota. Nell’area tecnica del Pafos c’è anche un po' di Italia. Il direttore sportivo è Cristiano Giaretta, 56 anni, ex ds di Udinese Ascoli e Watford oltreché ex difensore di buon livello in serie C negli anni Novanta. Giaretta ha plasmato una squadra che si affida a parecchi giocatori stranieri, come da tradizione del calcio cipriota, ma tutti ben amalgamati dal lavoro del tecnico spagnolo Juan Carlos Carcedo. Anche a Pafos il direttore sportivo italiano sta dimostrando di saper scegliere i giocatori giusti per far crescere il club. Come fece ad esempio a Novara quando nel 2012-13 portò la squadra a sfiorare la serie A scegliendo e valorizzando giovani allora sconosciuti come Seferovic e Bruno Fernandes. Juan Carlos Carcedo, ex centrocampista anche dell’Atletico Madrid dove a fine anni Novanta fece da balia a un giovanissimo Fernando Torres, ha saputo dare un gioco europeo al Pafos, fatto di palleggio e di improvvise verticalizzazioni. Dopo una carriera da aiuto allenatore che lo ha portato a lavorare in club prestigiosi come PSG Siviglia e Arsenal, negli ultimi anni l’allenatore si è messo in proprio e i risultati gli stanno dando ragione. Giaretta però non si esalta e invita tutti a rimanere con i piedi per terra, anche se i risultati in questi primi mesi della stagione 2024-25 sono stati entusiasmanti sia in patria sia in Europa. Attento conoscitore del calcio europeo di periferia, Giaretta ha saputo portare a Cipro giocatori che ben si sono adattati al gioco di Carcedo tra cui alcuni ex italiani che da noi non hanno avuto grande fortuna. In difesa c’è l’argentino Jonathan Silva, ex Boca Juniors, che a 30 anni si sta rivelando un esterno di grande affidamento ma che nella stagione 2017-18 indossò la maglia della Roma senza lasciare il segno. A centrocampo gioca il rumeno Vlad Dragomir, una mezzala di 25 anni di quantità e qualità, transitato in Italia per 3 stagioni con la maglia del Perugia, dal 2018 al 2021, con anche una manciata di presenze nell’Entella. Cresciuto nelle giovanili dell’Arsenal, oggi Dragomir è un punto di forza della mediana del Pafos. E poi c’è il portoghese Domingos Quina che a 24 anni punta a un rilancio definitivo dopo qualche stagione in chiaroscuro con Watford e Udinese . Come Dragomir, anche Quina conferisce solidità a un centrocampo che è indubbiamente uno dei punti di forza della squadra di Juan Carlos Carcedo. La trasferta di Firenze sarà per Giaretta l’occasione per tornare a respirare aria di casa, riavvicinandosi a quel calcio italiano che per sua stessa ammissione continua a seguire con grande attenzione. Anzi c’è una squadra che Giaretta segue con particolare affetto e che come ha detto in una recente intervista “appena posso guardo in tv anche da Cipro”. È il Lecco, di cui Giaretta è stato difensore e capitano per 9 stagioni consecutive dal 1993 al 2002, mettendo insieme ben 267 presenze e 10 gol in maglia bluceleste. Un legame, quello di Giaretta con Lecco, che negli anni non si è mai affievolito, tanto che è capitato spesso di vederlo in tribuna al Rigamonti-Ceppi nelle ultime stagioni, in occasione dei suoi rientri in Italia dalle trasferte di lavoro all’estero. Se il Pafos guida la classifica del campionato cipriota è anche grazie ai gol dei due brasiliani Jairo e Anderson Silva, autori rispettivamente di 7 e 5 gol nelle prime 10 giornate. Se Jairo, 32 anni, pescato nell’Hajduk Spalato nel 2022 è ormai entrato nella parte finale della sua carriera, Anderson Silva è invece nel pieno della sua maturità. Classe 1997, cresciuto nei portoghesi del Famalicao, Anderson Silva è arrivato al Pafos nel luglio 2024 dai turchi dell’Alanyaspor e il suo impatto è stato subito molto positivo. Oggi è certamente la coppia brasiliana Jairo-Anderson Silva uno degli assi nella manica dell’allenatore spagnolo Carcedo. Ecco così che a Pafos, cittadina di 30 mila abitanti sulla costa sud-occidentale dell’isola, oggi si respira un’aria di grande entusiasmo intorno alla squadra di calcio che per gli impegni europei ha scelto di giocare non nel piccolo impianto di Pafos ma nella più capiente ‘Apollon Arena’ di Limassol, uno stadio che può tenere fino a 11 mila spettatori. La sfida di Firenze di giovedì 28 novembre arriverà appena 5 giorni dopo lo scontro diretto in campionato contro l’Apoel Nicosia , terzo ma già staccato di 8 punti dal Pafos capolista: la sfida attesissima si giocherà allo stadio ‘Stelios Kyrakides’ di Pafos che già si annuncia tutto esaurito. Una vittoria servirebbe al Pafos per rafforzare il proprio primato in classifica ma soprattutto per far crescere ulteriormente l’entusiasmo alla vigilia del viaggio a Firenze. La Fiorentina è avvisata, il calcio cipriota è in crescita e non va sottovalutato. E i viola lo hanno potuto toccare con mano lo scorso 7 novembre quando sono stati battuti a Nicosia proprio dall’Apoel per 2-1 nella terza giornata della Conference.

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