Le Black Stars battono il Mali 1-0 e volano ai quarti di finale grazie all'8° gol di Asamoah Gyan in 6 edizioni della Coppa d'Africa (esclusiva su Fox Sports). Passano gli anni ma l'ex Udinese e Modena, tra reti, ville da sogno e macchine veloci, resta il simbolo di un Paese che insegue il trofeo dal 1982
Ai suoi tempi in Serie A c'erano Del Piero e Trezeguet, Shevchenko e Rui Costa, Vieri e Adriano. Gli anni passano per tutti, non per Asamoah Gyan. Ma come, si sono chiesti in tanti, è ancora in giro? Eccome: fascia di capitano al braccio, guida ancora la nazionale del Ghana e segna il gol decisivo contro il Mali che porta i suoi ai quarti di finale della Coppa d'Africa. Non un gol qualunque quel suo stacco di testa, ma l'ottavo nelle ultime 6 edizioni della Coppa: un record unico per l'attaccante da 49 reti con la maglia delle Black Stars, di cui è primatista all-time. Senza contare i gol in 3 edizioni dei Mondiali, tra il 2006 e il 2014. Con Russia 2018 che si avvicina, mentre Gyan è sempre lì, in campo. Una certezza infinita: è ancora lui la migliore espressione del calcio del suo Paese, dove è un idolo indiscusso. Tra gol, musica rap, boxe e "riccanza".
L'ultimo dei suoi giri del mondo – dopo Udinese, Modena, Rennes, Sunderland e Al-Ain - doveva riportarlo in Inghilterra, al Reading, l'estate scorsa. Sembrava tutto fatto finché il manager Jaap Stam non ha annunciato che Gyan non aveva superato le visite mediche. “Meglio non rischiare con un giocatore che in carriera ha avuto tanti infortuni”. Così lo lasciò dov'era: allo Shanghai SIPG, la squadra di Villas Boas dove ora giocano anche Hulk e Oscar, che poi lo ha prestato al Al-Ahli. Non che in Cina stesse male, s'intende: pare che lì Gyan guadagnasse 16 milioni di euro l'anno, 15esimo calciatore più pagato del mondo, più del doppio di Higuain. E anche negli Emirati non si farà mancare nulla, visto il tenore di vita da rockstar a cui si è abituato.
In Ghana, Asamoah ha una casa da 3 milioni di euro e un parco auto che include tra le altre una Rolls Royce da 400mila dollari. Roba da far invidia a Eto'o, che insieme a Drogba nel 2010 fu battuto da Gyan: secondo la BBC era lui il miglior calciatore africano dell'anno. E forse lo sarà anche nel 2017, quando compirà 32 anni. Mica tanti vista la carriera – fatta di alti e bassi, tra cui due rigori decisivi sbagliati, ai quarti dei Mondiali nel 2010 e in Coppa d'Africa nel 2012 - che si è già messo alle spalle. Quelle su cui da sempre indossa il numero 3, ora dipinto anche sui capelli, sin da quando giocava in Ghana. “È un numero potente”, spiegò in un'intervista. Ma di Coppe d'Africa per ora ne ha vinte zero: la sua Nazionale non la solleva dall'82. Riportare il trofeo ad Accra è una missione alla portata della leggenda Gyan. L'attaccante dalla storia infinita.