Rodrigo Mora, il 17enne che ha fatto innamorare i tifosi del Porto

Minuto 63, il Porto sta perdendo 1-0 in casa contro la Roma. L’allenatore dei portoghesi Anselmi fa un doppio cambio per provare la rimonta ma lo stadio Do Dragao inizia a fischiare. No, i 50mila tifosi dragoes non ce l’hanno né con chi entra né con chi esce. Questa volta i fischi sono diretti verso il proprio allenatore. Il motivo? Sta togliendo dal campo Rodrigo Mora, ancora diciassettenne ma già un idolo della sua tifoseria. Alla fine, avrà ragione Anselmi, visto che appena quattro minuti dopo il doppio cambio arriverà il gol del pareggio, ma quello che è successo resta comunque degno di nota. Perché se uno stadio intero fischia il proprio allenatore ‘semplicemente’ per una sostituzione, qualcosa di ‘strano’ ci deve essere. Evidentemente, quel ragazzino – nato proprio a Oporto il 5 maggio del 2007 – deve avere qualcosa di speciale. Cresciuto con il Porto nel cuore, il calcio è da sempre nel suo destino. Suo padre, José Manuel, è stato un calciatore e ha giocato nel Braga e Moreirense ma – proprio come Rodrigo – ha mosso i primi passi nelle giovanili del Porto. A voler essere precisi, il classe 2007 inizia a giocare nel Custóias, ma già all’età di 9 anni il Porto lo nota e lo porta nel suo settore giovanile. Il suo talento emerge velocemente e – nonostante fisicamente non sia molto strutturato – viene sempre aggregato nelle squadre più grandi. “È un giocatore speciale con un'intelligenza enorme. È un attaccante ‘mentale’, come dico spesso – racconta a A Bola Nuno Pimentel, ex allenatore di Mora nell'Under 15 del Porto - Lo conoscevo già da prima di allenarlo. La stagione precedente era in Under 14 e a volte si allenava già con la mia squadra. Poi, quando l'ho allenato, ho notato subito una caratteristica che è essenziale se si vuole arrivare in alto: è appassionato del gioco. Ama giocare e allenarsi. Contagia tutti con questa passione”. Una passione che lo porta a dare tutto e a voler giocare sempre, anche quando fisicamente non è al meglio. Durante la fase finale del campionato portoghese Under 15 rischia di dover saltare una partita decisiva contro il Benfica per un problema agli occhi ma “Scoppiò a piangere alla prospettiva di perdere la partita” ricorda Pimentel. “Alla fine pur di giocare indossò gli occhiali alla Edgar Davids. Questo sacrificio, questa passione per il gioco sono da lodare. Dimostra il suo carattere, anche in giovane età”. Oltre alla passione, lo contraddistingue una forte competitività. Francisco Guedes, suo cognato ed ex compagno delle giovanili , ha raccontato che Rodrigo non vuole mai perdere, neanche alla playstation o a carte. La sua mente non accetta la sconfitta. Questa mentalità lo porta a bruciare velocemente le tappe e a raggiungere presto grandi risultati. Il 15 gennaio 2023, all’età di 15 anni, 8 mesi e 10 giorni, esordisce con il Porto B nella seconda divisione portoghese e diventa il più giovane calciatore a giocare una partita di livello professionistico in Portogallo. Ma è nella stagione successiva che riesce definitivamente ad affermarsi. Si divide tra l’Under 19 e la seconda squadra e in entrambe riesce a lasciare il segno. Nel 2023 vince Young Player of The Year del Porto, a fine stagione vince il titolo di capocannoniere della Yotuh League con 7 gol segnati in 9 partite. In Serie B, col Porto B, gioca 28 partite e segna 4 gol, diventando anche il più giovane portoghese a segnare in una partita ufficiale. Nell’estate del 2024 il suo momento magico continua. Brilla nell’Europeo Under 17 con la nazionale portoghese, segna 5 reti in 6 partite e vince la scarpa d’oro del torneo. Non riesce, però, a portare a casa la coppa, che viene vinta dall’Italia Under 17 di Camarda. Le ottime prestazioni all’Europeo di categoria convincono il Porto a puntare definitivamente su di lui. Viene aggregato alla prima squadra e il 25 settembre esordisce in Europa League contro il Bodo/Glimt, in trasferta. Quattro giorni più tardi arriva la prima presenza davanti al proprio pubblico, al Do Dragao. Trascorre appena un mese e il 28 ottobre segna il suo primo gol tra i ‘grandi’. A dicembre arriva la definitiva svolta. Il 16 entra a 6’ dalla fine e riesce a farsi notare servendo un assist per il 2-0 di Borges. Pochi minuti in campo in cui mostra tutto il suo talento, tanto da convincere Vitor Bruno a schierarlo da titolare nella partita successiva del 21 dicembre contro il Moreirense . Gioca da trequartista alle spalle di Samu Omorodion e dopo soli 16 minuti già mette a segno un assist. Al 66’ si prende definitivamente la scena segnando il gol del 2-0 con un potente diagonale di destro. La settimana successiva, il 28 dicembre, si ripete: titolare, gol e assist in casa contro il Boavista. Il Do Dragao è ai suoi piedi. Mentre il Porto fa fatica a ottenere buoni risultati – nel frattempo Bruno viene esonerato e al suo posto arriva Anselmi –, Mora trova sempre più spazio e diventa un titolare della squadra. Alto 168 centimetri, è un giocatore rapido e veloce. Fortissimo nel dribbling, può giocare da trequartista o da esterno offensivo. E’ molto bravo a trovare spazio tra le linee avversarie ma quello che stupisce è la sua capacità di leggere in anticipo il gioco. A volte sembra sapere già dove andrà un compagno o cosa farà un avversario. Come ha ammesso lui stesso, deve però migliorare in fase di non possesso. Ha raccontato di aver sempre apprezzato Deco, ma fin da ragazzino lo chiamano il ‘nuovo Modric’ . Come il croato, gioca sempre con la testa alta e con grande personalità. Lo scorso ottobre il quotidiano inglese Guardian lo ha inserito tra i migliori 60 classe 2007 insieme a talenti già affermati come Yamal e Cubarsí e agli italiani Emanuel Benjamin, Federico Coletta e Mattia Liberali. La sua crescita non è passata inosservata e dal Portogallo assicurano che i top team europei sono già pronti a fare follie per lui, con Psg e United in prima fila. Per ora, però, Mora non ci pensa. “Quando ero più giovane sognavo di giocare in questo stadio e sentire il sostegno dei nostri tifosi, cerco sempre di fare del mio meglio per rappresentare questi colori. Voglio solo continuare a lavorare ogni giorno e a crescere. È un onore rappresentare uno dei migliori club del mondo, sono molto felice qui” ha spiegato in un’intervista all’Uefa. Lo stadio Do Dragao questa volta può star tranquillo, Rodrigo Mora vuole restare a Oporto. Per pensare a un eventuale futuro lontano da casa c’è tempo…

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Emiliano Tomasini