La Juventus Women torna a vincere, Braghin: "6 scudetti in 8 anni? Risultati straordinari"

La Juventus Women si è guadagnata la certezza della vittoria del campionato con tre giornate di anticipo dal termine della fase playoff della poule scudetto, imponendosi 2-0 sul Milan con la doppietta di Cristiana Girelli. Sono 19 i gol in campionato per la miglior marcatrice del torneo fin qui, inseguita con 13 reti da Martina Piemonte e con 11 marcature dalla compagna di squadra Sofia Cantore. Sono tutte e tre giocatrici della Nazionale Azzurra che fanno ben sperare per il prossimo Europeo che si giocherà a luglio in Svizzera. Ma questa è tutta un’altra questione che riguarda il prossimo futuro. Facciamo, invece, un salto nel passato, dove ebbe inizio la storia della Juventus Women per celebrare il nuovo successo e per approfondire le capacità di visione e di organizzazione di un club tra i top mondiali. Stefano Braghin, Women Football Director, l’ha vissuta in prima persona dal primo giorno, anzi dal primo secondo, quel momento esatto in cui la società bianconera gli ha comunicato che il progetto ‘squadra femminile’ andava avviato subito, senza più indugiare: “Quella delle Juventus Women è una storia paradigmatica, dal valore esemplare - ci racconta in esclusiva Stefano Braghin - E’ successo tutto in un pomeriggio di maggio del 2017 da un annuncio abbastanza inaspettato da parte della proprietà che mi ha chiesto di dare il via al progetto femminile con un anno di anticipo rispetto a quanto avevamo pensato e programmato. E’ stato un momento storico nel nostro club, perché mai c’era stata una squadra femminile. Ovviamente in quel momento non avevamo nulla, nemmeno i campi, i palloni, le maglie, i nomi, i collaboratori… perché, appunto, è andato tutto più veloce del previsto. La nostra storia è partita in maniera sostanzialmente improvvisata il primo anno”. Eppure, fin da subito, fu un successo… La data di nascita esatta della Juventus Women è il 1° luglio 2017. Dopo aver rilevato il titolo sportivo del Cuneo, che aveva abbandonato l’attività, il club bianconero può iscriversi direttamente alla Serie A femminile, ancora considerata dilettantistica. Il primo anno è subito scudetto: il campionato si decide allo spareggio contro il Brescia con il successo delle bianconere ai calci di rigore. A inizio stagione da quel Brescia si erano trasferite in direzione Torino Barbara Bonansea, Valentina Cernoia, Sara Gama, Cecilia Salvai e Martina Rosucci. Nella stagione successiva la Juventus Women conquista il secondo scudetto consecutivo e la Coppa Italia. A rinforzare l’attacco bianconero in estate è arrivata Cristiana Girelli, prelevata dal Brescia che nel frattempo ha ceduto il proprio titolo sportivo al Milan, così come fatto dalla Res Roma con la A.S. Roma. Il campionato di Serie A femminile inizia a diventare più competitivo e ricco di partite dal grande fascino, ma soprattutto si comincia a delineare una costante evoluzione nell’affiliazione delle squadre femminili a quelle maschili, che culmina con il vero senso di appartenenza alla maglia, valore fondamentale in questo sport. Nel primo quadriennio dalla sua nascita, la Juventus Women conquista con Rita Guarino alla guida quattro scudetti consecutivi, una Coppa Italia e due Supercoppe Italiane. Dalla stagione 2021/22 sulla panchina arriva Joe Montemurro, che vince il quinto scudetto, la Coppa Italia e la Supercoppa italiana per il primo treble nazionale, ma la sensazione è che le gerarchie stiano per cambiare. Nei due anni successivi, infatti, la Juventus Women dovrà abdicare in campionato in favore della Roma e conquisterà ‘soltanto’ una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Ed è così che si arriva a oggi. Massimiliano Canzi scelto a inizio stagione per guidare le Women, è risultato fondamentale per la vittoria del titolo ed è stato capace di tenere lontane le critiche e i dubbi legati al suo arrivo. Ha avuto un approccio sempre positivo e costruttivo e ha saputo creare un’armonia di squadra che ha spinto tutte le calciatrici a dare il meglio. Sono trascorsi otto lunghi anni da quel pomeriggio di maggio in cui tutto ebbe inizio. Tra gioie e delusioni è ancora Stefano Braghin a ricordarci quello che ha portato la Juventus Women a essere considerata uno dei top club in Italia e in Europa. “Avevamo un foglio con alcuni nomi, oggi dopo otto anni la Juventus Women è diventata una della squadre italiane di calcio femminile che ha vinto di più e una delle storie di calcio femminile in Europa che in questo momento sta viaggiando più veloce. Chiaramente questo è stato un percorso con molte curve e con molte salite, ma per fortuna anche tante discese. Abbiamo sempre cercato di mantenere come stella polare un orientamento che seguisse i modelli del club: mentalità del lavoro, del sacrificio, soprattutto dell’umiltà, della serietà. Questi sono sempre stati i criteri con cui abbiamo selezionato chi portare a bordo nella nostra nave, in un viaggio affascinante, di scoperte e di traguardi raggiunti. E sono gli stessi criteri sulla base dei quali alla fine abbiamo ottenuto i risultati, il filo conduttore è il senso di appartenenza alla Juventus. Gli attori sono stati tantissimi. Molti sono scesi, molti sono saliti in corsa, molti sono qui dal primo giorno”. Li vorrebbe ricordare tutti, di sicuro tutti ricordano di aver fatto parte di una storia di sport meravigliosa che ha aiutato tutto il calcio femminile a evolversi e che ha dato nuovi idoli alle bambine che finalmente hanno avuto l’opportunità di avvicinarsi al calcio con passione ma anche in maniera concreta. “Credo che quello che sia emerso in questi anni è che con il lavoro quotidiano e con una lenta costruzione, quasi artigianale, delle relazioni e delle connessioni tra le persone siano arrivati risultati straordinari - spiega Stefano Braghin -. E non mi riferisco solo ai trofei, ma anche alle molte bambine che oggi desiderano giocare nella Juventus, o alle ragazze che sono diventate calciatrici professioniste, ma anche ai grandi stadi che oggi aprono ai match di calcio femminile”. E a proposito di questo, il trionfo in campionato sarà celebrato proprio all’Allianz Stadium per la sfida contro l’Inter del 10 maggio. E i nostri ricordi non possono che andare a quel 24 marzo 2019: 40 mila spettatori per la prima volta storica di una partita di calcio femminile all’Allianz Stadium. Era la 19esima giornata, di fronte Juventus e Fiorentina per un match che avrebbe consegnato una porzione decisiva per lo scudetto con le bianconere avanti di un solo punto sulle viola in campionato. Finisce 1 a 0 per la Juventus Women con il gol di Sofie Junge Pedersen. La danese dal 2023 è una centrocampista dell’Inter e il 10 maggio tornerà all’Allianz per vedere festeggiare la sua ex squadra. Lo farà probabilmente con il sorriso, innanzitutto per aver raggiunto per la prima volta nella storia dell’Inter femminile la qualificazione alla prossima Women’s Champions League, ma anche per quello che è stato il suo trascorso in bianconero e per quello che significa essere protagonisti di avvenimenti come questi. Eventi dove si va al di là del tifo e del colore della maglia, ma nei quali si pensa soprattutto alla crescita del calcio femminile italiano nella sua globalità. “La Juventus Women è cresciuta insieme a tutto il movimento italiano - conclude Braghin - insieme anche al riconoscimento e all’opportunità per le donne, per le ragazze appassionate al calcio, di poter vivere la loro passione in un contesto adeguato, consono, professionale, senza barriere. Perché quelle barriere oggi sono diventate dei ponti da attraversare insieme…”.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

La Juventus Women torna a vincere, Braghin: "6 scudetti in 8 anni? Risultati straordinari"