Eleonora Goldoni si racconta: "Sogno l'Europeo con la Nazionale"

Eleonora Goldoni ha due passioni: il calcio e la nutrizione. Anzi tre, c’è anche l’Inter. Tifosa da sempre, contagiata dal papà Mario grande appassionato, Leo divide la sua vita tra la Lazio, Project EG16 e i social network . “La passione per il calcio è nata quando avevo 5 anni - ci racconta in esclusiva Eleonora Goldoni - e il cupido è stato mio papà, grande tifoso interista che mi portò per la prima volta a San Siro a vedere una partita. Lo ricordo come fosse ieri: era Inter-Reggina e finì 3 a 0. Lì mi innamorai di Oba Oba Martins che esultava sempre facendo la capriola. Ho realizzato fin da subito che sarei voluta diventare come lui”. Non fa le capriole quando segna, ma Eleonora fa dell’atletismo una delle sue caratteristiche migliori. Ha imparato a conoscere il suo corpo e a renderlo migliore. Inseguire il pallone era il suo sogno ed è stato più forte di tutto, anche del suo problema di anoressia. Leo evitava il cibo, ma poi in campo era fragile. Ha capito che non poteva continuare così. Oggi Eleonora è agile, veloce, fisico asciutto ma potente. “Sono sempre stata iperattiva, fin da piccola, così mi definiva la mia mamma. Non ho mai desiderato le bambole, volevo i fucili, le pistole e naturalmente la palla. Ho sempre giocato con mio fratello con cui abbiamo 5 anni di differenza, facevamo l’uno contro uno, ogni tanto vinceva lui e ogni tanto io”. Compagni di gioco, di passione e di guai, Eleonora si è subito confrontata con il genere maschile, prima con suo fratello e poi al suo primo provino in una squadra di calcio. La madre, però, è stata fin da subito contraria, ma alla fine la volontà di Eleonora e di suo papà ha prevalso. Come nell’opera più famosa del suo omonimo Carlo Goldoni, ‘La locandiera’, Mirandolina supera ogni ostacolo per crearsi un proprio destino, liberandosi dagli stereotipi dell’epoca. “Mio papà mi ha aiutato a convincere mamma. Lei non voleva, era preoccupata che potessi farmi male. Aveva tanti pregiudizi. Poi quando ho compiuto 7 anni mio padre riuscì a portarmi a fare un allenamento con i maschi. Oggi sono entrambi i miei primi tifosi e anche mia madre è molto contenta del percorso che ho fatto”. Eleonora Goldoni nasce a Finale Emilia, in provincia di Modena e inizia a giocare nella squadra del suo comune con le formazioni miste giovanili fino alla categoria Allievi. Nel 2009 entra a far parte della squadra femminile della New Team Ferrara con cui 3 anni dopo vincerà il campionato di Serie C da miglior marcatrice , la Coppa e la Supercoppa regionale. Nella stagione successiva partecipa al campionato di Serie B riconfermandosi capocannoniere della squadra con 25 reti. Ma la svolta della sua carriera arriva nel 2015 quando decide di trasferirsi negli Stati Uniti con una borsa di studio che le permette di iscriversi alla facoltà di Nutrizione clinica alla East Tennessee State University e allo stesso tempo di entrare a far parte della squadra femminile di calcio che compete nella Division I - Southern Conference della NCAA . “Ho avuto la grande occasione di combinare calcio e studio e non ci ho pensato due volte. Ho sempre dato grande valore al mio percorso accademico. Fin da piccola ci tenevo ad andare bene a scuola. Poi nella mia vita è entrato di prepotenza il calcio, ma allo stesso tempo volevo fortemente laurearmi, quindi quando si è presentata questa opportunità negli Stati Uniti mi è sembrato un sogno. Il connubio perfetto”. L’inizio del sogno, però, somiglia più a un incubo: il trasferimento lontano da casa, le abitudini diverse in un Paese tutto da scoprire, l’hanno messa a dura prova. “I primi tempi ho sofferto tanto. Avevo parecchia nostalgia di casa. In più mi sono infortunata quasi subito, ho trascorso davvero tante notti a piangere. Alla fine, però, ho tenuto duro, anche grazie a papà e mamma che mi hanno convinta ad avere pazienza e a resistere. Oggi sono felice e orgogliosa del percorso che ho fatto e lo augurerei a chiunque”. Negli Usa il calcio femminile è lo sport più praticato dalle bambine, la Nazionale di calcio statunitense ha vinto 4 Mondiali e vanta giocatrici di fama mondiale: da Hope Solo, a Mia Hamm, poi ancora Abby Wambach, Carli Lloyd e Megan Rapinoe… ma non solo. “Io sono una grande fan di Alex Morgan, è un’icona del calcio femminile… per tutto ciò che rappresenta. La stimo tanto!”. Nella sua permanenza a Johnson City, nel Tennessee, Eleonora si è fatta anche un’idea approfondita delle differenze tra Italia e Stati Uniti per quanto concerne lo sport al femminile in generale. “E’ tutta una questione culturale: negli Stati Uniti la maggior parte delle bambine gioca a calcio, sport accettato e sostenuto dal sistema scolastico sia maschile sia femminile. In Italia ancora non esistono queste opportunità. Io resto estremamente fiduciosa che si possa arrivare, anche qui, allo stesso sistema statunitense che supporta lo sport in tutte le sue discipline. Non possiamo prescindere dall’importanza che ha lo sport nella vita di ognuno di noi. Qui purtroppo a livello femminile ci sono ancora tanti pregiudizi e soprattutto troppi giudizi da parte di persone che non conoscono quello di cui parlano, persone che non hanno mai visto una partita di calcio femminile e neanche conoscono le giocatrici. Comunque voglio essere ottimista, anche perché nel 2019 c’è stata la svolta, il cambiamento è avvenuto. Certo i nostri tempi, sono un po’ lenti, ma credo che ci arriveremo…”. E proprio nel 2019, dopo 4 anni e una laurea negli Usa, Eleonora torna in Italia. Non in una squadra qualunque per lei, ma proprio all’Inter, neo promossa in Serie A. Con le nerazzurre, però, non riesce a essere protagonista e così nella stagione successiva si trasferisce al Napoli, approdato in Serie A dopo la vittoria del campionato di B. “Per me la svolta è stata senza dubbio l’anno di Napoli. Sono arrivata per giocare come attaccante, come avevo sempre fatto, ma l’allenatore Alessandro Pistolesi mi ha riscoperto come mezzala. Mi ha voluto provare in quella posizione e abbiamo scoperto un ruolo che mi ha conquistata fin da subito”. A Napoli Leo rimane per due anni. Nella prima stagione raggiunge la salvezza all’ultima giornata, mentre nella successiva, nonostante i suoi 7 gol, non riesce a evitare la retrocessione. E così nell’estate del 2022 si sposta al Sassuolo e dopo una sola stagione con 15 presenze e due gol, arriva il trasferimento a titolo definitivo alla Lazio con cui vince subito il campionato di Serie B. “Il vero cambiamento, poi, è arrivato alla Lazio con Gianluca Grassadonia che è un vero maestro. Mi sono ambientata bene, mi trovo davvero a mio agio qui e mi rendo conto che a livello tecnico tattico sto avendo una crescita continua”. L’evoluzione calcistica di Eleonora Goldoni l’ha portata anche a ricevere la convocazione in Nazionale da parte del neo ct Andrea Soncin e il 25 ottobre 2024 è arrivata la sua prima presenza in maglia Azzurra nel corso di un’amichevole Italia-Malta terminata 5-0. “Non mi piace farmi illusioni. Alla Nazionale ci penso sempre, ma la mia crescita passa prima dalla Lazio. Tutto il resto diventa una conseguenza. Sono davvero grata delle convocazioni inaspettate e quello che verrà, se verrà, sarà solo un plus. E’ ovvio che io ambisca a partecipare a una competizione come l’Europeo, ma sono consapevole del fatto che c’è un gruppo forte”. Ma anche la Lazio ha un gruppo di valore e questa estate potrebbe arrivare qualche rinforzo. Un suggerimento? “Io sono calcisticamente innamorata dello stile di gioco di Giada Greggi… ”. Giada Greggi, romana e romanista, colonna del centrocampo della Roma. Non credo serva aggiungere altro. E allora passiamo a quell’altra parte della vita di Eleonora Goldoni che riguarda i social network dove mostra la sua vita tra calcio, nutrizione, viaggi e svago. “Penso che i social siano una grande opportunità se utilizzata nel migliore dei modi, perché rappresentano un grande megafono per noi atlete. Io condivido le mie giornate, le mie emozioni. E le mie vere vittorie arrivano quando riesco a toccare il cuore dei bambini, ma anche quello degli adulti. Provo a condividere anche i valori della mia vita, il nostro mondo di calciatrici, il calcio femminile in tutte le sue sfumature. E poi cerco anche di dare consigli dal punto di vista alimentare, ho anche creato una mia attività ‘Project EG16’ dove in collaborazione con due esperti personal trainers, creiamo piani alimentari e allenamenti personalizzati per migliorare lo stile di vita e il benessere fisico delle persone”. Nutrizione e calcio, un connubio che ha portato lontano Eleonora e che potrà far parte del suo percorso anche in futuro. “Sicuramente il calcio ci sarà nella mia vita, è la mia passione. Poi ho tantissimi progetti, sono molto dinamica, non sono in grado di fare soltanto una cosa, mi piace essere poliedrica. Tra 20 anni mi vedo protagonista nell’imprenditoria, vorrei sfruttare anche la mia passione per i viaggi e magari chissà anche propormi come opinionista… non ho una professione precisa in mente ma tante idee da sviluppare…”.

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