Italia Femminile, 16 mesi per ritrovare entusiasmo e concretezza

Agosto 2023 Il caldo è da record. Ma non sono le uniche notizie allarmanti. Le temperature salgono anche in altri contesti. Il Mondiale di calcio femminile appena trascorso ha lasciato parecchi strascichi. Partiamo dalla fine con il bacio stampato da Rubiales sulle labbra di Jenni Hermoso, una delle protagoniste della vittoria in finale a Sydney contro l’Inghilterra. Le giocatrici in coro: “Mai più in Nazionale con questi dirigenti”. Ma la polemica verso le classi dirigenziali era già iniziata nei primi giorni del mese. Nella Nazionale italiana, uscita prematuramente dal Mondiale ai gironi con la sconfitta decisiva contro il Sudafrica, si è scatenato l’inferno. “Non siamo state messe nelle condizioni di ottenere risultati differenti”. Questa è la frase simbolo con cui le giocatrici hanno deciso di esporsi dopo la figuraccia. E allora subito occhi puntati su chi è mancato. Su chi ha contribuito al fallimento. Dirigenti assenti in Australia e Nuova Zelanda. E una guida tecnica che aveva il contratto in scadenza. Segnale inequivocabile. Il rinnovo non è stato proposto a Milena Bertolini che, senza più nulla da perdere, ha fatto scalpore con le convocazioni pre Mondiale. Più che altro con le esclusioni illustri, una su tutte quella di Sara Gama. In soldoni, era ovvio che il ciclo fosse giunto al termine, si era capito ben prima della partenza per l’Australia, forse già dopo il tracollo nell’Europeo dell’anno precedente dove anche in quel caso l’Italia uscì ai gironi dopo aver fatto registrare una netta débâcle per 5-1 contro la Francia, uno striminzito pareggio contro l’Islanda e la sconfitta 1-0 contro il Belgio. Ma come sempre, per tutto ciò che ha la necessità di compiere un nuovo inizio, non si può dimenticare né cancellare quanto di buono c’è stato. Il Mondiale francese del 2019 portò le ragazze azzurre a farsi riconoscere per strada, dette un repentino sprint al movimento del calcio femminile che fino a quel momento era solo in rampa di lancio. E da tutto questo non si può prescindere, nemmeno dopo due anni di delusioni. “Quanto fatto fino a oggi per il calcio femminile non è il risultato dell’apporto di una persona singola ma ognuna di noi ha messo un tassello, grande o piccolo che sia. Le rivoluzioni non si fanno mai da sole”. Queste le parole di Milena Bertolini che ha parlato del suo addio alla Nazionale. Le dimissioni sono arrivate al rientro in Italia dall’Australia. E così i dirigenti della Federazione azzurra sapevano bene che il momento era topico, che si richiedeva presenza di spirito e di animo. Le polemiche non si sarebbero comunque fermate, qualsiasi scelta fosse stata fatta. Ma l’aspetto più importante era far sì che il tempo desse loro ragione. L’8 settembre 2023 viene annunciato il nuovo Ct: Andrea Soncin guiderà la Nazionale femminile. Affiancato da Viviana Schiavi, da anni all’interno dell’organigramma della Figc. Dicembre 2024 Fa freddo, ma neanche poi così tanto. Giusto per il periodo. Natale sembra sbocciato in anticipo, c’è voglia di feste, di regali, di gioia. E la Nazionale femminile di calcio è tornata a sorridere. 16 mesi fa il buio più totale. Oggi l’entusiasmo è alle stelle e la voglia di tornare protagonista è più viva che mai. Dall’arrivo di Soncin l’Italia ha giocato 16 partite: 6 di Nations League, 6 di Qualificazioni Europee e 4 amichevoli. Il bilancio conta 6 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte. Sono stati 23 i gol segnati e 13 quelli subiti. Ma soprattutto L’Italia batte la Finlandia nell’ultimo match dei gironi di qualificazione e si qualifica direttamente per l’Europeo femminile del 2025 che si giocherà in Svizzera dal 2 al 27 luglio prossimo. Il 16 dicembre ci sarà il sorteggio dei gironi della fase finale e, grazie al primo posto nel girone l'Italia sarà testa di serie e lo sarà anche al sorteggio per i raggruppamenti della prossima edizione della Nations League. Ma cosa è successo in questi 16 mesi? Ricominciare senza dimenticare, ma anche senza dover per forza sviscerare quanto accaduto. A convincere il gruppo è stato fin da subito l’atteggiamento propositivo di Andrea Soncin. E, come prevedibile, i dubbi su di lui erano parecchi. A cominciare dal solito e - consentitemelo - ormai obsoleto discorso sul fatto di non avere esperienza nel calcio femminile. Ma se vogliamo far sì che il calcio sia calcio, sempre e comunque, forse sarà il caso di liberarsi anche di questi luoghi comuni e magari, invece, provare ad auspicare a una contaminazione anche nel calcio maschile, luogo ancora ‘vietato’ alle allenatrici donne che hanno conseguito lo stesso titolo a Coverciano. In ogni caso ormai in una Nazionale ci sono persone per ogni ruolo. La guida tecnica deve pensare al gioco, al miglior modo di schierare in campo la squadra. E così ha fatto Soncin. Nelle ultime due partite dell’Italia, l’ex allenatore del Venezia ha scelto di schierare la difesa a tre. Complice anche il valore delle avversarie, la scelta si è dimostrata vincente con una fase difensiva solida composta da tre difensori fissi e sugli esterni Valentina Bergamaschi e Lisa Boattin a occupare le corsie in spinta in fase di possesso palla e formando, invece, una linea a cinque in fase di contenimento quando ad attaccare era la Germania. A fine ottobre è arrivato il prestigioso pareggio contro la Spagna campione del mondo e il 2 dicembre la fantastica vittoria sulla Germania al Ruhrstadion di Bochum. Mentre in altre uscite le azzurre sono state schierate a quattro dietro, ma molto dipende anche dallo stato di forma delle giocatrici a disposizione. Fatto sta che il risultato è la sorprendente versatilità che dimostra questo gruppo. Senza contare che il Ct in questi 16 mesi ha convocato 58 giocatrici, dimostrando di seguire con attenzione l’andamento del campionato di Serie A, ma anche di Serie B dove per l’amichevole contro la Germania è stata inserita nel gruppo il portiere Matilde Copetti che gioca nel Parma, in prestito dal Milan. La duttilità tattica è sicuramente un rinnovamento che ha dato fiducia al gruppo, consapevole di avere in panchina una guida capace di risolvere problemi anche durante l’andamento del match. Peculiarità non da poco. E poi in concomitanza con il cambio di commissario tecnico, c’è stata anche la conferma di alcune giocatrici che ora formano la spina dorsale della Nazionale: Laura Giuliani in porta, Elena Linari in difesa e Arianna Caruso a centrocampo sono le stakanoviste di questa squadra: 15 presenze su 16 partite. Ad aggiungersi anche il raggiungimento della piena maturità di altre come Manuela Giugliano che ha guadagnato la posizione numero 27 nella lista delle candidate al Pallone d’Oro, come unica rappresentante del calcio italiano. La centrocampista numero 10 della Roma ha trovato nella squadra della Capitale l’ambiente migliore per rilanciarsi e in questo momento è la stella della nostra Nazionale. Contro la Germania Elisa Senß, centrocampista 27enne dell’Eintracht di Francoforte, si è fatta scrivere in italiano su un braccio “vuoi scambiare maglia?” per essere sicura che a fine partita non ci fossero fraintendimenti e nello spogliatoio ha voluto farsi immortalare con la casacca azzurra numero 6. Manuela über Alles!!! Andrea Soncin ha rivitalizzato anche la fase offensiva sfruttando il momento migliore di alcune giocatrici di esperienza come Cristiana Girelli, Barbara Bonansea e Valentina Giacinti. Ma anche di ‘esordienti’ in azzurro come Michela Cambiaghi, 29enne attaccante dell’Inter, che nella primavera del 2023 si è laureata in management, finanza e international business, proprio pochi mesi prima che arrivasse la prima convocazione in Nazionale, a ottobre, per la Nations League. Tutto questo condito dall’esplosione delle nuove generazioni, quelle che hanno potuto contare su settori giovanili più all’altezza, grazie all’affiliazione delle squadre femminili alle società maschili. Parliamo di Sofia Cantore e Chiara Beccari attaccanti della Juventus, ma anche e soprattutto di Giulia Dragoni. La sua storia dà l’esatta percezione di quanta importanza abbia il fatto di poter crescere da professionista. Dopo aver affrontato il settore giovanile alla Pro Sesto e poi all’Inter, per lei, classe 2006, il 31 gennaio 2023 è arrivata la chiamata della vita: il Barcellona. A 16 anni è diventata la prima calciatrice straniera a entrare a La Masia. Con la società blaugrana lo scorso maggio ha vinto la Champions League e ha un contratto fino al 2027, ma quest’anno è stata girata in prestito secco alla Roma dove il 7 novembre è diventata maggiorenne. 18 anni e la promessa di una carriera florida che possiamo già ritenere straordinaria. Oggi e domani Quest’Italia ha un presente concreto e un futuro promettente. Possiede un solido equilibrio tra entusiasmo e concretezza che in passato è stato molto sottile. Senza darne colpa a nessuno, sia ben inteso, ma l’eccessiva visibilità del 2019 ha forse nascosto le lacune che poi sono emerse nei momenti di difficoltà. Fa tutto parte del percorso. Oggi c’è più attenzione, nelle parole, nei giudizi e anche nei risultati. A febbraio l’Italia giocherà la Nations League, inserita nel gruppo A4 con Danimarca, Svezia e Galles, come antipasto all’Europeo estivo. Ad maiora.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Italia Femminile, 16 mesi per ritrovare entusiasmo e concretezza

Gaia Brunelli