Il sogno rimandato del 'mediano del gol'

Il calcio può essere crudele. Può darti tutto e poi togliertelo nel giro di pochi secondi. Lo sa bene Marc Bernal, talento classe 2007 del Barcellona . Stava vivendo il suo sogno e ora si ritrova catapultato in un incubo. Titolare nelle prime tre partite di campionato e adesso protagonista del peggiore degli infortuni. Minuto 96 di Rayo Vallecano-Barcellona, i blaugrana stanno vincendo la terza partita su tre del proprio campionato. In campo c’è ancora Marc Bernal: fino a qualche settimana fa quasi nessuno lo conosceva, ora Flick lo schiera titolare in tutte le gare. Poi, all’improvviso, il crac. Un contrasto con Isi Palazón e il ginocchio di Marc fa un movimento innaturale. Mani sul volto, lacrime, preoccupazione. Lo staff medico del Barça corre in campo, anche Flick si precipita incontro al suo giocatore per accettarsi delle condizioni. Gli occhi di tutti valgono quasi come una diagnosi, che arriva poco dopo: rottura del legamento crociato. Quando il mondo del calcio sembrava pronto ad accogliere un altro prodigio made in La Masia, il destino si è messo di traverso. Ma Marc ha qualcosa che nessuno può levargli, nemmeno il destino: un immenso talento. Il calcio è da sempre nella sua vita. Ha iniziato a giocare all’età di sei anni a Berga, una piccola cittadina catalana di 16-17 mila abitanti dove Marc è nato e cresciuto. Mostrando fin da subito una tecnica superiore agli altri bambini. Viene notato dalle giovanili del Gimnàstic de Manresa, un club catalano poco conosciuto ma specializzato nel far crescere i giovani talenti. “Questo è una bomba”. Questo, secondo quanto riporta il quotidiano catalano Sport, il commento dei responsabili del Gimnàstic la prima volta che lo videro giocare. E visto il suo enorme potenziale va subito a giocare coi bambini più grandi di lui. Poche settimane e arrivano gli occhi di Marc Serra, coordinatore del calcio a sette del Barça e punto di riferimento della Masia. Serra è considerato un vero e proprio maestro a Barcellona, con lui hanno lavorato piccoli gioiellini come Xavi Simmons, Ansu Fati, Kubo, Balde e gli stessi Yamal e Cubarsí. Nel settembre del 2014, a sette anni, Bernal arriva così a La Masia. Nonostante la forte concorrenza, Marc si mette subito in mostra per le doti fisiche e tecniche, uno straordinario mancino e un’ottima visione di gioco. Ma a stupire è il suo feeling con il gol. Pur giocando come mediano o mezzala, il classe 2007 segna come un attaccante e ha una media gol spaventosa . Nel suo primo anno alla Masia segna 58 gol in 28 partite, ben 23 reti in più del compagno di squadra Lamine Yamal . La stagione successiva la sua media ‘peggiora’: 50 gol in 29 partite. Al terzo anno deve invece ‘accontentarsi’ 39 gol in 35 gare. Marc chiude le sue prime cinque stagioni al Barça con 243 gol in 153 partite, vale a dire una media di 1,58 reti a partita. Il tutto agendo prevalentemente nel ruolo di centrocampista centrale o, all’occorrenza, come esterno di sinistra. Dalla stagione 2019-20 lascia il calcio a sette e inizia a giocare a undici. La stagione è però condizionata dalla pandemia di Covid-19 e Bernal scende in campo solamente 18 volte, mettendo a segno 4 gol. Anche l’anno successivo i campionati giovanili sono spesso interrotti della pandemia e Marc gioca appena 13 gare . Nonostante l’inevitabile calo di gol, Bernal resta un punto fermo della sua squadra. Fisicità e assist fanno la differenza anche a 11. Tra il 2021 e il 2023 è alle prese con qualche infortunio causato dalla crescita e trova meno spazio. Nel complesso riesce comunque a giocare 56 gare e a segnare 23 gol tra la squadra A e quella B dell’Under 16. Nel 2023-24 viene inserito da Rafa Marquez nel Barça Atlètic, la seconda squadra blaugrana. L’ex difensore è colpito da Bernal e gli concede molto spazio: 35 partite di cui 31 da titolare. Marc non risente del salto di categoria e anche contro avversari più grandi ed esperti gioca con la sua solita tranquillità e sicurezza. A differenza delle esperienze nelle giovanili trova però meno spesso il gol . “Sono arrivato da poco nella squadra riserve, sono il più giovane ed è più difficile fare gol in questa categoria” ha spiegato lui stesso lo scorso ottobre. Dopo aver brillato con il Barca B e aver trascorso dieci anni a La Masia, quest’estate Bernal inizia ad allenarsi con la prima squadra. Hansi Flick ne resta folgorato. Anche stampa e tifosi iniziano a notarlo e subito arriva l’etichetta: ‘il nuovo Busquets’. In effetti, per caratteristiche i due si assomigliano molto, proprio come ‘Busi’ Bernal è un equilibratore perfetto in grado di gestire con qualità il pallone ma anche di recuperarlo. Caratteristiche che un ‘pivot’ moderno non può non avere. Con le prime amichevoli arrivano anche i primi interessamenti da parte di altri club il Barcellona corre subito ai ripari blindandolo con un contratto fino al 2026, inserendo nell’accordo anche una particolare clausola rescissoria . Le prime tre partite da titolare in Liga sono l’ennesima conferma: 92,33% di passaggi riusciti, 11 palloni recuperati e il 68,16% dei duelli vinti . A stupire, però, è ancora una volta la personalità e la tranquillità con cui gioca a calcio, il suo calcio. A guardarlo giocare la sensazione è che sia nato per mettere ordine in mezzo al campo, proprio come Sergio Busquets. E se nel Barça di Messi, Xavi e Iniesta tutti ricordano ‘Busi’, in quello di Yamal, Pedri e Gavi ci sarà spazio anche per Bernal. Se non quest’anno, il prossimo.

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