Il sogno dell'Athletic Bilbao può diventare realtà

C’è una squadra che dopo sei giornate sta impressionando nel maxi girone di Europa League. E’ l’Athletic Bilbao di Ernesto Valverde che con 16 punti guida la classifica insieme alla Lazio e ha già messo le mani sugli ottavi di finale mettendo in mostra un calcio di alto livello. Grazie a 5 vittorie e 1 pareggio in Europa, l’Athletic si è imposto all’attenzione generale e i tifosi baschi hanno già segnato in rosso una data particolare: il 21 maggio 2025, quando proprio al San Mamès di Bilbao si giocherà la finale di Europa League. Il sogno di tutti a Bilbao è di poter giocare in casa l’atto finale e se i ragazzi di Valverde si sapranno confermare su questi livelli anche nel 2025 il sogno potrebbe veramente trasformarsi in realtà. La favola dell’Athletic di Valverde è cominciata quattro mesi fa, all’inizio di settembre, quando la squadra ha trovato una sua quadratura iniziando un’impressionante serie utile che prosegue tutt’oggi. Dal 1° settembre a oggi la squadra ha giocato 19 partite nelle varie competizioni perdendone solo una: il 6 ottobre scorso in Liga contro il Girona per 2-1 in trasferta . Per il resto sono arrivati 5 pareggi e 13 vittorie, l’ultima delle quali ottenuta a Istanbul in casa del Fenerbahce di Mourinho per 2-0. Tra le vittime di questo straordinario momento dei baschi anche il Real Madrid di Ancelotti, battuto lo scorso 4 dicembre al San Mamès per 2-1 grazie ai gol di Alex Berenguer e del bomber Gorka Guruzeta. E proprio in campionato l’Athletic ha iniziato una rimonta inarrestabile che lo ha portato ora a 6 punti dalla vetta occupata dal Barcellona, una posizione di classifica che fa sognare tutti in terra basca. Il Barcellona sarà anche l’avversario dell’Athletic il prossimo 8 gennaio nella semifinale della Supercoppa di Spagna, l’occasione ideale per capire se quella azulgrana è ormai una squadra alla portata della terribile banda di Valverde. L’ultimo titolo dei baschi in Liga risale alla stagione 83-84, ora dopo 41 anni sono in molti a sognare di interrompere questo lunghissimo digiuno. Magari con un doblete Liga-Europa League che entrerebbe di diritto nella storia del calcio spagnolo. Alla guida della squadra c’è un ex attaccante dei baschi. Ernesto Valverde negli anni Novanta è stato infatti per sei stagioni centravanti titolare dei biancorossi formando una grande coppia d’attacco con Cuco Ziganda, insomma è uno che sa benissimo cosa significa indossare la maglia dell’Athletic nel catino del San Mamès. Dopo aver guidato la squadra per quattro stagioni tra il 2013 e il 2017, Valverde è tornato in panchina a Bilbao nel 2022 per tentare la grande impresa: regalare un grande trionfo ai tifosi baschi. E in parte c’è già riuscito vincendo la Coppa del Re nell’aprile 2024 grazie alla vittoria in finale contro il Maiorca. Quella vittoria però non è stato un punto di arrivo come in molti ritenevano, bensì un punto di partenza per l’Athletic di Valverde che ora sogna di vincere un torneo ancora più importante come la Liga o l’Europa League. La squadra gioca ormai a memoria con un modulo imperniato su una solidissima difesa a 4. Davanti al portiere della nazionale spagnola Unai Simon si alternano difensori centrali di grande esperienza come Dani Vivian, Aitor Paredes e Yeray Alvarez. I due terzini sono elementi di grande affidabilità come Yuri Berchiche a sinistra e Gorosabel a destra, giocatori che il 6 in pagella lo garantiscono praticamente sempre. Davanti alla difesa si inserisce alla perfezione la qualità dei mediani di lotta e di governo come Ruiz de Galarreta, Jauregizar e Benat Prados, tutti giocatori finiti già sotto l'occhio del Ct della nazionale per la loro grande continuità di rendimento. Ma il punto di forza della squadra di Valverde è l’attacco dove sugli esterni incendiano le fasce i due fratelli Williams, Inaki e Nico. Soprattutto Nico Williams sta conoscendo il suo momento di massimo splendore . Dopo aver impressionato tutti con la maglia della nazionale spagnola, Nico Williams sta trascinando quest’anno l’Athletic a suon di grandissime prestazioni. La sua valutazione di mercato oggi supera i 50 milioni di euro ma al momento è impensabile vedere il ragazzo del 2002 con un’altra maglia addosso che non sia quella biancorossa basca. E grandi cose sta facendo vedere anche il fratello Inaki Williams, classe 1994, uno che ha scelto di giocare per la nazionale ghanese e non per quella spagnola ma che con il fratello minore si trova in campo a occhi chiusi. A cucire il gioco in avanti c’è poi il trequartista Oihan Sancet, classe 2000, la vera sorpresa delle ultime due stagioni. A suon di grandi prestazioni Sancet si è preso anche la maglia della nazionale spagnola ma soprattutto è diventato il fulcro insostituibile della manovra di Ernesto Valverde. Giocatore di grande tecnica ma soprattutto di sorprendente visione di gioco, Sancet è la mente perfetta capace di innescare la potenza dei due fratelli Williams oltreché quella del centravanti Gorka Guruzeta. Perché il bomber questo Athletic ce l’ha ed è pure molto forte. Gorka Guruzeta, classe 1996, è arrivato ormai all’apice della sua carriera. A 28 anni è pronto per prendersi sulle spalle l’eredità pesante dei grandi centravanti della storia basca a cominciare da Fernando Llorente, Ismael Urzaiz e Aritz Aduriz. Attaccante di grande rapidità negli ultimi 16 metri, Gorka Guruzeta vuol superare i 14 gol segnati in Liga nella passata stagione e tutto lascia supporre che quest’anno ce la possa fare. I gol in questa squadra non arrivano però solo dagli attaccanti. La squadra è in fiducia e lo si capisce anche dal numero dei giocatori che ha mandato in rete, già 10 in campionato e con i difensori centrali Dani Vivian e Aitor Paredes che ne hanno già firmati 2 a testa. Dove potranno arrivare i Leones di Valverde oggi nessuno può dirlo. La sensazione però è che in primavera al San Mamès ci sarà da divertirsi, fino al grande appuntamento del 21 maggio. Una finale europea l’Athletic non l’ha mai vinta. Ne ha giocate due ma le ha perse entrambe: nel 1977 in Uefa contro la Juventus e nel 2012 in Europa League contro l’Atletico Madrid. Il terzo tentativo, magari in casa, potrebbe essere quello buono.