Dal padel alla Champions con il Sevillismo nel cuore: la storia di Kike Salas

“Creer que se puede y poder. Lealtad y amor a sus colores”. Credere di poterlo fare ed esserne capaci. Lealtà e amore verso i propri colori. Il Sevillismo è questo e Jesus Navas ne è stato il perfetto esempio. Il triste ed emozionante addio alla sua gente ne è la dimostrazione. Con lui ha pianto un intero stadio, il Sánchez-Pizjuán, i suoi figli e tutti gli appassionati di calcio. Ma i tifosi del Siviglia possono sorridere guardando al futuro, perché in squadra c’è ancora qualcuno che sa cosa significhi Sevillismo. Nella rosa attuale ci sono infatti ben cinque giocatori – tutti nati dal 2000 in poi – cresciuti nel Siviglia e con il Siviglia nel cuore: Isaac Romero, José Angel Carmona, Juanlu Sanchez, Manu Bueno e Kike Salas. E pensare che quest’ultimo sarebbe potuto diventare un campione di padel… Kike Salas nasce il 23 aprile 2002 a Morón de la Frontera, una piccola cittadina a sud di Siviglia, in Andalusia. Cresce in una famiglia di sportivi: suo zio, Víctor Salas, è stato un attaccante e ha giocato nel Siviglia tra il 1999 e il 2003, i suoi genitori, Maria Carmen ed Enrique, gestiscono da anni un circolo di padel, l’Esmac Club. Calcio e padel fanno da sempre parte della vita di Salas, che fin da piccolo inizia a praticare entrambi gli sport. Ma contrariamente a quanto ci possa aspettare, all’inizio Salas è molto più forte a padel. A 9 anni vince il titolo di campione del mondo della sua categoria, nel 2012 e nel 2014 vince il titolo di campione di Spagna. Il suo talento nel padel è fuori discussione e le aspettative su di lui sono altissime. A 13 anni deve però fare una scelta: calcio o padel? Praticare entrambi gli sport a livello agonistico è impossibile ed è quindi necessario scegliere quale sport continuare a fare. Nonostante nel padel sia già fortissimo, Salas sceglie il calcio. La passione per il Siviglia e per quel pallone vince sulla racchetta e la pallina. Il futuro nel calcio è però tutto da conquistare. Cresce nell’Altair, un club giovanile andaluso, e – dopo aver fatto alcuni provini per il Malaga e il Betis – nel 2016 entra nelle giovanili del Siviglia. Il suo percorso nel settore giovanile del club rojoblanco è positivo, ma non eccellente. Basti pensare che fino allo scorso 15 novembre, giorno del suo esordio con la Spagna Under21, mai nessuna nazionale giovanile spagnola lo aveva convocato. Dalla stagione 2020/21 viene aggregato al Siviglia Atletico, la seconda squadra del club che gioca nella terza divisione spagnola. Esordisce in prima squadra il 10 settembre 2022 contro l’Espanyol, quattro giorni più tardi gioca da titolare in Champions contro il Copenaghen. Non riuscendo però a trovare molto spazio, a gennaio 2023 si trasferisce in prestito al Tenerife, in Segunda Division. L’avventura alle Canarie non va però come sperato: a causa di un infortunio gioca appena sette partite in cinque mesi. Terminata l’esperienza in prestito, nell’estate del 2023 torna al Siviglia. Il Tenerife vorrebbe riprenderlo, tra le società si trova subito l’accordo ma il club andaluso vuole trattenere Salas finché non riuscirà ad acquistare un nuovo centrale. Le settimane passano e il Siviglia non riesce a trovare nessuno, Salas resta quindi in Andalusia. Pochi giorni dopo la fine del mercato arriva però una ‘sorpresa’: il Siviglia acquista lo svincolato Sergio Ramos e tutti celebrano il ritorno a casa del figliol prodigo. Tutti, anche Salas, che è contento di potersi allenare con uno dei suoi idoli ma – allo stesso tempo – capisce che lo aspetta un’altra stagione con poco spazio. Sembra l’inizio di un inesorabile declino, ma Salas è un ragazzo determinato e non è intenzionato a rinunciare al suo sogno. Creer que se puede y poder è il motto del Sevillismo e Kike Salas lo ha fatto completamente suo. Lavora a testa bassa in attesa di un’occasione. Il Siviglia, nel frattempo, vive una stagione complicata. A ottobre, pochi mesi dopo la vittoria dell’Europa League, viene esonerato Mendilibar. A dicembre termina anche l’avventura del suo successore, Diego Alonso. Arriva quindi Quique Sanchez Flores, terzo allenatore stagionale e primo a puntare seriamente su Salas. Schierato nella difesa a tre con Loic Bade e Sergio Ramos, Kike Salas trova sempre più spazio e fiducia. Sanchez Flores si ‘innamora’ del giovane difensore, come lui stesso ammette dopo un pareggio contro il Valencia: “Kike Salas nos enamora. Es un corrector en defensa impresionante, magnífico. Te pones a ver el partido y te das cuenta” . Termina la stagione con 28 presenze e 3 gol, uno dei quali importantissimo, perché segnato nel derby contro il Betis. E l’esultanza racconta l’amore che Salas prova per il Siviglia. Tutti noi, almeno una volta, abbiamo delicatamente morso la persona che amiamo. Perché? Uno studio dell’Università di Yale definisce questo gesto ‘aggressione tenera’ e spiega che è un meccanismo di controllo ed equilibrio delle nostre emozioni. Quel che emerge da questo studio è che si morde teneramente qualcuno quando il sentimento provato è così forte che non si è capaci di controllarlo completamente. L’amore di Salas per il Siviglia è così forte che nell’esultanza dopo il suo gol nel derby non si è limitato a baciare lo stemma, ma lo ha anche morso. Dopo l’esplosione nella passata stagione, quest’anno Salas si sta confermando ad alti livelli e sta trovando spazio come difensore centrale e – soprattutto – terzino sinistro, ruolo dove si trova più a suo agio. I suoi punti di forza sono l’anticipo, la lettura del gioco e i duelli aerei. Ma oltre agli aspetti tecnici, le sue migliori qualità sono caratteriali e mentali. In allenamento lavora duramente per continuare a migliorare, in partita combatte per i suoi compagni e rappresenta il Sevillismo. “Creer que se puede y poder. Lealtad y amor a sus colores”. E pensare che sarebbe potuto diventare un campione di padel…

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