Toni Fernández, il Barcellona ha già in casa il "nuovo Yamal"

E’ successo di nuovo. Eppure, fa ancora notizia. Anzi, proprio perché è già successo , fa notizia. Il Barcellona ha fatto esordire un altro giovane talento. Un altro ragazzo cresciuto a pane e calcio nella Masia è entrato nel calcio dei ‘grandi’. Questa volta è il turno di Antonio Fernández Casino. 16 anni, cinque mesi e 17 giorni al momento dell’esordio: il secondo più giovane di sempre nella storia del Barcellona. Meglio di lui solo Lamine Yamal, maestro di precocità e un anno più grande di Toni. Con Yamal condivide il ruolo di ala destra e il piede forte, il sinistro. Entrambi amano ricevere il pallone sui piedi, essere nel vivo dell’azione e puntare gli avversari. Giocano in maniera simile e anche fisicamente si assomigliano. Ma hanno storie diverse. Fernández nasce il 15 luglio 2008 a Rubí, una cittadina a nord di Barcellona e distante circa 40 minuti dal capoluogo catalano. Inizia a giocare a calcio nell’Espanyol, l’altra squadra della città catalana. Anche Yamal ‘passa’ nel settore giovanile dell’Espanyol, ma il suo percorso è differente e molto più breve di quello di Fernández. Il classe 2007 gioca una sola partita di prova con il club biancoblu all’età di 6 anni. Entra con la sua squadra sotto di due gol e ne segna tre. Il Barcellona lo nota e lo prende prima ancora che possa iniziare la sua avventura all’Espanyol. Per Fernández, invece, serve un po’ più di tempo. Viene notato dal Barça ed entra a far parte della Masia ‘solo’ all’età di 10 anni, cinque anni dopo l’arrivo di Yamal. Seppur ‘in ritardo’, il suo percorso nel settore giovanile blaugrana è un successo. Da subito si mette in mostra per il suo talento e la sua leadership naturale. Nella stagione 2023-24 segna 29 gol con l’Under 19 del Barça, ma è nella stagione attuale che arriva la svolta. In estate Flick, che stravede per lui, lo porta in tournée negli Stati Uniti. Si mette in luce nella sfida contro il Manchester City di Pep Guardiola, che nell’estate del 2008 – quando Fernández nasceva – iniziava la sua avventura da allenatore alla guida del Barça. Entra a inizio secondo tempo e gioca una partita di coraggio e qualità. Ma a stupire è un dettaglio. La partita termina 2-2 e per decretare il vincitore si va ai rigori. Fernández calcia il quarto, che – con il City che ne ha già sbagliati due – è decisivo. Inizia la rincorsa camminando, accelera solo a un passo dal pallone, aspetta che il portiere faccia un movimento e calcia dall’altra parte. E’ solo un’amichevole, ma calciare un rigore in questo modo a 16 anni e contro il City non è da tutti. E soprattutto, come ha sottolineato Relevo, non è un caso. Nel 2022 aveva sbagliato un rigore importante nella finale di un torneo giovanile, il Sant Gabriel, contro l’Espanyol, la sua ex squadra. Un rigore brutto, calciato velocemente a causa dell’ansia di sbagliare. Da quel momento inizia ad allenarsi ogni giorno sui rigori. Al termine di ogni allenamento si ferma con un portiere e calcia quattro rigori. Più che sulla tecnica, si allena a calciarli mantenendo la calma, cercando di abbassare la frequenza cardiaca. Impara a camminare avvinandosi al pallone e ad aspettare il movimento del portiere per poi calciare dall’altra parte. Dopo il ritiro con i ‘grandi’, si unisce al Barça Atlètic e il 7 settembre 2024 diventa il più giovane di sempre a segnare con la seconda squadra del club blaugrana. Quattro mesi più tardi arriva l’esordio in prima squadra. Perché questa attesa? Un brutto infortunio al legamento lo ferma da metà ottobre a metà dicembre e posticipa il suo esordio. “Entra e fai quello che sai fare, senza pressioni” gli dice Flick quando lo chiama a sé prima di farlo entrare al posto di Pablo Torre nella sfida di Coppa del Re contro il Barbastro dello scorso 4 gennaio. Gioca nove minuti più il recupero, abbastanza per convincere tutti di essere il ‘nuovo Yamal’. “Ha dimostrato di avere un grande talento e di non avere paura” il commento a fine gara di Flick. “È incredibile, ha una qualità straordinaria. Non ha paura, se lo affronti duramente in allenamento non smette mai di puntarti. È straordinario” aggiunge Araujo. A stupire sono le sue qualità tecniche ma anche il suo atteggiamento. La sua mentalità. Da sempre è un leader, in campo e fuori. Ama trascinare i compagni e prendersi le responsabilità. In allenamento dà sempre tutto per continuare a crescere e migliorare. A casa guarda i video di Wirtz e Foden, che un giorno spera di sfidare al Camp Nou. Magari in Champions League. Per ora si ‘accontenta’ dell’esordio in Coppa del Re contro il Barbastro e di essere diventato il secondo più giovane esordiente della storia del Barcellona. “Un giorno che non dimenticherò mai” scrive su Instagram. E’ successo di nuovo, ci permettiamo di commentare noi. Un altro giovane talento della Masia è pronto a diventare ‘grande’ con il Barcellona.

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