A bordo del nuovo Bordeaux: la ripartenza dopo la bancarotta

Zinedine Zidane, Didier Deschamps, Alain Giresse, Cristophe Dugarry, Bixente Lizarazu, Aurelien Tchouameni, Jules Koundè e seppur per poco Eric Cantona. Sono solo alcuni dei campioni che nel corso degli anni hanno vestito la maglia del Football Club des Girondins de Bordeaux. Un pezzo di storia del calcio francese e non solo, una società gloriosa che però, purtroppo, è invecchiata molto peggio di come fanno i supremi e conosciutissimi vini della zona. Lo scorso 26 Luglio infatti il Bordeaux, finito in un irrecuperabile baratro finanziario che aveva inizialmente portato a una retrocessione amministrativa in National 1 , ha presentato istanza di fallimento presso il Tribunale di Commercio, perdendo così tutti i giocatori sotto contratto, l’allenatore Albert Riera ma soprattutto lo status di club professionistico che conservava fieramente dal 1937. Dopo la bancarotta il club, sei volte campione di Francia, che ha perso anche l’accesso al suo centro sportivo, è stato costretto a ripartire dalla National 2, la quarta divisione francese. Il punto più basso in oltre 100 anni di storia. Il più clamoroso fallimento nel calcio europeo dopo quello dei Glasgow Rangers. Dopo giorni di vergogna e sgomento e dopo la sfuriata di una tifoseria caldissima infuriata con il presidente Gerard Lopez, è stato necessario trovare i fondi per iscrivere il Bordeaux alla National 2. E’ a questo punto che sono scesi in campo, in tutti i sensi, due ex giocatori del club: Rio Mavuba e Paul Baysse. Cresciuti entrambi nelle giovanili, Rio e Paul sono intervenuti di tasca propria per salvare ciò che rimaneva e iscrivere il Bordeaux al campionato di National 2. Non bastasse, i due – ritirati rispettivamente da 2 e 5 anni – hanno anche dato la disponibilità a tornare in campo, vista la mancanza iniziale di calciatori tesserati. E’ con questo gesto romantico e folle al tempo stesso che Mavuba e Baysse hanno rilevato parte delle quote del club, tesserandosi come giocatori e dando vita a una nuova incredibile storia. Il mattone successivo nella costruzione del nuovo Bordeaux è stato ovviamente la ricerca di un allenatore. Sfruttando anche il nome del club e la potenza del racconto diventato ormai popolarissimo in Francia, è stato trovato un accordo con Bruno Irles, allenatore fino al 2022 del Troyes in Ligue 1. Vista però la mancanza totale di struttura nel club, Irles ha inizialmente firmato un contratto da dirigente, cosa che in realtà non gli permetterebbe di andare in panchina ad allenare come fatto fino a pochi giorni fa prima di regolarizzarsi con un normale contratto da allenatore. Irles a sua volta ha portato con sé nel ruolo di vice-allenatore un nome molto noto in Francia, quello del mitico ex attaccante del Monaco Dado Prso, già precedentemente allenatore degli attaccanti con lui al Pau Fc. I due, che si sono conosciuti ai tempi del Monaco tra il 1999 e il 2001, ufficializzati il 28 agosto, hanno iniziato così un vero e proprio lavoro di instant-scouting, come due direttori sportivi, nel tentativo disperato di mettere insieme in pochi giorni una rosa in grado di affrontare il campionato di National 2. Pochissimo tempo e tantissimo lavoro da fare insomma. Situazione che ha portato a scene surreali come quella – ripresa dalle telecamere – in cui i due studiano il profilo di un possibile colpo di mercato fermandosi in una piazzola di sosta autostradale… Dopo il rinvio forzato delle prime due partite di campionato il nuovo Bordeaux ha debuttato in National 2 il 31 agosto scorso, contro l’irreprensibile Stade Poitevin, con appena 14 giocatori in rosa e dunque soltanto 3 in panchina: un portiere, un trequartista e un attaccante. Il tutto ovviamente non nel maestoso Matmut Atlantique, stadio da oltre 40mila posti costruito per Euro 2016 e costato oltre 300 milioni, ma a porte chiuse nel piccolo Stade Saint-Germain, impianto da meno di 5000 posti solitamente utilizzato per le partite casalinghe dallo Stade Bordelais, seconda squadra della città che milita nella National 3. Ad aggiungere epica ad un debutto già mistico, ci ha pensato il destino che ha fatto sì che a pareggiare al 95esimo, su risultato di 0-1, sia stato il portiere del Bordeaux ex Valenciennes Lassana Diabatè. Un urlo solitario nel silenzio, una rinascita assurda e dimenticata, ma pur sempre una rinascita. Tutto questo basterebbe già per scrivere un libro di buon successo, ma non è finita qui. Lo scorso 18 settembre infatti il Bordeaux ha annunciato un colpo clamoroso: sedotto dal fascino della nobile decaduta e pronto a rimettersi in gioco nella quarta divisione del calcio francese Andy Carroll ha scelto di svincolarsi dall’Amiens e di firmare per i Girondini. Un uomo da oltre 450 presenze nel calcio professionistico, 54 gol in Premier League, che ha vestito le maglie di Liverpool, West Ham e Newcastle in carriera, che ha rappresentato per 9 volte la nazionale inglese, ha scelto di firmare tra i dilettanti per 2500 euro al mese. Un gigante insomma, e non per i 193 cm di altezza che lo hanno reso per anni uno dei migliori calciatori nel gioco aereo di tutta la Premier League. L’impatto di Carroll sul Bordeaux è stato devastante: 4 gol segnati in 2 partite, doppietta allo Chateaubriant e doppietta al Saumur, ritrovando sorriso e voglia di giocare, essenza di un football che non viveva dai tempi in cui giocava da piccolo a Gateshead, sognando di diventare un calciatore. “Sono qui perché mi piace il calcio”, ha detto qualche giorno fa in un’intervista a RMC Carroll, “nella mia carriera non è mai stata una questione di soldi. Voglio far parte della storia di questo grande club”. Mentalità giusta di chi, dopo aver buttato tante occasioni e fatto tanti errori, sembra essersi riappacificato con sé stesso e con il calcio più puro. E’ questo ciò che si prova vedendolo svettare sul campetto di provincia del 'prestigioso' Olympique Saumur prima di correre felice ad abbracciare una marea di tifosi del Bordeaux che hanno seguito la squadra in trasferta, fino a quando a dividere lui da loro c’è soltanto una semplice transenna. Nell’ultima partita di campionato il Bordeaux è tornato a giocare nel suo stadio, il Matmut Atlantique, dove potrà disputare i match casalinghi per un costo di 50.000 euro a partita. La strada verso la promozione è lunghissima ma i tifosi del Bordeaux hanno ricominciato finalmente a sentire il sapore del football. Tutti insieme, con squadra e allenatore, sono protagonisti di una storia anacronistica fatta di sentimenti e romanticismo. Tutti insieme, da Mavuba e Baysse fino a Andy Carroll e Dado Prso, stanno raccogliendo pezzi di vetro e incollandoli l’uno a l’altro, formando un calice d’aria fresca che arriva dopo mesi di delusione. Un brindisi al futuro, con un buon Bordeaux.

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