Doué Golden Boy 2025, tutto l’oro di un ragazzo fenomenale

La giacca forse è una mezza taglia in più, ma il sorriso gentile no, quello gli cade addosso alla perfezione. Desiré Doué entra al Salone dell’Automobile di Torino con una delegazione enorme, famiglia e amici, il fratello Guelá calciatore anche lui e un fiume di fotografi impazziti al seguito. Sei mesi fa segnava due gol in una finale di Champions League mostruosa contro l’Inter, uno step fondamentale per aggiungersi a una lista di campioni che lo hanno preceduto nel premio: da Rooney a Messi, da Pogba a Mbappé, da Haaland a Bellingham. Quando arriva alla nostra postazione il talento francese, sorridente e emozionato, stringe la mano a tutti gli operatori, uno per uno, si presenta ai cameramen, ai tecnici delle luci, si accomoda sul suo sgabello, ci chiede con rispetto se può rispondere in francese, vuole esprimersi al meglio, proprio come fa in campo. L’infortunio muscolare, improvviso e pesante, subìto in un freddo turno infrasettimanale a Lorient di fine ottobre e che lo costrinse a uscire in lacrime dal campo è archiviato tra i brutti ricordi, e per quelli nella serata di Torino non c’è spazio. Perché quando nell’estate 2024 ha firmato per il Psg, per una cifra attorno ai 60 milioni di euro complessivi, Desiré Doué non poteva immaginare che in un anno avrebbe vinto campionato, coppa di Francia, prima Champions League della storia del club, Supercoppa europea e che sarebbe stato nello stesso tempo votato miglior giovane della Ligue 1, miglior giovane della Champions League, miglior giovane del mondiale per Club, MVP della finale di Champions e infine 23esimo Golden Boy della storia, raccogliendo 450 punti su 500 disponibili, un dominio. Tutto meritato, perché Desiré Nonka-Maho Doué è ragazzo serio e appassionato, che legge, suona il pianoforte e riguarda le sue partite per migliorarsi, un professionista vero che va molto oltre quell’appariscente occhiale da sole indossato durante i festeggiamenti di Monaco di Baviera. È cresciuto in uno dei migliori vivai di Francia Doué, quello del Rennes, come Camavinga e Dembelé. E proprio lì, quando aveva 11 anni, lo avevano spostato in difesa, facendolo arrabbiare, quasi fino all’idea di smettere. In realtà era tutto calcolato, per dargli anche la cultura del sacrificio, quella che anni dopo Luis Enrique avrebbe potuto esaltare nel suo calcio completo e totale, in cui correre all’indietro è importante tanto quanto farlo in avanti. È cresciuto con Neymar come idolo assoluto Doué, arrivando a occuparne la posizione in campo. Quando sul palco gli hanno chiesto un consiglio per i giovani lui ha risposto semplicemente: “ascoltate i vostri genitori, impegnatevi a scuola e inseguite i vostri sogni”. Seduto sullo sgabello di Sky Sport invece è tornato anche sulla finale di Champions League, la notte più bella della sua carriera: “uno dei giorni più belli della mia vita - ha detto - il ricordo al quale sono più affezionato è il mio secondo gol, il terzo della partita, perché lì ho capito che avremmo vinto”. Negli ultimi mesi nello spogliatoio del Psg è diventato ‘Mr. Golden Boy’, ha iniziato a chiamarlo così Hakimi, poi seguito da tutti gli altri, a testimonianza di quanto questo premio inventato da Tuttosport oggi sia un riferimento a livello internazionale. Un po’ come Doué. Il salone dell’automobile pieno di ragazzini con la maglia numero 14 del PSG da questo punto di vista è stato un segnale abbastanza chiaro. Pensate quanto dev’essere stato bello per questo ragazzo cresciuto aggrappato alla sua passione e ai suoi dribbling, ricevere un calore così fuori dal territorio francese. Sono le serate che ti fanno capire che sei diventato di tutti, che hai lasciato il segno. Eccolo allora il motivo di quel sorriso brillante. E forse, in fondo, quella giacca aveva mezza taglia in più per contenere bene tutto l’orgoglio di una stagione e di una serata così. Forse, anni fa, avesse potuto esprimere un solo desiderio Doué avrebbe scelto questo: riuscire a esprimere Desirè.

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Doué Golden Boy 2025, tutto l’oro di un ragazzo fenomenale

Gianluigi Bagnulo