Russia 2018: Messi e Cavani a caccia di fantasmi

Alla fine del match, un Messi in lacrime annuncia il suo addio alla Selección. Troppo grande la delusione dopo l’ennesima finale persa con la maglia della sua nazionale -

Una sconfitta atroce e una decisione presa forse in un momento di poca lucidità. Il talento del Barcellona, infatti, anche in seguito a vere e proprie manifestazioni che ne invocavano il ritorno, decide di fare un passio indietro e di accettare le convocazioni del nuovo ct Bauza -

Quella del MetLife Stadium in New Jersey era la terza finale persa in tre anni per Leo Messi, la seconda consecutiva in Coppa America contro il Cile dopo quella del Mondiale brasiliano contro la Germania -

Anche nel 2015, a Santiago del Cile, nonostante si giocasse in casa di Sánchez, Medel e compagni, i favoriti erano gli argentini guidati da fuoriclasse come Messi, Higuaín e Aguero. Il campo dice altro: i campioni del continente, per la prima volta nella storia, sono i cileni -

Dopo queste finali, il duello tra Argentina e Cile è diventato pure una sfida tra le due tifoserie che non si amano particolarmente, anche per motivi extra calcistici. Al coro con cui gli argentini ricordavano ai cileni il loro appoggio agli inglesi durante la guerra delle isole Malvinas (o Falkland), i tifosi della Roja hanno risposto chiedendo - sulle stesse note - cosa provavano a perdere due coppe consecutive contro la loro squadra -

Non solo Argentina-Cile. Ad infiammare questo turno di qualificazioni mondiali c’è Uruguay-Brasile che vedrà in campo due che si sono già affrontati recentemente: Cavani e Neymar -

Il brasiliano è stato un vero e proprio incubo per Cavani e compagni durante l’ormai storico match della remuntada catalana contro il Paris Saint Germain. L’asso brasiliano ha guidato il Barcellona a una qualificazione che ha dell’incredibile -

A nulla è servito il gol proprio di Cavani che sembrava aver spianato la strada ai francesi. In nazionale potrà prendersi una piccola rivincita -

Con la Celeste, il Matador tornerà a far coppia con un altro protagonista blaugrana di quella notte da dimenticare: il coetaneo e concittadino Luis Suárez -

Luis Suárez che dovrà lasciare fuori dal rettangolo di gioco la sua grande amicizia con il compagno di squadra e capitano del Brasile Neymar Junior -

Brasile e Uruguay occupano la prima e la seconda posizione nel girone di qualificazione. Sono sei le vittorie consecutive dei verdeoro che in caso di vittoria a Montevideo potrebbero già considerarsi sull'aereo per Mosca -

A prescindere dai duelli in campo e dalla classifica, Uruguay-Brasile non può mai essere considerata una partita qualunque nel panorama sudamericano e mondiale: dal 1950, dopo il celeberrimo “Maracanazo”, finale della Coppa del Mondo vinta per 2-1 dagli uruguagi allo stadio Maracanã di Rio de Janeiro con i gol di Schiaffino e Ghiggia, questo match ha assunto un significato particolare -

Tuttavia, l’Uruguay non batte il Brasile dall’1 luglio 2001 quando, con un rigore di Federico Magallanes, s’impose sui verdeoro in un match di qualificazione al Mondiale di Corea e Giappone 2002 -