Nessuna rete nel match di qualificazione Mondiale che segna il debutto ufficiale sulla panchina Albiceleste di Sampaoli. Delude il tridente Messi-Dybala-Icardi, altro infortunio al ginocchio per l'uruguaiano del Barcellona, Luis Suarez. La nazionale di Tabarez conserva il 3° posto, a +1 sull'Argentina
Era il Clásico delle prime volte. La prima da titolare di Icardi, la prima del tridente formato da lui, Dybala e Messi, la prima ufficiale di Sampaoli da Ct dell'Argentina dopo due amichevoli. Ma anche il Clásico di quelli che ci sono sempre, come il Maestro Tabárez e Luís Suárez, costretto ai box da un infortunio in Supercoppa di Spagna lo scorso 16 agosto e recuperato incredibilmente per questa partita solo con la sua garra, per difendere la maglia dell'Uruguay. La più antica rivalità sudamericana è stata cancellata solo due volte, una prima della partita, con l'unione Messi-Suárez per promuovere la candidatura delle loro nazioni a ospitare il Mondiale del centenario nel 2030. E poi alla fine, quando gli stessi protagonisti si sono parlati per chiarire le condizioni fisiche del Pistolero, costretto a lasciare il campo a pochi minuti dalla fine per il dolore al ginocchio destro messo sotto sforzo dal frettoloso rientro in campo.
Il tridente argentino non ha brillato, nonostante un assist di Dybala che Messi non ha potuto convertire in gol per una parata di Muslera e un rigore negato a Icardi. Ma non farsi male, tutto sommato, può essere stato decisivo per entrambe le nazionali. I risultati di Colombia e Cile lasciano Uruguay e Argentina in posizione privilegiata considerando i prossimi impegni. Per l'Argentina due partite in casa contro Venezuela e Perù, per l'Uruguay, dopo il Paraguay, cammino in discesa contro lo stesso Venezuela e la Bolivia. Ci hanno provato, non l'hanno sbloccata e alla fine si sono accontentate. Non è una prima volta, ma non è neppure una consuetudine tra Uruguay e Argentina. Forse è solo il saper cogliere il momento buono per capire che un punto può significare viaggio per la Russia.