Sandro Tonali, il manifesto della voglia di riscossa dell'Italia

L’Italia è ripartita. Da Parigi. Gli Azzurri hanno ritrovato spirito, compattezza, serenità e anima. L’anima è quella di Sandro Tonali. Che 10 mesi dopo è tornato a dare un senso al suo percorso nel calcio ed in Nazionale. E a dare spessore in mezzo al campo all’Italia. Che probabilmente aveva bisogno di un giocatore come lui. Diverso da tutti gli altri, soprattutto dal punto di vista tattico, oltre che fisico. Tonali si è messo alle spalle il momento più complicato della sua vita sportiva e aveva un cerchio da chiudere: ha ripreso esattamente da dove aveva lasciato, tornando ad essere un pilastro sul quale edificare il nuovo corso Azzurro. Insieme a Donnarumma, Bastoni, Calafiori, Dimarco, Frattesi, Barella, Zaniolo e Chiesa. Il dubbio sulla sua tenuta fisica prima della partita al Parco dei Principi c’era. Lo avevano allenatore, staff e forse anche lo stesso giocatore. Che invece non ha mai smesso di correre e imporre il proprio ritmo, finendo la partita esattamente come l’aveva iniziata: giocando, strappando e sgasando, per dirla alla Spalletti. E diventando il manifesto della voglia di riscossa della nostra Nazionale. Tonali è il prototipo del centrocampista moderno, europeo, ideale per la Premier League, box to box - come si suol dire - che aiuta in fase di non possesso e riparte, fino a fornire assist preziosi e riempire l’area avversaria. Apprezzato da allenatori e tifosi. Del presente e del passato. Non è un caso se durante l’ultimo allenamento della Nazionale c’erano solo due appassionati all’esterno dello stadio che ospitava gli Azzurri, tifosi ungheresi del Milan. Qui appunto per Tonali, con tanto di maglia e collage di foto in regalo. Sandro li vede, si avvicina, e regala loro un sorriso. Esattamente come aveva fatto con tutti i tifosi italiani nella notte di Parigi. Ma a raccontare l’ottimo ritorno in Nazionale di Sandro Tonali ci pensano anche i dati e le statistiche. Il centrocampista del Newcastle spicca per numero di contrasti vinti e per numero di palloni recuperati . Ha vinto il ‘duello’ a distanza contro i due mediani francesi Ngolo Kanté e Youssouf Fofana. Rispetto a entrambi, ha effettuato con successo più passaggi lunghi, vinto più contrasti, subìto più falli e toccato più volte il pallone . Inoltre, Tonali è il giocatore italiano che ha passato più volte il pallone nel terzo di campo offensivo e - insieme a Dimarco - quello che ha creato più big chances . Oltre a Tonali, Spalletti può essere contento del rendimento di tutto il centrocampo Azzurro. L’inedito trio formato dall’ex Milan, Ricci e Frattesi ha garantito corsa, dinamismo, inserimenti, filtro davanti alla difesa e qualità nella gestione del pallone. Al Parco dei Principi il regista del Torino ha mostrato abilità nell’impostazione , nell’interdizione e – soprattutto – grande personalità. Frattesi, invece, si è confermato uno specialista negli inserimenti, riuscendo a segnare un gol e colpendo anche una traversa. Il centrocampista dell’Inter è l’Azzurro che ha toccato più volte il pallone nell’area della Francia, a dimostrazione di come sia – di fatto – un attaccante aggiunto. E, non a caso, Frattesi è anche il capocannoniere dell’Italia nell'era Spalletti. La ‘scoperta’ di Ricci e la conferma di Frattesi sono altre due buone notizie per Luciano Spalletti, che può però soprattutto sorridere per il grande ritorno di Sandro Tonali. “Abbiamo ritrovato un giocatore fortissimo” ha dichiarato il Ct a fine gara. Non c’è altro da aggiungere. Il campo ha detto tutto il resto.