Il mal di testa che affligge la Nazionale: il commento dopo l'1-2 contro la Germania

L’Italia soffre di mal di testa, ora è ufficiale. Ha concesso altri due gol nel gioco aereo e, alla fine, la differenza nell’andata contro la Germania è stata tutta lì: gli azzurri non avrebbero meritato la sconfitta. Nel primo tempo in modo più chiaro e a sprazzi anche nella ripresa, sono stati i migliori in campo. Ma i dettagli cambiano le partite e la fragilità sulle palle inattive e in generale sui cross, è qualcosa che inizia a preoccupare. Dopo i due gol da fermo subiti contro la Francia a novembre, il problema è tornato a galla nonostante, nel frattempo, Spalletti abbia cercato una soluzione, passando a una marcatura a uomo sui corner. “Non diventi una psicosi” ha avvertito il ct nel post partita, ma che sia un problema da risolvere questo certamente sì. Problema in parte strutturale: per avere tecnica e piedi buoni l’Italia di Spalletti perde centimetri, e il terzetto difensivo in campo a San Siro, Di Lorenzo-Bastoni-Calafiori, che tanto aiuta nella costruzione dell’azione, certamente qualcosa toglie nella marcatura dentro l’area. La soluzione potrebbe essere inserire un centrale più ‘puro’, Buongiorno o Gatti, per aumentare la presenza nel gioco aereo. Anche considerando l’infortunio di Riccardo Calafiori, è qualcosa che vedremo già a Dortmund. Aspetti positivi Detto subito delle cose negative, giusto concentrarsi su quelle positive che, nella serata di Milano, ci sono state. L’Italia ha trovato il suo impianto di gioco, Spalletti ha azzeccato il piano gara: lasciare il palleggio a una Germania priva di due dei suoi migliori talenti, Florian Wirtz e Kai Havertz, per ripartire con qualità. Nel primo tempo il piano ha funzionato alla perfezione: i tedeschi hanno comandato il gioco con il possesso palla ma l’Italia ha avuto quasi tutte le occasioni, giocando bene in verticale, come si è visto nell’azione del gol di Tonali e in quella che ha portato alla palla gol di Kean. Mancavano i due esterni titolari, Cambiaso e Dimarco, e se Udogie è stato un po' timido nel sostituire l’interista, Spalletti ha avuto buone risposte dal ritorno in Nazionale di Matteo Politano: non giocava in azzurro da un anno e mezzo, l’ultima da titolare risaliva a due anni fa. Anche adattato a esterno a tutta fascia, ha risposto presente. La copertina è inevitabilmente dedicata a Sandro Tonali. Il centrocampista del Newcastle vive un momento di estasi agonistica. Domenica scorsa a Wembley ha alzato la coppa di lega inglese con il club e ha portato in azzurro tutta la carica positiva. Spalletti l’ha restituito al ruolo di centrocampista box to box che a Newcastle non riveste più: Eddie Howe quest’anno l’ha impostato da mediano davanti alla difesa, ricavandone grandi partite e leadership, contro la Germania ha dimostrato di essere uno dei punti fermi di questa squadra a prescindere dal ruolo. Ora tutti a Dortmund a caccia di un’impresa, in uno stadio che evoca ricordi dolcissimi. I margini per la rimonta ci sono, con più attenzione nelle situazioni da fermo e con più cattiveria sotto porta, gli azzurri possono pensare di ribaltare una Germania non trascendentale a livello qualitativo. Alla fine per reagire c’è una sola strada: farsi passare il mal di testa.

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