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Mancini a Sky: "Rimbocchiamoci le maniche, l'Italia ha ancora tanto da dare"

l'intervista

Il Ct azzurro rivive l'Europeo vinto dall'Italia in una lunga intervista esclusiva di Marco Nosotti all'interno dello speciale "The Final Week", disponibile on demand su Sky

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Si chiude il 2021 con l’Italia campione d’Europa. Prima di salutare l’anno ripercorriamo insieme al Ct Mancini quel torneo che tante soddisfazioni ha portato. L'intervista a Mancini è all'interno dello speciale "The Final Week", in onda sui canali Sky Sport e disponibile on demandTra ricordi, aneddoti ed emozioni. A partire dal ritiro, dove si è costruito il gruppo e quelle vittoria arrivata l’11 luglio.

La difficoltà nel scegliere i giocatori

“Non è stato facile, i ragazzi erano più di 26 che meritavano di venire all’Europeo. Sono stati momenti anche abbastanza difficili per scegliere e dover lasciare a casa qualche ragazzo- le parole in esclusiva a Sky Sport di Mancini- ma abbiamo cercato, per quello che era il nostro pensiero, di provare a portare giocatori che potevano ricoprire più ruoli perché comunque avere giocatori polivalenti potava essere meglio per certe situazioni.

Spevamo di poter fare bene

Credo sia stato costruito un gruppo nel tempo e consolidato nelle settimane a Coverciano. Quando poi sei lì, si sta bene, si lavorava bene, abbiamo preparato – nonostante i giorni non fossero poi così tanti- l’Europeo molto bene, con tranquillità. Sapevamo che avremmo potuto fare un grande Europeo, però sapevamo anche che per arrivare fino in fondo bisognava fare qualcosa di più.

Io ci credevo

Io ci credevo perché, al di là di tutto, venivamo da tante partite giocate quasi sempre bene e meritando di vincerle. Non avevamo mai subito da nessuna squadra. E’ vero che le squadre non erano magari nelle prime 10 del ranking, poi però abbiamo incontrato l’Olanda in Nations League ad Amsterdam che comunque è una grande nazionale. Penso che poi quando vinci, vinci e vinci, riesci a prendere forza e a credere nelle tue qualità. E poi anche se le squadre non sono di primo livello bisogna batterle, non è mai scontato. Credo che questo ci abbia dato la forza di arrivare alla prima partita”.

Sentivamo la spinta di tutta l'Italia

L’esordio in casa, a Roma, con la presenza del pubblico. “Noi sentivamo la spinta di tutta la nazione- continua Mancini- la sentivamo veramente e quindi non volevamo deludere nessuno. Questo era un po’ il nostro obiettivo. A Roma si è creato un grande feeling dal primo momento ed ha aiutato tutto il gruppo”.

Se non ti diverti non riesci ad esprime tutto il potenziale

Quando è stata la prima volta che Mancini ha detto la parola: divertiamoci? “Credo che questo valga per ognuno di noi, per il proprio lavoro. Il calcio è una cosa ancora più bella perché diventa il tuo lavoro quello che è il tuo sport preferito, il tuo gioco da bambino, quindi se tu non ti diverti non riesci ad esprimere tutto il potenziale che hai e se tu sei felice vai in campo, ti diverti e sai quello che devi fare credo che un giocatore possa essere migliore”.

Importante arrivare primi nel girone

Dobbiamo riportare l’Italia dove merita. Le parole di Mancini prima del torneo. “Per noi era importante arrivare primi nel girone, era quello che volevamo. Chiaramente la seconda diventava fondamentale, battendo la Svizzera probabilmente saremmo arrivati primi. Sapevamo che ci saremmo giocati il primo posto con loro. E’ stato importante perché le cose stavano andando bene. C’era una buona armonia e il fatto che non potessimo, anche dopo la fine del girone, dare ai ragazzi due giorni liberi per via della bolla, ci siamo inventati queste cene un po’ di libere, dove i ragazzi si divertivano e per un po’ non pensavano all’allenamento”.

L'infortunio di Spinazzola

E sono tornate le “Notti magiche”. “La canzone intanto è bellissima- racconta il Ct-  per noi era la nostra canzone, degli anni ’90. Per i ragazzi più giovani lo è diventata, ma devo dire ci stava bene”. Italia-Belgio è stata anche la partita dell’infortunio di Spinazzola. “Nota stonata di quelle sera, ma gli infortuni sono problemi per tutte le squadre. Chiaro che per Spina ci è dispiaciuto molto perché fino a quel momento era stato sicuramente il miglior terzino dell’Europeo. Fare a meno di lui non è stato così semplice, anche se Emerson ha fatto benissimo nelle partite in cui è subentrato”.

La Spagna ha fatto la miglior partita del torneo

Agli ottavi arriva l’Austria. “Sapevamo che era una squadra difficile da incontrare, la prima poi è sempre la più difficile, loro erano in ottima forma ma abbiamo meritato di vincerla. Vincerla è stato un po’ come una liberazione”. Dopo la vittoria col Belgio, arriva la Spagna in semifinale. “La Spagna era una squadra difficile da affrontare che ha un tipo di gioco che ti mette in difficoltà, un grande possesso palla, su questo è la migliore. Siamo andati in difficoltà anche un po’ per questo. E forse quel giorno loro hanno fatto la loro miglior partita del torneo. Ma sapevamo che sarebbe stata una partita forse più difficile della finale”. I rigoristi? “Li abbiamo scelti nei giorni precedenti, sapevamo più o meno chi fossero i 5 rigoristi. 7/8 rigoristi sicuri li avevamo sempre”.

La finale: i ragazzi erano carichi al massimo

E l’Italia arriva in finale. “Eravamo stanchi, è vero, ma felici di aver raggiunto una finale importante e meritata”. La Finale: Italia-Inghilterra, 11 luglio, a Wembley. “Arrivati alla finale non c’era bisogno di caricare più nulla, i ragazzi erano già carichi al massimo. Quel giorno siamo stati sul pullman troppo tempo: più di 50 minuti per arrivare allo stadio. Forse abbiamo preso gol all’inizio proprio perché eravamo un po’ imballati dal pullman (ride). L’Inghilterra è stata brava a fare un’azione subito all’inizio con 70 mila spettatori che li spingevano. Forse noi eravamo un po’ freddi all’inizio. Ma ho pensato che c’era tantissimo tempo per recuperare e per vincere. Ero sicuro che avremmo trovato il gol pareggio. Poi speravo di fare il gol del 2-1 prima della fine senza andare di nuovo ai rigori. La partita l’avevamo ampiamente meritata. Speravo di non arrivare ai rigori. La mattina e il giorno prima li avevamo riprovarti, ma un conto è provarli in allenamento, un conto in una finale, ma i ragazzi erano tutti tranquilli”.

Abbiamo fatto felici milioni di persone, la cosa più bella

L’Italia ha vinto l’Europeo, dopo quello del '68. “Abbiamo fatto una cosa straordinaria, facendo felici milioni di persone e credo che questa sia la cosa più bella della quale andiamo orgogliosi tutti quanti”.

Rimbocchiamoci le maniche, questa Italia ha ancora tanto da dare

“Ma l’Europeo è alle spalle. Saremo campioni d’Europa per i prossimi tre anni, ma adesso dobbiamo pensare ad altro. Dobbiamo rimboccarci le maniche e fare un grande lavoro a marzo. Ci sono ancora tanti giocatori che sono in una fase di miglioramento e che possono diventare più forti, più forti dell’Europeo perché la nostra è una squadra che può dare ancora tanto”.

Appuntamento - sui canali Sky Sport da oggi e disponibile On Femand - con "Euro2020 – The Final Week" dedicato all’impresa della Nazionale di Roberto Mancini agli ultimi Campionati Europei di calcio.