Il talento di Estevao ha confini che per il momento si possono solo intuire

Manca poco alla fine del primo tempo e il Brasile di Ancelotti è sotto di un gol contro la Tunisia a Lille. Rigore per i ‘pentacampeao’. Casemiro con il pallone sottobraccio va da un ragazzino di 18 anni e glielo consegna. Arrivano i compagni: Militao bacia il ragazzino, Matheus Cunha lo abbraccia, Bruno Guimaraes lo scorta fino al dischetto. Il ragazzino sistema con cura il pallone e segna di sinistro spiazzando il portiere: 1-1. Il ragazzino si chiama Estevao Willian Almeida de Oliveira Goncalves ed è la ‘next big thing’ del Brasile e del Chelsea. Estevao, in una parola, sta esplodendo. O forse è già esploso. Se ne sono accorti tutti: lo spogliatoio del Brasile e ovviamente Carlo Ancelotti, che gli sta dando fiducia già da tempo. Una fiducia ripagata dal ‘ragazzino’: 5 gol in 5 partite da titolare con la Seleçao. Ma soprattutto se n’è accorto Enzo Maresca. Che lo sta lanciando, coccolando, accompagnando verso un futuro talmente luccicante da essere già diventato presente. La grande prestazione condita da un gol delizioso nel 2-2 in casa del Qarabag in Champions League è stato solo l’ultimo squillo di una progressione continua con la maglia dei Blues. Il talento cristallino di Estevao ha confini che per il momento si possono forse solo intuire. Una serie di piccole gemme disseminate lungo il cammino, tutto sommato appena iniziato, ma già da far stropicciare gli occhi. Come il pallonetto morbidissimo in Coppa di Lega nel 4-3 in casa dei Wolves. La classe purissima di Estevao non conosce la banalità. Ad ogni partita una perla, un dribbling, un tiro, un recupero palla, una giocata da ricordare. Oppure un record. Come contro l’Ajax in Champions League, quando segnando - con la sua già proverbiale freddezza - il rigore del 4-1 si è tolto lo sfizio di diventare il più giovane marcatore in Champions League della storia del Chelsea: a 18 anni, 5 mesi e 28 giorni. In quella partita è stato provato anche da n.10 ad un certo punto, cioè alle spalle della punta nel 4-2-3-1 di Maresca. E non ha sfigurato neppure lì. Come aveva fatto anche da esterno sinistro. Ma è la posizione da esterno destro d’attacco che grazie alla sua incredibile facilità di corsa rende il suo sinistro appuntito un’arma impropria. Basta chiedere alla difesa del Senegal, impallinata dal suo preciso mancino in avanzamento di prima intenzione. O a quella del West Ham, terrorizzata già alla seconda giornata di campionato da una bruciante accelerazione sul suo fianco sinistro prima che Estevao - alla sua prima da titolare con il Chelsea - servisse a Enzo Fernandez il più comodo degli assist. Talentuoso, velocissimo, spettacolare. Estevao ha nella conduzione di palla in velocità una delle sue specialità peculiari . E a volte guardandolo sprintare con il pallone al piede sembra quasi che voli senza toccare terra. Uno come lui avrebbe la qualità tecnica per produrre numeri da funambolo in sequenza, ma è molto distante dal clichè del giocatore brasiliano innamorato del pallone, che si accende solo quando ne entra in possesso. Estevao, infatti, è anche molto altro. Un giocatore moderno che si sposa perfettamente con il calcio intenso, fatto di pressing e riaggressione, di Enzo Maresca. Il fatto che sia devastante nei dribbling – ne ha fatti 3.63 vincenti a partita nell’ultimo anno, 99esimo percentile – non vuol dire che non sia sempre acceso e aggressivo in fase di non possesso. Nell’ultimo anno in media ha fatto 2.04 tackle vincenti a partita, roba da mediano. Un aggressore vorace ed efficace. Un incubo, insomma, per i difensori avversari anche quando il pallone ce l’hanno loro. Estevao nelle partite giocate con la maglia del Chelsea ha rubato in media 3.34 palloni ogni 90’, il 75% dei quali nella metacampo avversaria. Ecco perché Maresca stravede per lui. Non solo per la sua classe cristallina, ma anche per questa sua predisposizione. E così, non a caso, da un suo recupero alto è arrivato anche uno dei due gol segnati da Estevao alla Corea del Sud con la maglia del Brasile. Con la maglia del Chelsea per ora è nelle rotazioni di Maresca. Che ne gestisce la crescita. Su 16 presenze dieci sono arrivate in Premier League. E di queste solo quattro da titolare. Ma Maresca lo ha fatto partire dall’inizio nelle ultime tre partite di coppa: le due di Champions contro Ajax e Qarabag e quella di Coppa di Lega contro i Wolves. Risultato? Estevao è sempre andato a segno. Proprio come nelle 5 da titolare con Ancelotti. Ma il gol più importante Estevao lo ha segnato proprio partendo dalla panchina in campionato. Di destro bruciando sotto porta Andy Robertson al 96’ di un tiratissimo Chelsea-Liverpool: epico. Come quella corsa mozzafiato di Maresca che è già nella leggenda del Chelsea. Un po’ Mazzone, un po’Mourinho. Era il primo gol di Estevao con la maglia dei Blues. L’inizio di una storia che può essere infinita. E che val bene un cartellino rosso.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Il talento di Estevao ha confini che per il momento si possono solo intuire

Paolo Ciarravano