Gianfranco Zola incontra Cole Palmer: come nasce una grande giocata

Quante volte guardando il numero di un giocatore ci siamo detti ‘Ma come ha fatto?’ oppure ‘Come l’ha pensato?’. In ‘La vita è un pallone rotondo’ Vladimir Dimitrijević parla di ‘piede pensante’ e spiega: “Il calciatore vero si riconosce immediatamente, non lo si può inventare né simulare; il suo è un qualcosa di innato, un dono, un tocco inimitabile, l’arte di stoppare la palla; una cosa che non si impara”. E paragona il calcio alla scrittura: “Il modo in cui uno scrittore colloca una virgola o un aggettivo, il modo in cui percepisce la propria musica, il respiro della frase, tutto ciò si ritrova in questo magico gioco. Vi è un calcio musicale, vi sono giocatori epici, giocatori lirici, giocatori accademici”. I giocatori epici sono quelli con un tocco inimitabile, giocatori come Gianfranco Zola e Cole Palmer, passato e presente del Chelsea. Palmer, miglior giovane della Premier nella passata stagione, sta trascinando il Chelsea di Maresca e in Inghilterra è stato paragonato a Zola, ex leggenda del club di Londra. “Non lo conosco, ma so che ha una carta Icon su Fifa” aveva detto l’inglese in un’intervista e così si è deciso di risolvere il problema. La Premier League li ha fatti incontrare a Cobham e, dopo qualche palleggio, i due si sono scambiati qualche segreto del mestiere. In particolare, Zola ha fatto vedere a Palmer le sue giocate preferite dell’inglese con la maglia del Chelsea e gli ha chiesto come le ha pensate. La prima azione di cui hanno parlato è il meraviglioso lancio di Cole Palmer verso Pedro Neto contro il Newcastle. “Questo è il mio passaggio preferito” esordisce Palmer. “Hai ragione e penso che questa sia tutta immaginazione, perché non avevi tanto tempo per pensare e il modo in cui l’hai messa e dove l’hai messa è stato notevole” sottolinea Zola. “L’unica cosa che ho guardato qui è stato il terzino. L’ho visto che stava partendo e poi mi bastava sapere che Pedro Neto fosse molto veloce” spiega Palmer. “Sì, ma la maggior parte dei giocatori in una situazione del genere si rifugia in un passaggio semplice, tu invece gliel’hai messa sulla corsa interna, tagliando fuori tutta la difesa avversaria” conclude Zola. “Questo è il mio gol preferito” dice Palmer appena parte il video della sua rete contro l'Everton. “Anche il mio” risponde Magic Box. Poi Cole spiega: “Allora, prima di tutto qui conosco Braithwaite, perché giochiamo insieme in nazionale. Quindi sapevo già che sarebbe stato lì. E quando fa quel piccolo saltino, sapevo che le sue gambe sarebbero state aperte. A quel punto volevo andare all’interno ma ho visto un altro difensore arrivare e la palla è rimasta bloccata. Dovevo toccarla per Nico Jackson con il tacco e aspettare che me la riservisse”. Jackson restituisce palla e Palmer conclude con un bellissimo tiro a giro: “Che angolo che hai trovato. Questo gol è fantastico, è uno dei più belli che abbia mai visto” conclude Zola. Terzo e ultimo video: la bellissima punizione di Palmer contro il Brighton. “Quanto ti alleni sulle punizioni?” chiede Zola. “Onestamente? Non molto” risponde un po’ imbarazzato Palmer. “Quindi non le prepari?!” incalza Zola. “No…”, “Sei un giocatore fortunato!”. Risate. In fondo sì, oltre al talento innato, alla capacità di tocco e all’allenamento serve anche un po’ di fortuna per diventare un grande giocatore. Un campione capace di vedere la giocata prima degli altri o addirittura di vederla dove nessuno la poteva neanche immaginare. Per tornare a Dimitrijević, lui ha spiegato che a capo di tutto questo c’è però un qualcosa di cui non abbiamo ancora parlato: il cuore. “È lui che dà al gioco, e anche alla letteratura, questa pienezza”. E due campioni come Zola e Palmer il cuore ce lo hanno eccome.

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