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Zamparini: "Si può retrocedere e poi risalire"

Serie A
Maurizio Zamparini, presidente del Palermo (getty)

Il presidente del Palermo, tutt'altro che ottimista sul futuro dei rosanero, parla già di retrocessione: "L'anno scorso ho ammirato quella dell'Hellas". Intanto per Corini, dopo aver pensato alle dimissioni, la gara col Sassuolo sarà già decisiva

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La sconfitta di Empoli ha segnato un importante spartiacque nella stagione del Palermo, ora a -7 dalla zona salvezza con tutto il girone di ritorno ancora da giocare. La speranza di risalire non manca, anche se il presidente Maurizio Zamparini parla già di retrocessione. Eugenio Corini, invece, vuole continuare a lavorare con la squadra, per cercare di rifarsi sotto alle altre. Dopo aver ponderato la possibilità di dare le dimissioni si è rimesso a disposizione dei suoi i ragazzi, nonostante le voci di un suo possibile esonero siano sempre vive. Domenica al Barbera ci sarà il Sassuolo, un’altra delle pretendenti alla salvezza.

Zampa e la B - A Radio Kiss Kiss è tornato a parlare Zamparini, dopo che settimana scorsa, prima della sconfitta di Empoli, aveva detto che i rosanero avrebbero avuto il 30% di chance di salvarsi: “L’anno scorso ho ammirato la retrocessione del Verona, i loro tifosi li hanno applauditi fino all’ultimo, quindi meritano la risalita. Si può pure retrocedere e poi risalire”. Toni chiari, che inquadrano alla perfezione lo stato d’animo del numero uno rosanero.

Capitolo cessione - Sempre la scorsa settimana, Zamparini aveva fatto il punto sul futuro della sua presidenza: “L’anno prossimo non sarò più il presidente del Palermo”, aveva detto. “Che riesca a venderlo o meno, voglio comunque lasciare le redini a dei giovani che hanno quell’entusiasmo che io ormai ho perso. Nel calcio non mi diverto come prima. Resta la mia passione, certo: vedere i campioni in campo è come vedere una grande ballerina a teatro. Ma qui ora conta quasi esclusivamente il denaro, dovremmo ritornare ai valori di qualche anno fa, ci sto provando già da un po”. E a Kiss Kiss ha rincarato la dose: “Il Palermo è in vendita dall’anno scorso, ma mancano gli acquirenti. Ho offerto il Palermo ai palermitani, americani, cinesi, ho pensato anche ad un azionariato popolare, ma non è semplice”.

Panchina calda - Intanto, la panchina rosanero continua a scottare. Se è vero che Corini ha rinunciato a rassegnare le dimissioni, è altrettanto vero che la sua posizione non sembra per nulla salda. Il colloquio di Zamparini con De Zerbi, che ha poi chiuso la porta a un suo possibile ritorno, è la dimostrazione di come presto le cose potrebbero cambiare ancora. Tra i possibili candidati, in caso di sconfitta con il Sassuolo, c’è sempre anche Ballardini.