Momento delicato in casa Fiorentina, con i tifosi che hanno pesantemente contestato la formazione viola davanti al centro sportivo: cori contro Paulo Sousa e la famiglia Della Valle
Contestazione viola - Un momento delicatissimo come confermato dallo stesso Paulo Sousa in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Torino, in casa Fiorentina c’è da fare i conti con il malumore dei tifosi dopo le sconfitte in campionato contro il Milan e, soprattutto, dopo l’eliminazione dall’Europa League per mano del 'Gladbach. Risultati che hanno scatenato la contestazione dei tifosi (circa 300) che questa mattina si sono dati appuntamento davanti al centro sportivo viola per manifestare tutto il loro disappunto. Una protesta annunciata, dato che, attraverso un comunicato diramato sabato, esponenti della curva Fiesole avevano già fatto intendere che davanti ai "campini" ci sarebbe stata una rumorosa contestazione: nel mirino dei tifosi viola sono finiti principalmente l’allenatore Paulo Sousa e la famiglia Della Valle, ritenuti dai tifosi i maggiori responsabili dei risultati negativi ottenuti dalla squadra in questo ultimo periodo.
Parla Corvino - "Conosco sempre più la piazza, la società e i giocatori: posso dire che è il momento più delicato della mia stagione. C'è delusione perché non siamo riusciti a onorare la nostra maglia. La mia analisi è interna, non esterna: ci sono più fattori. Cercheremo di farlo subito domani, cercando di vincere poi contro qualsiasi avversaria", le parole di Sousa in conferenza stampa. Chi, invece, ha avuto un colloquio con i tifosi durante la contestazione è stato Pantaleo Corvino: "Sono venuto qui il primo giorno e ho detto che dobbiamo ripartire dall'equilibrio economico. La famiglia Della Valle in 15 anni ci hanno portato in Europa tante volte. È colpa mia se non sono riuscito a prendere un difensore più forte", le parole del ds della Fiorentina. Che però non hanno placato la protesta dei tifosi, che hanno proseguito nella loro contestazione contro l’allenatore portoghese e la società. Unico dirigente che non è stato colpito dalla contestazione è stato Giancarlo Antognoni: per lui solo cori a favori da parte dei tifosi viola.