Titolari fissi e apertura alle sorprese: è la ricetta dell'allenatore dei nerazzurri protagonisti di una rincorsa alla zona Champions che non si vuole fermare. Ansaldi e Banega recuperati ad alti livelli, D'Ambrosio e Kondogbia le sicurezze: toccare gli equilibri, ora è quasi un peccato, ma deve e può diventare una risorsa
Scelte precise e spazio alla possibilità di essere sorpreso, così Pioli ha costruito una squadra sempre più compatta e convincente. Ansaldi, che non incontrava pieno gradimento, è stato proposto titolare nelle ultime due partite e ha dimostrato il suo valore. Banega, riserva di Joao Mario per cinque gare consecutive, si è alzato dalla panchina sollevando la squadra sulle ali della fantasia, con 4 assist e due gol. Anche se nell'ultimo allenamento è stato provato il portoghese sulla trequarti con Candreva a destra ed a sinistra Eder, che darebbe il cambio a Perisic e che rappresenta l'emblema della partecipazione d'insieme. Spesso fuori, in gol contro il Chievo, poi di nuovo in panchina e di nuovo a segno la partita successiva contro il Pescara, prima di affermare che mai il gruppo era stato tanto unito.
Di contro, le scelte, appunto, chiare e fondamentali. Come quella di D'Ambrosio, sempre titolare con Pioli e sostituito solo due volte. Il rendimento dell'estero difensivo, è un premio alla fiducia. Che Gagliardini si è conquistato fin dal primo istante. È già un irrinunciabile. In 4 delle ultime 5 partite sempre in coppia con un nuovo Kondogbia: il francese contro il Bologna era squalificato. Al suo posto, anche Brozovic si gioca una chance verso Torino. Dove, seppur contro la Juve, ha giocato l'ultima dall'inizio. Toccare gli equilibri, ora è quasi un peccato, ma deve e può diventare una risorsa per un finale da Champions.