Il calciatore spagnolo parla a due giorni dal derby: "Nessun fioretto, ma se arrivassi a 10 gol tornerei a casa a piedi. In queste partite non c'è nessun favorito. Al Milan sto bene, Montella fondamentale per me. Dybala? E' lontano da Messi". Sabato il derby in diretta su Sky Sport alle 12.30, con prepartita dalle 11.30
Meno due al derby! Milan e Inter pronte ad affrontarsi, a San Siro si gioca a ora di pranzo. Montella ha ritrovato Suso, ritornato con un gol e una fantastica prestazione contro il Palermo. Lo spagnolo si candida quindi ad essere uno dei grandi protagonisti del derby ma stavolta, a differenza dell’andata, nessun fioretto: "Non ci ho pensato e non direi più nulla – ha dichiarato in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport - Se lo dico non succede, oppure rischio di doverlo fare davvero. Sto bene, rientrato dall’infortunio non ho sentito stanchezza, anzi ho buone sensazioni. Sono a 7 gol, arrivassi a quota 10 magari sì…tornerei a casa a piedi. Ma non ci penso, giuro: preferisco fare assist. Chi è favorito? Non penso ce ne siano in partite del genere. Loro cominceranno al massimo per far vedere di voler vincere, arriveranno depressi dalla sconfitta e dal ritiro anticipato. Noi però concentriamoci sul nostro lavoro: l’errore da non ripetere è di abbassarsi troppo come all’andata dopo il 2-1, semmai ci ritrovassimo in vantaggio. A loro toglierei Icardi, facile, perché fa gol. E poi Banega che seguivo bene al Siviglia e che qui non sta ancora andando al massimo".
"Futuro? Qui sono felice"
Insostituibile con Montella, Suso si è preso il Milan in questa stagione. "Sono cresciuto in concentrazione – prosegue lo spagnolo - Con Montella ci siamo trovati subito. Mi piacciono il fatto che usi sempre la palla e i suoi principi di gioco. E’ uno stile adatto a me, come per Deulofeu. Spero che Montella rimanga anche se non decido io: per me è stata la persona più importante. Mihajlovic? Con Sinisa non giocavo, all’inizio però ci parlammo e decidemmo che sarei rimasto al Milan. Mi fece giocare trequartista con l’Empoli alla seconda giornata, togliendomi dopo meno di un’ora. Poi il nulla, non mi fece nemmeno più scaldare. Non mi ha capito, non c’era comunicazione". E sul futuro: "Qui sono felice, non so più quante volte l’ho detto. Vediamo cosa succederà in estate con la società. Il closing? Non so se sia meglio o peggio, magari cambia poco. Quando ero al Liverpool ho vissuto una situazione simile: la vendita della società e l’arrivo di tanti nuovi. Io ero giovane ma avevo già giocato tante partite: mi misero lo stesso in un angolo, con un solo anno ancora di contratto. Volevo cambiare e arrivò il Milan. Stavolta però non credo comprino troppi giocatori, almeno non esterni mancini. Basta poco per puntare alla Champions, che vorrei tanto giocare. Basta cambiare poche cose, magari 4-5 giocatori per costruire una squadra più completa". Sulla Nazionale, aggiunge: "Se mi chiamano, corro. Magari sarei stato nel gruppo anche ultimamente se non mi fossi infortunato, ma nessuno può saperlo. Io faccio il massimo e sogno settembre, quando si giocherà Spagna-Italia".
"Dybala? Ancora lontano da Messi"
A proposito di mancini di talento, in questi giorni si parla tanto di Paulo Dybala (fresco di rinnovo con la Juventus). Nonostante i due gol al Barcellona, però, Suso lo ritiene ancora un gradino sotto i grandi d’Europa: "Non è da Pallone d’Oro, è troppo lontano da Messi, non c’è proprio paragone. E Dybala ha anche molti altri giocatori davanti: lui gioca nella Juve e fa la Champions ma prima di parlare di Pallone d’Oro...".