Crotone, Nicola: "Futuro? Valuteremo. Pronto a pedalare per 1380 km"
Serie ADopo l’impresa salvezza l’allenatore rossoblù è pronto a mantenere la promessa: "Farò Crotone-Torino in bici, 1380 km in 7-8 tappe". Poi sulla stagione: "La società non mi ha mai abbandonato. Futuro? Valuteremo, io sono molto ambizioso"
La pedalata più bella più lo attende, Crotone-Torino in bici e una promessa da mantenere. "Sono pronto alla fatica, anche perché ho una base importante. Sono appassionato di ciclismo. Ho ammirato Pantani e anche Scarponi; mi "prendevano", dandomi passione. Ho due bici SpecializedTarmat e due mountain bike: ho corso due volte la Kappa Marathon, gran fondo di quasi 100 chilometri, tra Cesana, Susa, Colle delle Finestre, Val Chisone e Sestriere, con salite tra il 10 e il 12 per cento di pendenza. Non vado in bici da un anno. Mio cognato Paolo mi sarà al fianco in questo tour per mantenere il votosalvezza. Nonostante, i miei problemini a un’anca. Ora rientro a Torino, dove dal 2 al 4 giugno mi godrò il torneo "Ciao Ale", alla memoria di mio figlio e riservato ai giovani 2006 e 2007. Poi sarò pronto per i 1.380 chilometri del percorso, diviso in 7, 8 tappe", parla così l’allenatore del Crotone Davide Nicola nel corso di un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
"Futuro? Valuteremo con la società. Sono molto ambizioso"
Impresa salvezza conquistata all’ultima giornata, ma futuro sulla panchina del Crotone ancora da decidere, nonostante il rinnovo automatico scattato una volta conquistata la permanenza in Serie A come da clausola presente nel contratto. "Ora voglio festeggiare. Quel rinnovo è sulla carta ma mi incontrerò con la famiglia Vrenna e con Ursino, direttore sportivo che ha qualità straordinarie e la necessaria "follia, come piace a me. Non mi hanno abbandonato, mai mi sono sentito a rischio. Insieme, valuteremo. Qui a Crotone non si avvertono pressioni. E’ un’isola felice. Ci poteva stare la contestazione, la delusione. Chi resterà? Non ci penso nel momento della festa. Magari resteranno i giocatori e io andrò via...Sono molto ambizioso. Entro pochi anni vorrei arrivare a livelli elevati. Ci terrei a godermi ancora la Serie A", ha proseguito Nicola. Che poi ha ricordato i momenti difficili di inizio stagione e la vicinanza della dirigenza: "Poteva starci che la società decidesse di sostituirmi con un altro tecnico. Invece, è stata coerente, credendo nel progetto avviato la scorsa estate. Allora, sapevamo di non avere i "numeri" per competere a certi livelli. La nostra forza è stata nella coscienza dei limiti: a dirigenti e giocatori avevo anticipato che correvamo il rischio di raccogliere solo 3-4 punti nelle prime 10 giornate", ha concluso Nicola.