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Juventus, Allegri a Condò: "Cardiff sarà lezione, Bonucci leader"

Serie A
Paolo Condò intervista Max Allegri

Dalla finale di Cardiff al progetto-Juventus, passando per Cagliari e il suo rapporto con Mario Balotelli. Poi il Milan e la sua carriera. L'allenatore e l'uomo. Max Allegri si racconta a "Mister Condò" in una lunga intervista

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Lui, il Cagliari, il Milan e la Juventus. Prima l'uomo, poi l'allenatore. Max Allegri a 360 gradi, raccontato da Paolò Condò - unico giornalista italiano a votare per il Pallone d'Oro - in un'intervista dai risvolti inediti ed originali. "Mister Condò". Stavolta, dopo Di Francesco, Sarri, Mancini e tanti altri, tocca a Max Allegri, oggi allenatore di una Juventus vincente. 

Sulla Champions e la finale di Cardiff

Reduce dalla finale persa col Real, a distanza di circa un mese Allegri analizza cosa non è andato: "Cosa cambierei? A fine primo tempo avrei dovuto fare 2 o 3 sostituzioni, ma sarebbe stato impossibile. Avevo Pjanic con un ginocchio in disordine, Mandzukic con una caviglia che si stava gonfiando. Li ho mandati comunque in campo e anche per le loro condizioni ho chiesto alla squadra di provare a fare una partita diversa". E ancora: "Negli ultimi 5' del primo tempo loro hanno preso il sopravvento, noi siamo stati fermi e avevamo paura di prendere gol. Nella ripresa, quando hanno visto che eravamo in difficoltà, ci sono saltati addosso”. Sulla gestione: "Dopo il pareggio abbiamo continuato a spingere, è una partita che ci servirà da lezione soprattutto nella gestione delle partite. Dopo un avvio a cento all’ora non potevamo pensare di fare un secondo tempo come il primo, bisogna conoscere meglio i ritmi della gara e i tempi di gioco”. Sull’approccio alla finale di Cardiff: “L’idea era di chiudere in vantaggio al primo tempo, oppure al 60esimo, anche qualche minuto dopo". Un pensiero anche sulla finale raggiunta nel 2015, poi persa contro il Barcellona: "Fu una stagione diversa - continua Allegri - avevo una squadra con più soluzioni, quest’anno sono partito in un modo ma ho cambiato, i 4 davanti hanno speso l’ira di Dio! E non pensavo che Pjaca si potesse far male, stava crescendo e poteva risultare determinante. Non avendolo ho dovuto tirare di più quelli davanti".

"Bonucci sarà il leader della Juve"

E ancora, su Leonardo Bonucci. Allegri parla dell'esclusione in Champions League: "In quel momento particolare era giusto fare così. Ci sono momenti in cui è giusto chiudere un occhio e dei momenti in cui gli occhi vanno tenuti entrambi aperti. Lui aveva sbagliato, avevo sbagliato anche io, infatti mi sono autopunito, ed era giusto che Leo stesse fuori. E’ stata una partita importante e decisiva e se anche avessimo perso dopo avremmo avuto la forza per vincerne altre dieci. Contro il Porto abbiamo giocato bene - conclude Allegri sempre su Sky Sport, in "Mister Condò" - poi dopo due giorni Bonucci è rientrato, è importante, straordinario e soprattutto deve capire che sarà il futuro leader dello spogliatoio della Juventus."

"Balotelli ha buttato tanti anni"

Dalla Juve al Milan, con cui Allegri ha vinto lo Scudetto nel 2011. Tra i tanti giocatori allenati, poi, anche quel Mario Balotelli che giorni fa ha rinnovato col Nizza. E che forse, secondo Allegri, ha "buttato tanti anni": "Mario poteva diventare un giocatore davvero importante. La responsabilità è la sua, un giorno gli ho detto “Mario, ti diverti a giocare a calcio o no? Lui mi ha chiesto perché. E io gli ho risposto così. Se c’è da correre non corri, se c’è da giocare la partitella non ti diverti. Fallo allora, hai qualità importanti. Penso che abbia buttato via tanti anni”.