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Alonso avverte ancora: "Non basta cambio del motore per restare"

Serie A
Un imbronciato Fernando Alonso mentre pensa al suo fututo (foto Getty)

Nonostante la McLaren stia trattando un accordo di fornitura motori con la Renault, questo non potrebbe bastare per far rimanere lo spagnolo a Woking: "Ho varie ipotesi in ballo, deciderò dopo Singapore"

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In una stagione, l'ennesima, avara di gioie e ricca di delusioni, Fernando Alonso torna ad alimentare i dubbi sul suo futuro in McLaren. Dopo aver "minacciato" la scuderia di andarsene in caso di mancata vittoria nell'attuale stagione di F1, lo spagnolo ha lancianto un nuovo avvertimento alla scuderia inglese. Se durante la trasmissione di domenica scorsa a El Hormiguero (Antena 3, Spagna) aveva dichiarato "di aspettare l'evolversi della situazione e di essere positivo per i futuri cambiamenti della scuderia", l'asturiano ha poi detto in un'altra intervista: "La decisione sul motore non è il fattore più importante riguardo la mia decisione sul fututo. Valuterò una serie di ipotesi e deciderò non prima del Gran Premio di Singapore del prossimo 17 settembre".

Altre possibili destinazioni

Sempre secondo Alonso, non basta un motore più potente per migliorare una monoposto fin qui deludente: "Sappiamo che il motore Renault ha fatto sei podi consecutivi, sappiamo però cosa ha fatto il motore Mercedes su Force India e Williams quest'anno ma non ci si può solo concentrare sulle singole prestazioni o su ciò che si può vedere in gara". Data la difficoltà per lo spagnolo di arrivare alla guida delle monoposto più importanti (Ferrari, Mercedes e Red Bull in particolare), le ipotesi al vaglio potrebbero riguardare anche altri campionati al di fuori della Formula 1: "Ci sono tante interessanti novità - conclude lo spagnolo - le nuove regole della LMP1 sono fondamentali, il nuovo aerokit IndyCar non è da meno come il fatto che Andretti resta con Honda. Tutto molto stimolante".

Una stagione tormentata

Doveva essere la stagione del riscatto per Alonso, dopo le prime due annate chiuse al 17° e al 10° posto, ma già dalle prime gare tutto è andato storto. Qualche esempio? I ritiri in Australia e Cina, la mancata partenza al GP di Russia per un problema all'ERS e il 12 posto nel GP di casa sua, quello di Barcellona. Risultati che hanno spinto lo spagnolo a non partecipare al Gran Premio di Monaco dello scorso 28 maggio ma alla 500 miglia di Indianapolis, disputata con il team Andretti. Gli unici punti sono arrivati nel GP di Baku (Azerbaigian) con un nono posto e in Ungheria con un sesto. Tante le delusioni, forse troppe, che potrebbero convincere lo spagnolo a cambiare aria.